vedi Reazione
vedi Reazione
Luogo o area della superficie terrestre in cui avviene la deposizione di sedimento. Gli ambienti deposizionali si suddividono comunemente in continentali, di transizione e marini e sono suddivisi, a loro volta, in sottoambienti. L’espressione deposizionale di un ambiente deposizionale (ad esempio, pianura alluvionale) è il sistema deposizionale, mentre l’espressione deposizionale di un sottoambiente (ad esempio, piana inondabile) è l’associazione di facies.
Insieme di tecniche di analisi multivariata volte alla selezione e raggruppamento di elementi omogenei che presentano una qualche forma di similitudine o vicinanza all’interno di un data set. In questo studio è stata applicata la R-mode cluster analysis ai dati chimici relativi a campioni prelevati a 120-130 cm di profondità, con l’obiettivo di identificare gruppi di elementi positivamente o geneticamente correlati.
Analisi statistica che, attraverso il confronto dell’analisi della variabilità interna ai gruppi e della variabilità tra gruppi, consente di stabilire se più popolazioni sono caratterizzate dalla stessa media.
Insieme di due o più facies. L’associazione di facies è il prodotto dell’insieme dei processi di trasporto e sedimentazione attivi in un sottoambiente o in una parte dell’ambiente deposizionale (ad esempio, associazione di facies di canale fluviale, argine, rotta fluviale, piana inondabile, ecc). Nel caso in cui lo studio sedimentologico non consenta l’attribuzione di un determinato deposito ad una specifica associazione di facies, si parla di deposito indifferenziato.
Rappresentazione grafica sintetica di alcuni parametri statistici che permette di descrivere la distribuzione di un insieme di dati. Il box-plot è solitamente rappresentato mediante un rettangolo (box = scatola), orientato verticalmente o orizzontalmente, i cui estremi sono rappresentativi del primo e terzo quartile (Q1 e Q3), mentre la linea interna alla scatola corrisponde al valore della mediana. La distanza fra il terzo e il primo quartile (distanza interquartilica) è la misura della dispersione dei dati (il 50% delle osservazioni è compreso in questo intervallo). Le distanze fra i quartili e la mediana forniscono informazioni riguardo la forma della distribuzione: se le due distanze differiscono allora la distribuzione è asimmetrica. I due segmenti che escono dalla scatola (whisker = baffi) rappresentano gli intervalli relativi ai dati rispettivamente minori e maggiori di Q1 e Q3, i cui estremi rappresentano il massimo e il minimo della distribuzione.
Esprime in maniera solo approssimativa la percentuale in peso dei carbonati finemente suddivisi e facilmente solubilizzabili. Più esattamente, corrisponde alla quota percentuale di ioni Ca++ che reagiscono con ossalato di ammonio (determinazione col metodo calcimetrico Drouineau-Gallet). In suoli ricchi di sali, in particolare di gesso, il metodo fornisce valori non attendibili.
Il dato riportato deriva da determinazione di laboratorio sui profili con il metodo calcimetrico Drouineau-Gallet.
Sono distinte le seguenti classi di contenuto:
Classi | Calcare attivo (%) |
---|---|
Assente | < 0,5% |
Basso o moderato | 0,5-10% |
Alto o molto alto | >10% |
Al di sopra del valore soglia del 10% spesso si determinano processi di fissazione del P e di riduzione della disponibilità di alcuni elementi minori (specialmente del Fe, causa della clorosi). L’assenza di calcare attivo è considerata limitante per alcune colture erbacee.
Rappresenta il quantitativo totale di carbonati presenti nella terra fine (frazione inferiore a 2 mm).
Il dato riportato deriva da determinazioni di laboratorio con metodo gasvolumetrico e da stime in campo (vedi effervescenza all’HCl).
