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I suoli dell'Emilia-Romagna

Carta dei suoli alla scala 1:1.000.000, U.C. 7, l'ambiente

Carta dei suoli alla scala 1:1.000.000, U.C. 7, l'uso del suolo

Carta dei suoli alla scala 1:1.000.000, U.C. 7, il suolo

Carta dei suoli alla scala 1:1.000.000, U.C. 7, i principali tipi di suolo

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Distribuzione cartografica dell'unità cartografica 7

Suoli nell'alto Appennino ad alterazione biochimica con diverso grado di alterazione.

Paesaggio dell'alto Appennino
Paesaggio dell'alto Appennino

Paesaggio dell'alto Appennino

L'ambiente

I suoli di quest'unità cartografica costituiscono, nell'alto Appennino, una fascia generalmente continua, confinante, a valle, con i suoli dell'unità cartografica 6; nelle zone estreme della regione alcune loro parti sono isolate, incluse all'interno dell'area di pertinenza dei suoli dell'unità cartografica 6. Questi suoli interessano una superficie complessiva di circa 1.565 km2, pari all'8% dei suoli regionali.

La conformazione del rilievo è caratterizzata da un dislivello molto elevato tra i crinali e gli impluvi adiacenti. I versanti sono generalmente semplici, talvolta irregolari perché interessati da depositi morenici, con circoscritti circhi e cordoni connessi all'ultima glaciazione.
Le quote variano generalmente da 900 a 2.200 m.
La vegetazione è prevalentemente forestale, caratterizzata dalla dominanza del faggio; oltre il limite superiore della vegetazione arborea predominano cespuglieti a mirtilli e praterie a nardo.
Il regime delle temperature è di tipo temperato freddo e, sulle vette più elevate, di alta montagna. E' elevata la variabilità spaziale dovuta ai fattori orografici locali; i valori medi annui delle temperature variano generalmente da 8 °C fino a 2-3°C (sulle vette più elevate). Le precipitazioni, con valori medi da 1.500 a 2.500 mm annui, sono concentrate nel periodo autunno-primaverile; tuttavia le piogge eccedono l'evapotraspirazione potenziale per quasi tutto il corso dell'anno, con surplus idrici che variano tipicamente da 800 ad oltre 1.200 mm. Le condizioni di deficit idrico sono molto contenute (prevalentemente inferiori a 10 mm) ed avvengono nel periodo estivo.

L'uso del suolo

L'uso attuale dei suoli è prevalentemente forestale e a pascolo. Nelle praterie d'alta quota e nei cespuglieti a mirtillo le possibilità di rimboschimento sono fortemente limitate dalla bassa disponibilità termica e dall'elevata ventosità; alle quote meno elevate, la scelta delle colture agricole praticabili si limita a quelle con esigenze termiche molto ridotte (ad esempio alcune foraggere, patata).
Alcuni dei principali parchi regionali sono localizzati nel territorio di pertinenza di questi suoli, cui viene riconosciuta crescente importanza per le funzioni turistico-ricreative e di conservazione paesistico-ambientale. I centri abitati di una certa consistenza sono in genere al limite inferiore del territorio occupato da questi suoli; pur con gli afflussi turistici settimanali ed anche bi-stagionali, spesso consistenti e consolidati, ha prevalso di regola la tendenza all'invecchiamento della popolazione e all'abbandono.
Negli ultimi decenni, diminuendo l'intensità e la frequenza degli interventi di utilizzazione forestale e a pascolo, il rivestimento vegetale ha esercitato con maggiore efficacia il suo ruolo stabilizzatore del suolo.

