Situata in un piccolo sottoroccia di una modesta dolina sotto Ca’ Faggia, la grotta Lisania è l’unica, per ora, di discrete dimensioni posta sulla sinistra idrografica del Basino.
Nota come F.13, è stata oggetto di disostruzioni a più riprese, fin dal 1995, ma la più complessa e lunga si è protratta da gennaio a settembre 2007: circa 8 metri di condotta sono stati svuotati ed allargati a misura. Dopo questi primi selettivi pas-saggi si sbuca in una fangosa condotta dove si intercetta l’acqua assorbita da una vicina dolina. Segue una stretta fessura verticale di 4 metri, anche questa allargata. Inizia poi un piccolo meandro con presenza di pozze d’acqua, anche in periodi siccitosi, che termina in un’altra strettoia. Dopo un passaggio nel fango liquido si sbuca alla sommità di una sala, che un recente crollo ha, in parte, modificato. Nel fondo della sala ci si immette faticosamente nella frana per poi percorrere, subito dopo, una condotta molto bassa, con acqua, che è stata forzata in più punti. Si giunge poi ad un punto dove l’acqua, in periodi di magra, viene completamente inghiottita da un piccolo buco, diversamente continua nella condotta per perdersi 10 metri più avanti in una spaccatura. Subito dopo si percorre la base di un piccolo meando, molto stretto (Fig. 13), che dopo una decina di metri sfocia in una sala con arrivi e acqua; finalmente in piedi si può agevolmente avanzare in una piccola galleria di interstrato, perpendicolare all’immersione degli strati. In una alternanza di salette, condotte e gallerie sempre di non generose dimensioni, e costantemente accompagnati da un piccolo ruscello, si giunge all’ennesima frana che, per ora, chiude la grotta.
Non sarà facile arrivare al mitico collettore del sifone del Basino, ma la via, forse, è aperta.