Sono distinte le seguenti classi fondamentali e generali (percentuale espressa come CaCO3):
Classi fondamentali | Classi generali | CaCO3 totale (%) |
---|---|---|
non calcareo | non calcareo | <0,5 |
calcareo | molto scarsamente calcareo | 0,5-1 |
scarsamente calcareo | 1-5 | |
moderatamente calcareo | 5-10 | |
molto calcareo | 10-2 | |
fortemente calcareo | 25-40 | |
estremamente calcareo | estremamente calcareo | >40 |
Valuta la capacità del suolo di degradare rapidamente la sostanza organica apportata con i liquami, liberando gli elementi nutritivi in forma assimilabile dalle colture e di adsorbire alcuni composti a potenziale azione inquinante (Cu, Zn, ecc.).
Il valore deriva da stima indiretta effettuata utilizzando, secondo lo schema riportato più avanti, i seguenti caratteri riferiti al suolo:
Questi caratteri derivano a loro volta da stime o misure; la stima viene condotta per ogni suolo.
Sono distinte le seguenti classi fondamentali:
Scheletro | C.S.C. | Profondità utile alle radici | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
<50 cm | 50-100 cm >100 cm |
||||||
pH | |||||||
<6.5 | >6.5 | <6.5 | >6.5 | <6.5 | >6.5 | ||
<35% | >10 | 4 | 5 | 2 | 4 | 1 | 3 |
<10 | 5 | 5 | 3 | 4 | 3 | 4 | |
>35% | >10 | 5 | 5 | 4 | 5 | 3 | 4 |
<10 | 5 | 5 | 5 | 5 | 4 | 4 |
Si riferisce alla capacità del suolo di accettare apporti idrici senza che si verifichino fenomeni di ruscellamento superficiale o sottosuperficiale e di percolazione profonda.
Il valore deriva da stima indiretta effettuata utilizzando, secondo lo schema riportato più avanti, i seguenti caratteri riferiti al suolo:
Questi caratteri derivano a loro volta da stime o misure.
Sono distinte le seguenti classi fondamentali:
Classe disponibilità di ossigeno | Profondità orizzonte poco permeabile (cm) | Classe di pendenza | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
0-8% | 8-16% | 16-35% | ||||||||
Permeabilità al di sopra dello strato impermeabile (conducibilità) | ||||||||||
alta | mod. | bassa | alta | mod. | bassa | alta | mod. | bassa | ||
Buona | >80 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 2 | 1 | 2 | 3 |
40-80 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 2 | 3 | 3 | 4 | |
<40 | *** | *** | *** | *** | *** | *** | *** | *** | *** | |
Moderata | >80 | 2 | 2 | 3 | 3 | 3 | 4 | *** | 4 | 5 |
40-80 | 2 | 3 | 3 | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 | 5 | |
<40 | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 5 | |
Imperfetta | >80 | 4 | 4 | 5 | 5 | 5 | 5 | *** | 5 | 5 |
40-80 | 4 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | *** | 5 | 5 | |
<40 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 | 5 |
Si riferisce alla massima quantità di acqua, utilizzabile dalla maggior parte delle colture, che un suolo è in grado di trattenere.
Deriva dalla differenza tra le quantità di umidità presenti nel suolo alla capacità di campo e al punto di appassimento, moltiplicata per un coefficiente (compreso tra 0 e 1) che rappresenta la frazione del volume dell'orizzonte effettivamente esplorabile dalle radici. A loro volta, queste grandezze derivano da stima o, più raramente e limitatamente al contenuto idrico alla capacità di campo e al punto di appassimento, da misure di laboratorio. Viene calcolata fino a una profondità di 1,5 m, salvo presenza più in superficie di strati impenetrabili dalle radici delle piante.
In genere il calcolo della capacità in acqua disponibile è stato effettuato su uno o pochi profili rappresentativi della tipologia di suolo.
È classificata nel modo seguente:
Quantità di acqua (mm) | Classi |
---|---|
<150 | bassa o molto bassa |
>150 | moderata o alta |
Corrisponde alla massima quantità di cationi scambiabili che il complesso adsorbente del suolo è in grado di trattenere; viene espressa in milliequivalenti per 100 g di terra fine (meq/100g). Dipende dalla quantità e dal tipo di argilla e di materiali organici nel suolo.
Il dato riportato deriva da determinazioni di laboratorio o, più raramente, da stima a partire dalla tessitura e dal contenuto di sostanza organica.
