Il tratto a sud di Sasso Letroso, oltre la falesia gessosa, è interessato da una grande frana. A valle di questa, per tramite di una risorgente perenne, tornano a giorno le acque, drenate, probabilmente, solo nell’area di frana. In più punti questa dà accesso a piccole grotte che si sviluppano brevemente tra blocchi di gesso. La cavità prossima alla risorgente ha uno sviluppo maggiore, ma anch’essa è costituita solamente da ambienti in frana. Questa caratteristica, unita al fatto che è molto superficiale, fa sì che la grotta abbia numerosi ingressi da cui, nel corso del tempo, è stata riversata ogni sorta di spazzatura. Si rinvengono, tra l’altro, proiettili di mortaio risalenti al secondo conflitto mondiale. In più punti la spazzatura è ricoperta da uno spesso strato calcareo di colore bruno che dà luogo a raccapriccianti morfologie, quasi surreali. Il rio torna a giorno nelle arenarie dove l’acqua ha generato alcune grandi marmitte. Ancora più a valle, il rio scorre brevemente in sotterraneo, per poi immettersi, dopo un percorso epigeo di alcune centinaia di metri, nel Torrente Senio.
La cavità viene utilizzata anche attualmente come discarica.
La cavità presenta numerosi ingressi, i dati sono relativi a quello più alto.