I suoli

I suoli di quest'unità cartografica sono ripidi o molto ripidi, con pendenza che varia tipicamente da 20-30 a 70%; pietrosi; da profondi a superficiali; a tessitura media e secondariamente moderatamente grossolana, molto ciottolosi in profondità; a buona disponibilità di ossigeno; moderatamente o debolmente acidi. Hanno un'elevata variabilità per la pietrosità degli orizzonti superficiali (ghiaiosi o non ghiaiosi). Localmente sono, di volta in volta, moderatamente ripidi, rocciosi, non pietrosi, neutri o molto fortemente acidi.
Questi suoli si sono formati prevalentemente in materiali derivati da rocce sedimentarie stratificate, arenaceo-pelitiche, a composizione quarzoso-feldspatica e litica; subordinate le rocce ofiolitiche, argillose, calcaree. Si ritiene che l'erosione per ruscellamento discontinuo e concentrato abbia condizionato l'evoluzione della maggior parte dei suoli: le utilizzazioni forestali e a pascolo, anche quando localizzate nei singoli interventi, sono state in passato sufficientemente frequenti e distribuite nello spazio da potersi considerare nel lungo periodo quasi generalizzate. Di regola, i processi erosivi non hanno tuttavia impedito il differenziamento dei suoli rispetto ai materiali litoidi originari.
Il drenaggio climatico nettamente percolativo, con una piovosità che per quasi tutto il corso dell'anno eccede l'evapotraspirazione potenziale, favorisce i trasferimenti e le uscite dai suoli di materiali in soluzione e in sospensione, con il deflusso profondo o ipodermico delle acque di percolazione. Le basse temperature comportano una lenta decomposizione dei materiali organici nel suolo - ad esempio della lettiera forestale, delle radici delle formazioni erbacee - i quali tendono ad accumularsi in superficie sovrapponendosi agli orizzonti minerali; l'entità del fenomeno è particolarmente accentuata alle quote più elevate. La lentezza dei fenomeni di trasformazione e riorganizzazione della sostanza organica orienta i processi di alterazione e la natura dei materiali che vengono messi in migrazione dalle acque, favorendo la decalcificazione del suolo.

I principali tipi di suolo

1.  Dystric Cambisols dell' Unità Cartografica 7

Comportamento agroforestale e ambientale

Suoli forestali ad alterazione biochimica con fenomeni più o meno accentuati di acidificazione.
Sono da moderatamente ripidi a molto ripidi, profondi o moderatamente profondi su substrato roccioso, buona disponibilità di ossigeno, tessitura media con scheletro negli orizzonti profondi.
Occupano versanti a forte pendenza con locali depositi morenici per circa il 49% della superficie dell' Unità Cartografica 7 e sono diffusi principalmente nelle seguenti Unità Cartografica al livello di dettaglio 1:500.000: 7C (81% della sup.); 7B (44% della sup.); 7A (40% della sup.);

MONCHIELLO  (Esempio di tipo di suolo dei Dystric Cambisols dell' Unità Cartografica 7)
Frequenza nella Unità Cartografica: 13.2% della superficie totale

SPORA  (Esempio di tipo di suolo dei Dystric Cambisols dell' Unità Cartografica 7, ma senza scheletro negli orizzonti profondi)
Frequenza nella Unità Cartografica: 2.6% della superficie totale

2.  Umbric Leptosols dell' Unità Cartografica 7

Comportamento agroforestale e ambientale

Suoli forestali poco evoluti per fenomeni intensi e frequentemente ripetuti di ruscellamento.
Sono molto ripidi, rocciosi, superficiali, buona disponibilità di ossigeno, tessitura media o moderatamente grossolana con scheletro.
Occupano i terrazzi più bassi e meno erosi del margine appenninico per circa il 24% della superficie dell' Unità Cartografica 7 e sono diffusi principalmente nelle seguenti Unità Cartografica al livello di dettaglio 1:500.000: 7D (45% della sup.); 7B (39% della sup.); 7A (20% della sup.);

MONTE TRESCA  (Esempio di tipo di suolo dei Umbric Leptosols dell' Unità Cartografica 7)
Frequenza nella Unità Cartografica: 13% della superficie totale

MONTE PRELO  (Esempio di tipo di suolo dei Umbric Leptosols dell' Unità Cartografica 7, ma )
Frequenza nella Unità Cartografica: 1.6% della superficie totale

Immagine da satellite

@Copyright ESA1993 Distribuzione Eurimage, Telespazio per lItalia

- Dystric Cambisols dell'Unità Cartografica 7.

- Unbric Leptosols dell'Unità Cartografica 7.



Unità Cartografica 6. Suoli nel medio Appennino.