Si usano le seguenti classi:
Il valore di 10 meq/100g è stato scelto in quanto viene utilizzato dallo schema per la valutazione della Capacità depurativa.
Tipo di rocce (peridotiti) facenti parte della sequenza ofiolitica: sono rocce con basso contenuto in silice ed elevato contenuto di minerali femici ed ossidi di ferro. Contengono anche percentuali significative di ossidi di magnesio (> 18%).
vedi Salinità.
Poligono (area chiusa) caratterizzata da un modello omogeneo di distribuzione dei suoli ed univocamente identificata da un numero.
Si riferisce alla disponibilità di ossigeno per l'attività biologica nel suolo.
Viene valutata in base alla presenza di acqua libera, imbibizione capillare, tracce di idromorfia.
Viene descritta utilizzando le seguenti classi:
Insieme dei caratteri primari di un deposito sedimentario, cioè dei caratteri fisici (litologia, granulometria, strutture sedimentarie e componenti accessori), chimici o paleontologici (presenza di organismi fossili e/o resti vegetali) connessi con l’ambiente e il modo di formazione. La facies è fisicamente costituita da un pacco di strati contraddistinti da caratteristiche litologiche e sedimentologiche omogenee e peculiari. L’analisi delle facies, cioè l’individuazione di tali caratteri primari, consente l’attribuzione dei depositi del passato a specifici processi di trasporto e sedimentazione attivi nell’ambiente deposizionale (ad esempio, deposito da piena fluviale, da corrente trattiva, da decantazione ecc.).
Descrive la tendenza del suolo a dar luogo a fessurazioni o crepacciature in seguito al succedersi di cicli di essiccazione-contrazione e inumidimento-espansione. I suoli che fessurano hanno elevati quantitativi di argille a reticolo espandibile.
Vengono adottate le seguenti classi:
Nella descrizione delle unità cartografiche ai vari livelli, viene indicata una stima della copertura percentuale delle diversi suoli presenti al loro interno.
In particolare, nella descrizione dei tipi di suolo presenti nelle Unità Cartografiche al livello di dettaglio 1:250.000, viene indicata la classe di frequenza, seguita dal valore percentuale, sulla base delle seguenti classi
Frequenza (%) | Classe |
---|---|
<9,6% | Suoli subordinati |
9,6-27,5% | Suoli poco frequenti |
27,6-49,5% | Suoli moderatamente frequenti |
49,6-100% | Suoli molto frequenti |
Riferito al suolo individua il livello raggiunto nel processo di alterazione del parent material. E’ una stima relativa alla variabilità genetica dei suoli regionali per i quali sono proposti tre gradi (basso, moderato, elevato).
É un indicatore della propensione al collasso degli aggregati strutturali dello strato superficiale del suolo e alla formazione di croste in seguito ad eventi meteorici intensi.
Deriva da stima indiretta effettuata utilizzando, secondo le due formule riportate, i seguenti caratteri del suolo:
Per il calcolo si possono utilizzare due formule:
OM=% sostanza organica; Zf=% limo fine (2-20 micron);
Zc=% limo grossolano (20-50 micron); C=% argilla
Sono utilizzate 3 classi:
Indice Incrostamento - Formula A | Indice Incrostamento - Formula B | Classe |
---|---|---|
<1,2 | <1,5 | basso |
1,2-1,6 | 1,5-2,5 | moderato |
>1,6 | >2,5 | alto |
Grado di generalizzazione di una caratteristica o processo ambientale. Un esempio di diversi livelli di generalizzazione, nell'ambito dell'uso del suolo, può essere: erba medica - prati avvicendati irrigui - seminativi irrigui - seminativi - terreni agricoli. Per quanto riguarda lo studio dei processi, un esempio relativo a quelli geomorfologici ed in particolare alle acque incanalate può essere: a scala di dettaglio, versante inciso da gullies, al minor dettaglio, terrazzo alluvionale, a dettaglio ancora inferiore, pianura alluvionale.
