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I suoli dell'Emilia-Romagna
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Comportamento agroforestale e ambientale degli Haplic Calcisols dell' Unità Cartografica 3

Questi suoli hanno caratteristiche fisiche condizionate dalla tessitura in cui prevale la frazione limosa e, secondariamente, quella argillosa, rispetto alle frazioni più grossolane: presentano moderate difficoltà nella preparazione dei letti di semina, ma, d'altro canto, offrono un elevato spessore, dotato di buona fertilità naturale ed elevata capacità in acqua disponibile per le piante, privo di restrizioni significative all'approfondimento e all'esplorazione radicale. Le possibili restrizioni all'infiltrazione idrica nel terreno e la bassa stabilità strutturale dovuta alla dominanza della frazione limosa rispetto ai materiali colloidali suggeriscono l'adozione di pratiche indirizzate alla conservazione o al miglioramento della fertilità fisico-idrologica dell'orizzonte superficiale (apporti o restituzioni di materia organica, lavorazioni poco energiche, riduzione dei ristagni di superficie). Mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture praticabili. Il comportamento di questi suoli è caratterizzato dall'elevata capacità di trattenere e/o degradare i potenziali inquinanti organici e minerali (metalli pesanti). Tuttavia, la bassa velocità di infiltrazione (in presenza di crosta superficiale) può determinare scorrimento superficiale e trasporto solido di potenziali inquinanti verso i corpi idrici di superficie.

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

Non sussistono particolari limitazioni alla crescita delle colture erbacee e si possono conseguire con livelli ordinari di conduzione rese ettariali soddisfacenti. Per le colture arboree, in condizioni di assenza di irrigazione (apparati radicali più profondi) ed in situazioni in cui gli orizzonti a concentrazione elevata di calcare sono più in superficie, è opportuno orientare la scelta dei portinnesti verso quelli con maggiore resistenza al calcare attivo. Se viene praticata l'irrigazione è opportuno scegliere tra i portinnesti che inducono un minore sviluppo vegetativo della coltura.

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

Questi suoli non presentano limitazioni rilevanti per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola. Possono essere considerati ottimali per l'arboricoltura da legno purché vengano utilizzate specie adatte al clima locale e possibilmente provenienze locali. Va comunque puntualizzato che le migliori risposte produttive si ottengono eseguendo le necessarie tecniche agronomiche (preparazione del terreno, cure colturali, potature, etc.).

Sistemazione

La regimazione delle acque in eccesso è talvolta necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti e/o per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi. Le soluzioni comunemente adottate sono rappresentate da interventi di sistemazioni agrarie, quali baulature e fossi di scolo profondi.

Coltivazione e Lavorazione

Le lavorazioni principali devono tener conto della tendenza che talvolta presentano questi suoli nella formazione della crosta superficiale. Nelle successive lavorazioni secondarie è necessario evitare l'affinamento eccessivo per la polverizzazione e per il compattamento e la formazione di zolle resistenti. Nei frutteti e nei vigneti può essere opportuno lasciare inerbito l'interfilare, purché si abbia la possibilità di irrigare, per migliorare la percorribilità e per aumentare il contenuto di sostanze umiche nel suolo.

Fertilizzazione

Non sono necessarie pratiche di correzione e generalmente non sussistono particolari limitazioni nella scelta dei concimi. A causa dell'elevato contenuto di limo e argilla, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla struttura e sulla macroporosità.

Irrigazione

Assenza di particolari problemi di tecnica irrigua. Il rischio di formazione di crosta superficiale, anche se moderato, consiglia di scegliere sistemi di adacquamento e portate che evitino il più possibile un effetto battente sulla superficie del suolo.