Da Riolo Terme seguire la strada provinciale SP306 in direzione Borgo Rivola, poco prima del ponte sul fiume Senio voltare a sinistra in via Rio Ferrato. Proseguire sino al parcheggio in località Ca' Castellina, da qui si continua a piedi per la carraia che passa davanti alla casa, diventa poi sentiero e porta ad una piccola sella che si affaccia su una grande dolina dal fondo piatto. Imboccare il sentiero di fronte che inizialmente scende e costeggia la dolina per poi iniziare a salire. Dopo un breve tratto piuttosto ripido si torna quasi in piano, a questo punto inoltrarsi nel bosco in direzione WNW (a destra del sentiero).
Dopo circa 100 m s’incontra l’ingresso della Grotta Benelli – Frontali che di fatto si trova circa 15 m di quota al disopra del sentiero. A questo punto risalendo la ripida parete boscosa per ulteriori 15 m di quota, ci si trova al cospetto di un’imponente spaccatura, l’ingresso dell’Abisso di Ca’ Monti.
La grotta si presenta con un ingresso a pozzo in parete di 10 m di profondità. Data l’ampiezza della spaccatura, è ben illuminato dalla luce esterna sino alla sua base costituita da uno scivolo di terra e massi di crollo di notevoli dimensioni. Alzando lo sguardo verso l’alto si può notare come, nella spaccatura che si incunea nella parete gessosa, siano presenti grandi massi talvolta in equilibrio precario.
Lo scivolo si divide in due strade, di fatto per circumnavigare una barriera di massi, ed entrambe portano alla partenza del secondo pozzo di 20 m. La percorrenza ideale è quella a sinistra che porta su di un comodo ballatoio nel quale sono ben visibili i fix da 10 mm, posti nel 2017, e due vecchie piastrine arrugginite e volontariamente ripiegate per evitarne il pericoloso utilizzo.
Dal ballatoio, in direzione NE una fessura immette in una piccola saletta inclinata il cui fondo è costituito da riempimento ed il soffitto è levigato dall’ormai remoto scorrere dell’acqua. Ipotetici passaggi che potrebbero condurre alla parte superiore della Grotta Benelli – Frontali (punto 11-12 del relativo rilievo) sono completamente ostruiti da riempimento.
Il secondo pozzo, come abbiamo detto di metri 20, si presenta con una maestosa foggia circolare e, dopo pochi metri dalla partenza, le pareti di gesso microcristallino si ricoprono di concrezioni di notevoli dimensioni. Alla base si trova un grosso masso concrezionato staccatosi dalla volta e le pareti del pozzo sono ricche di infiorescenze gessose che accrescono sulle arrotondate concrezioni di carbonato di calcio.
Sino al 1998 la grotta terminava con una stretta fessura nella quale si percepiva una notevole circolazione d’aria, in uscita durante l’inverno ed in entrata durante l’estate.
Con la scoperta e l’esplorazione della vicina Grotta Benelli-Frontali, avvenuta nel 1998, il GSA Ravenna è riuscito, con l’utilizzo di generatore e martello demolitore, ad allargare la fessura e mettere in comunicazione le due cavità.
In un’uscita effettuata nel marzo 2017 sono stati trovati numerosi insetti presenti in tutta la grotta e sul fondo del secondo pozzo, un geotritone, un rospo ed uno scorpione.