Un esempio concreto, riferito alla pianura padana veronese, è il seguente: i suoli nei campi (cioè al grande dettaglio, 1:2.000-5.000) variano essenzialmente a seconda dell'idrologia e delle opere dell'uomo, a livello un po' più elevato (dettaglio, 1:10.000-20.000) si vede come la litologia delle diverse alluvioni distingua le sequenze evolutive dei suoli, ma se si passa a livello comprensoriale (ad esempio 1:25.000-50.000) ciò che discrimina principalmente le associazioni di suoli è la fisiografia (terrazzo, paleoalveo, alveo, dosso, ecc.). Se poi si vuole ulteriormente generalizzare, ad esempio a scala 1:100.000-1:250.000, i suoli si distribuiscono in funzione della combinazione tra forme (più o meno drenanti, più o meno conservate) e litotipi dominanti (più o meno sabbiosi, più o meno torbosi); al riconoscimento (1:500.000-1:1.000.000) le forme spariscono ed è la litologia dominante, cioè non quella imputabile ai singoli eventi alluvionali, bensì alla moda dell'insieme di essi in periodi geologici diversi, cui corrispondono associazioni di tipologie pedologiche diverse (suoli su sabbie e ghiaie prevalenti, suoli su sabbie, limi e torbe). A livello di sintesi infine (1:5.000.000-1:10.000.000) rimane solo la morfologia dominante, la pianura alluvionale, che abbraccia tutti i suoli in essa presenti.
Processo di riscaldamento ad alta temperatura (950° C) protratto per il tempo necessario ad eliminare tutte le sostanze volatili da un materiale, ad esempio suolo o sedimento. Questa tecnica analitica è generalmente utilizzata a corredo di analisi elementali per ricostruire la composizione chimica di un materiale in termini di ossidi.
Valore che occupa il posto centrale in una distribuzione statistica di frequenza i cui valori sono disposti in ordine crescente.
Tipo, intensità e dinamica degli agenti della morfogenesi.
Associazione di rocce magmatiche e metamorfiche formatesi in seguito ad intensa attività vulcanica sottomarina in corrispondenza delle dorsali oceaniche durante la formazione di un oceano. Le ofioliti, al cui interno è possibile distinguere rocce vulcaniche effusive (basalti), vulcaniche intrusive (gabbri, peridotiti) e metamorfiche (serpentiniti, e idrotermaliti), rappresentano frammenti di crosta oceanica che, associati a successioni sedimentarie di mare profondo, danno origine alla cosiddetta "sequenza ofiolitica".
Strato di suolo approssimativamente parallelo alla superficie, con caratteristiche prodotte dai processi di formazione dei suoli.
Sono descritti sinteticamente gli orizzonti principali dei suoli, secondo le seguenti categorie:
Con il termine orizzonte superficiale s'intende lo strato superficiale normalmente coltivato (o il suo equivalente in suoli non coltivati), cioè orizzonti siglati secondo il Soil Survey Manual Ap, A, E, B (questi ultimi due nel caso di suoli decapitati o in presenza di orizzonti A molto sottili), con spessore medio da 5 a 30 cm, che può arrivare fino a 50 cm.
Nel caso siano presenti , per esempio, orizzonti Ap1 e Ap2, A1 e A2 oppure A ed E, e abbiano delle caratteristiche differenziali, allora vengono descritti come "parte superiore ed inferiore" dell'orizzonte superficiale, purché siano compresi entro 50 cm di profondità.
Con il termine orizzonte profondo si designano tutti gli strati compresi fra gli orizzonti superficiali e il substrato o il contatto litico e paralitico (quindi, secondo il Soil Survey Manual, orizzonti siglati come Ap2, più profondi di 50 cm, B, BE, BC, CB, AC, CA,). Nel caso siano presenti vari orizzonti profondi e abbiano delle caratteristiche differenziali, allora vengono descritti come "parte superiore, intermedia ed inferiore" dell'orizzonte profondo.
Con il termine substrato viene definito lo strato siglato secondo il Soil Survey Manual orizzonte C, ossia quell'orizzonte o strato, esclusa la roccia dura, che è stato poco interessato dai processi pedogenetici. Il materiale che forma il substrato può essere simile o meno a quello che presumibilmente ha dato origine al suolo.
Valore di un data set che presenta una distanza anomala dagli altri valori che compongono una popolazione campionaria. I limiti che consentono l’identificazione degli outlier all’interno di una distribuzione sono così definiti:
Roccia o sedimento in cui si è formato il suolo.
