Carta dei suoli alla scala 1:500.000, U.C. 6B, l'ambiente
Carta dei suoli alla scala 1:500.000, U.C. 6B, l'uso del suolo
Carta dei suoli alla scala 1:500.000, U.C. 6B, i suoli
Carta dei suoli alla scala 1:500.000, U.C. 6B, i principali tipologie di suolo
Suoli nel medio Appennino, ad alterazione biochimica con decarbonatazione incipiente, a differenziazione del profilo moderata per ruscellamento, colate di terra, scorrimenti rotazionali; suoli poco evoluti d'erosione per ruscellamento
I suoli di quest'unità cartografica sono variamente distribuiti in tutto il territorio di pertinenza dell'unità cartografica 6, con maggiore diffusione nei settori centrale ed occidentale. Essi interessano una superficie complessiva di circa 1.960 km2, pari al 10% dei suoli regionali.
La conformazione del rilievo è caratterizzata da versanti coltivati irregolari, modellati da fenomeni franosi e da erosione idrica. Tali versanti sono frequentemente a contatto con emergenze morfologiche, principalmente con suoli dei sottogruppi 6C, 6D, 6F, che sono generalmente su rocce a maggiore competenza.
Le quote sono generalmente comprese tra 400 e 1.000 m.
L'uso attuale dei suoli è prevalentemente di tipo agricolo, con frequente tendenza all'estensivizzazione e all'abbandono colturale; le colture principali sono costituite da prati poliennali permanenti o avvicendati per 1-2 anni con i cereali autunno-vernini. La produttività del pascolo che costituisce il principale uso del suolo è bassa per i forti vincoli naturali (altitudine e caratteristiche dei suoli). Sono presenti allevamenti zootecnici di dimensione molto ridotta, ad ordinamento bovino da latte, soprattutto nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano, cui corrispondono aziende caratterizzate da maggiore dinamismo produttivo, rispetto a quelle presenti nelle aree più occidentali. Subordinato l'uso forestale prevalentemente a ceduo invecchiato di querce caducifoglie (roverella e cerro) e carpino nero. Si tratta in larga parte di boschi cedui interessati, fino agli anni '50 da utilizzazioni intensive (interventi con tagli rasi, o con rilascio di scarse matricine, ogni 7-10 anni) e poi non più governati se non per piccole porzioni (5%della superficie totale) che vengono trattate a ceduo matricinato con turni di 25-30 anni. La funzione predominante di questi boschi è di protezione idrogeologica per cui è necessario non estendere le superfici dei tagli. Non meno importante è la funzione naturalistica e paesaggistica (soprattutto dal punto di vista faunistico e floristico) rappresentando un corridoio ecologico tra la collina e montagna. Lasciare a sé stessi i processi di "rinaturalizzazione" di questi boschi con la riduzione della pressione antropica può costituire un vantaggio dal punto di vista naturalistico ma in taluni casi si possono innescare processi di degradazione del suolo in particolare nei suoli con elevato rischio di fenomeni franosi.
L'attuale tendenza ad utilizzazioni agricole più estensive o all'abbandono porta ad una rapida colonizzazione della copertura arbustiva e forestale facilitata dalla buona disponibilità di acqua nel suolo. I suoli che permangono a carattere agricolo sono stati interessati, nell'ultimo trentennio, dall'evoluzione dei sistemi e delle tecniche colturali che in particolare hanno portato a una riduzione delle opere di sistemazione idraulico-agraria.
I suoli di quest'unità cartografica sono moderatamente ripidi o ripidi, con pendenza che varia tipicamente da 15 a 35%, da molto profondi a superficiali, a tessitura media, calcarei, moderatamente alcalini. Hanno un'elevata variabilità per la pietrosità (pietrosi o non pietrosi); lo scheletro (talvolta ghiaiosi negli orizzonti superficiali; da scarsamente a molto ciottolosi negli orizzonti profondi); la disponibilità di ossigeno (da buona a moderata). Localmente sono molto ripidi e rocciosi .
Questi suoli si sono formati in materiali derivati da argilliti, peliti, con inclusioni o alternanze di rocce calcareo-marnose, geologicamente instabili.
› Comportamento agroforestale e ambientale
Suoli agricoli ad alterazione biochimica con decarbonatazione incipiente. Essi hanno un grado moderato di differenziazione del profilo a causa di fenomeni di erosione per ruscellamento e del cronico ripetersi di fenomeni franosi quali colate di terra, scoscendimenti rotazionali, smottamenti. Tali fenomeni sono sia antichi che recenti, dovuti alle scadenti proprietà fisico-meccaniche delle rocce; gli accumuli dei materiali franosi sono tipicamente a contatto con litotipi a maggiore competenza, di pertinenza delle Unità Cartografiche 6D e 6F, ed influenzano i caratteri dei suoli.
Questi suoli sono moderatamente ripidi, molto profondi, a tessitura moderatamente fine e disponibilità di ossigeno moderata.
Occupano le forme di accumulo nei versanti irregolari geologicamente instabili per circa il 6% della superficie dell'Unità Cartografica 6B e sono diffusi principalmente nelle seguenti Unità Cartografiche al livello di dettaglio 1:250.000: 6Bb (35% della sup.).
PIANELLA (Esempio di tipo di suolo dei Calcaric Cambisols dell' Unità Cartografica 6B)
Frequenza nella Unità Cartografica: 29% della superficie totale
SIGNATICO (Esempio di tipo di suolo dei Calcaric Cambisols dell' Unità Cartografica 6B, ma con scheletro lungo il profilo)
Frequenza nella Unità Cartografica: 6% della superficie totale
In questa unità cartografica sono inoltre presenti:
- suoli forestali con debole differenziamento rispetto ai materiali originari per fenomeni erosivi intensi. Presentano profondità utile per le radici delle piante scarsa su substrato roccioso, sono molto ripidi e rocciosi. Si trovano nelle nicchie di frana o nelle parti basse dei versanti incisi dai corsi d'acqua.
› Comportamento agroforestale e ambientale
Suoli agricoli che si caratterizzano per il debole differenziamento rispetto ai materiali originari; la loro evoluzione è condizionata da fenomeni intensi e frequentemente ripetuti di erosione per ruscellamento.
Sono moderatamente ripidi o ripidi, superficiali o moderatamente profondi a causa del substrato roccioso compreso entro 100 cm dalla superficie del suolo, con tessitura moderatamente fine con scheletro negli orizzonti profondi, con buona disponibilità di ossigeno.
Occupano i piccoli crinali con fenomeni di erosione per ruscellamento per circa il 23% della superficie dell'Unità Cartografica 6B e sono diffusi principalmente nelle seguenti Unità Cartografiche al livello di dettaglio 1:250.000: 6Ba (25% della sup.); 6Bb (15% della sup.).
BADI (Esempio di tipo di suolo dei Calcaric Regosols dell' Unità Cartografica 6B)
Frequenza nella Unità Cartografica: 20.7% della superficie totale
In questa unità cartografica sono inoltre presenti:
- suoli forestali con debole differenziamento rispetto ai materiali originari per fenomeni erosivi intensi. Presentano profondità utile per le radici delle piante scarsa su substrato roccioso, sono molto ripidi e rocciosi. Si trovano nelle nicchie di frana o nelle parti basse dei versanti incisi dai corsi d'acqua.