Generalmente sono facilmente lavorabili sia per i ridotti tempi di attesa necessari per entrare in campo, sia per le modeste potenze richieste; offrono elevato spessore, dotato di buona fertilità naturale ed elevata capacità in acqua disponibile per le piante; non presentano restrizioni significative all'approfondimento e all'esplorazione radicale. Questi suoli mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture praticabili. Il comportamento agroambientale di questi suoli è caratterizzato dall'elevata capacità di trattenere e/o degradare i potenziali inquinanti organici e minerali (metalli pesanti). Tuttavia, la bassa velocità di infiltrazione (in presenza di crosta superficiale) può determinare scorrimento superficiale e trasporto solido di potenziali inquinanti verso i corpi idrici di superficie.
Non sussistono particolari limitazioni alla crescita delle colture erbacee e si possono conseguire con livelli ordinari di conduzione rese ettariali soddisfacenti; più problematico appare invece il raggiungimento di elevati standard qualitativi. L'assenza di particolari problemi di gestione permette di orientarsi verso varietà colturali con cicli medi o lunghi. Questi suoli possono presentare da moderate a severe limitazioni per la crescita delle principali colture arboree utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola a causa della reazione e del calcare attivo. In particolare in assenza di irrigazione (apparati radicali più profondi) ed in situazioni in cui gli orizzonti a concentrazione elevata di calcare sono più in superficie, è opportuno orientare la scelta dei portinnesti verso quelli con maggiore resistenza al calcare attivo. Se viene praticata l'irrigazione è opportuno scegliere tra i portinnesti che inducono un minore sviluppo vegetativo della coltura.
Questi suoli non presentano limitazioni rilevanti per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola. Possono essere considerati ottimali per l'arboricoltura da legno purché vengano utilizzate specie adatte al clima locale e possibilmente provenienze locali.
Il naturale e rapido sgrondo delle acque non rende necessaria l'adozione di particolari pratiche di sistemazione. E' sufficiente curare l'efficienza della rete scolante formata da fossi, non molto profondi, e da scoline che possono essere anche temporanee. Per gli impianti forestali (arboricoltura da legno e bosco permanente) è sufficiente il mantenimento ordinario della rete scolante aziendale.
In generale questi suoli non presentano particolari problemi di lavorabilità, essendo lavorabili anche con macchine di limitata potenza e in un'ampia gamma di umidità.
Non sono necessarie pratiche di correzione e generalmente non sussistono particolari limitazioni nella scelta dei concimi.
Generalmente questi suoli non presentano necessità di particolari tecniche irrigue.