Si utilizzano i seguenti termini, in funzione dei valori percentuali del gradiente:
Valori percentuali del gradiente | Classe | |
---|---|---|
Pendii semplici | Pendii complessi | |
<0-2 (da 0 a 3) | Pianeggiante | Pianeggiante |
2-6 (da 1 a 8) | Dolcemente inclinato | Dolcemente ondulato |
6-12 (da 4 a 16) | Molto inclinato | Ondulato |
12-25 (da 10 a 30) | Moderatamente ripido | Moderatamente ripido |
25-50 (da 20 a 60) | Ripido | Ripido |
>50 (>45) | Molto ripido | Molto ripido |
Valore di una variabile al di sotto del quale ricade una certa percentuale delle osservazioni. Ad esempio, il 25° percentile (o primo quartile) è il valore al di sotto del quale è compreso il 25% della distribuzione.
È la proprietà del suolo di essere attraversato dall'acqua.
Si riferisce alla velocità del flusso dell'acqua attraverso il suolo saturo, in direzione verticale.
Il valore riportato è relativo allo strato più lentamente permeabile presente nel suolo o nella parte più superficiale del substrato ed è in genere derivato da stima indiretta effettuata utilizzando i seguenti caratteri del suolo:
In base alla velocità del flusso dell'acqua attraverso il suolo saturo (conducibilità idraulica), vengono distinte le seguenti classi:
Velocità del flusso (cm/h) | classi fondamentali | classi generali |
---|---|---|
<0,0035 | molto bassa | lenta |
0,0035-0,035 | bassa | |
0,035-0,35 | moderatamente lenta | media |
0,35-3,5 | moderata | |
3,5-35 | alta | elevata |
>35 | molto alta |
vedi Reazione
Indica la presenza di pietre con diametro >7,5 cm presenti alla superficie del suolo.
Le stime sono state effettuate su tutti i punti di campionamento.
Viene descritta utilizzando le seguenti classi:
Classe | presenza di pietre con diametro >7,5 cm presenti alla superficie del suolo | descrizione |
---|---|---|
Assente | 0-0,1% | |
Pietroso | 0,1 -15% | Le aree hanno un numero sufficiente di pietre sulla o vicino alla superficie da provocare un impedimento continuo durante le operazioni che mescolano lo strato superficiale, ma non rendono impraticabili la maggior parte delle operazioni di questo tipo |
Molto pietroso | 15-50% | Le aree hanno così tante pietre sulla o vicino alla superficie che le operazioni di mescolamento dello strato superficiale richiedono o equipaggiamenti pesanti oppure l'utilizzo di attrezzi che possono operare fra le pietre più grandi. |
Estremamente pietroso | 50-90% | Le aree hanno così tante pietre sulla o vicino alla superficie che i mezzi a motore su ruote, ad eccezione di alcuni tipi, possono lavorare solo lungo percorsi stabiliti. Veicoli cingolati si possono usare quasi dappertutto. |
Pietraia | >90% | Le aree hanno così tante pietre sulla o vicino alla superficie che nella maggior parte dei posti non possono essere usati neanche i veicoli cingolati. |
È la sequenza di informazioni relative ad una sezione verticale di un suolo. Nella descrizione dei profili pedologici, gli orizzonti sono ordinati dall'alto verso il basso di solito fino ad almeno 1,5 m di profondità, salvo presenza, più in superficie, di roccia dura o di acqua libera.
Indica la profondità del confine fra il suolo e uno strato roccioso continuo e coerente sottostante.
Si utilizzano le seguenti classi:
Classe | Profondità tipica (cm) | Intervallo ammesso per la classe |
---|---|---|
Molto superficiale | <25 | <20-30 |
Superficiale | 25-50 | da 20-30 a 40-60 |
Moderatamente profondo | 50-100 | da 40-60 a 85-115 |
Profondo | 100-150 | da 85-115 a 135-165 |
Molto profondo | >150 | >135-165 |
Indica la profondità a strati impenetrabili alle radici.
Si assume come orizzonte impenetrabile quello che presenta una radicabilità £ 30%.
La radicabilità viene stimata secondo i seguenti caratteri del suolo:
Si utilizzano le seguenti classi:
Classe | Profondità tipica (cm) | Intervallo ammesso per la classe |
---|---|---|
Molto scarsa | <20 | <15-25 |
Scarsa | 25-50 | da 15-25 a 40-60 |
Moderatamente elevata | 50-100 | da 40-60 a 80-120 |
Elevata | 100-150 | da 80-120 a 140-160 |
Molto elevata | >150 | >140-160 |
Indica il grado di acidità e di alcalinità del suolo. Viene espressa come valore di pH, che è il logaritmo negativo della concentrazione idrogenionica della soluzione acquosa del suolo.Deriva da determinazioni di laboratorio e da stime di campagna con indicatore colorimetrico.La reazione è classificata nel modo seguente:
Valori di pH | Classi |
---|---|
<4,5 | estremamente acido |
4,5-5,0 | molto fortemente acido |
5,1-6,0 | moderatamente acido |
6,1-6,5 | debolmente acido |
6,6-7,3 | neutro |
7,4-7,8 | debolmente alcalino |
7,9-8,4 | moderatamente alcalino |
8,5-9,0 | fortemente alcalino |
>9,0 | molto fortemente alcalino |
Viene stimata utilizzando i seguenti caratteri riferiti al suolo:
Si utilizzano le seguenti classi:
Indica il grado di interferenza nell’emergenza delle piantine. È valutato in base ai seguenti caratteri riferiti al suolo:
Si utilizzano le seguenti classi:
Classe | Interferenza nella germinazione |
---|---|
Assente | nessuna interferenza |
Moderata | l'interferenza nella germinazione delle piantine può essere superata con ordinarie pratiche di scarificatura |
Forte | l'interferenza nella germinazione delle piantine può essere superata con pratiche straordinarie di scarificatura |
L’inondazione è la temporanea ricopertura della superficie del suolo da parte di acqua fluitata da ogni tipo di sorgente. Acqua poco profonda stagnante o fluitante per molto o poco tempo dopo una pioggia viene esclusa da questa definizione di inondazione. Acqua ferma o acqua che forma una copertura permanente viene esclusa da questa definizione.Il rischio d’inondazione è classificato nel modo seguente:
Inondabilità | Classi di rischio |
---|---|
Fino a-5 volte/100 anni | Assente o raro |
5-50 volte/100 anni | Occasionale |
>50 volte/100 anni | Frequente |
La presenza di strati affioranti di roccia viene segnalata utilizzando i seguenti termini, in funzione della superficie occupata, si utilizzano le seguenti classi:
Superficie occupata (%) | Classi |
---|---|
<2 | Nessuna rocciosità |
2-10 | Roccioso |
10-25 | Molto roccioso |
25-50 | Estremamente roccioso |
50-90 | Terreno roccioso |
>90 | Roccia affiorante |
Per descrivere il grado di salinità si utilizzano i valori di conducibilità elettrica dell'estratto di saturazione (ECe) e dell'estratto 1:5 (EC5), espressi in mS/cm.
ECe | EC5 | Classi fondamentali |
---|---|---|
0-2 | <0,150 | non salino |
2-4 | 0,15-0,4 | molto debolmente salino |
4-8 | 0,4-0,8 | debolmente salino |
8-16 | 0,8-2 | moderatamente salino |
>16 | >2 | fortemente salino |
I frammenti rocciosi presenti nel suolo con diametro >2mm sono descritti utilizzando i seguenti termini in funzione della loro forma:
Diametro (mm) | Nome | Aggettivo |
---|---|---|
2-76 | Ghiaia | Ghiaiosi |
2- 5 | Ghiaia fine | Ghiaioso fine |
5-20 | Ghiaia media | Ghiaioso medio |
20-76 | Ghiaia grossolana | Ghiaioso grossolano |
76-250 | Ciottoli | Ciottoloso |
250-600 | Pietre | Pietroso |
>600 | Massi | Pietroso a blocchi |
Diametro (mm) | Nome | Aggettivo |
---|---|---|
2-150 | Schegge | Scheggioso |
150-380 | Scaglie | Scaglioso |
380-600 | Pietre | Pietroso |
>600 | Massi | Pietroso a blocchi |
La quantità di scheletro viene descritta secondo la percentuale in volume dei frammenti rocciosi:
Macchie di colore, variegature, di forma irregolare e di differente colore, forma, dimensioni e abbondanza. Le screziature in genere sono indicatrici di situazioni di ristagno idrico e di condizioni riducenti e anaerobiotiche.
È valutata sulla base della percentuale di sodio scambiabile nel suolo (E.S.P.).
È classificata come segue:
E.S.P. | Classi |
---|---|
<8 | assente |
8-15 | forte |
>15 | molto forte |
Si definisce sodico un suolo non salino che contiene sodio scambiabile in percentuale superiore a 15 e pH generalmente superiore a 8,5. Solo le specie più tolleranti sono in grado di resistere a valori di E.S.P.>15.
Branca della statistica che studia i criteri di rilevazione, di classificazione e di sintesi delle informazioni relative ad una popolazione oggetto di studio.
vedi Orizzonte
Corpo naturale costituito da materia solida, liquida e gassosa, che si trova sulla superficie terrestre, caratterizzato: da orizzonti, o strati, distinguibili dal materiale iniziale, che sono il risultato di processi di aggiunte, perdite, trasferimenti, e trasformazione di energia e materia; dalla capacità di sostenere piante radicate in un ambiente naturale. Il limite superiore del suolo è il confine fra il suolo stesso e l’aria, l’acqua poco profonda, le piante viventi o il materiale vegetale indecomposto. Non sono considerate coperte da suolo quelle aree sommerse da acque troppo profonde (tipicamente più di 2,5 metri) per consentire lo sviluppo di piante con apparato radicale. Il limite inferiore che separa il suolo dal non suolo sottostante è la roccia coerente o il materiale terroso virtualmente privo di animali, radici o altri segni di attività biologica. A fini classificatori il limite inferiore del suolo viene arbitrariamente posto a 200 cm.
Segnala l'intervallo di tempo richiesto per percorrere e lavorare un suolo senza danneggiarne la struttura, dopo una pioggia che lo saturi in autunno (dai primi di ottobre a metà novembre) o in primavera (dai primi di marzo a metà aprile).
Si riferisce alla distribuzione per classi di grandezza delle particelle elementari del suolo.
Deriva da misura mediante determinazione di laboratorio e/o da stima di campo.
Per le particelle elementari con dimensioni <2 mm si utilizzano le seguenti classi dimensionali:
Diametro (mm) | Nome dei costituenti |
---|---|
2-1 | sabbia molto grossa |
1-0,5 | sabbia grossa |
0,5-0,25 | sabbia media |
0,25-0,10 | sabbia fine |
0,10-0,05 | sabbia molto fine |
0,05-0,002 | limo |
>0,002 | argilla |
Le proporzioni relative tra le principali frazioni granulometriche del suolo (diametro >2 mm) vengono descritte secondo i seguenti termini e con riferimento al diagramma qui riportato.
Classi generali | Classi USDA | Termini generali |
---|---|---|
GROSSOLANA | Sabbie | GROSSOLANA |
Sabbie franche | ||
MEDIA | Franco sabbioso | MODERATAMENTE GROSSOLANA |
Franco sabbioso fine | ||
Franco sabbioso molto fine | MEDIA | |
Franca | ||
Franca limosa | ||
Limo | ||
Franca argillosa | MODERATAMENTE FINE | |
Franco argillosa sabbiosa | ||
Franca argillosa limo | ||
FINE | Argilla sabbiosa | FINE |
Argilla limosa | ||
Argilla | ||
ORGANICA | Organico | ORGANICO |
% sabbia (50-2000 micron)
Analisi statistica utilizzata per comparare le medie di due popolazioni. Stabilisce se le medie di due gruppi sono statisticamente differenti l’una dall’altra.
Insieme di poligoni delimitati nella carta dei suoli (delineazioni) che presentano, per la maggior parte della loro superficie, i suoli indicati dalla medesima sigla cartografica.