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I suoli dell'Emilia-Romagna
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Comportamento agroforestale e ambientale degli Haplic Luvisols dell' Unità Cartografica 4

Questi suoli hanno caratteristiche fisiche condizionate dalla bassa stabilità strutturale dell'orizzonte di superficie, dovuta alla dominanza della frazione limosa rispetto ai materiali colloidali e alla carenza di materiali cementanti (quali ad esempio il carbonato di calcio). Le possibili restrizioni all'infiltrazione idrica nel terreno e la bassa stabilità strutturale suggeriscono l'adozione di pratiche indirizzate alla conservazione o al miglioramento della fertilità fisico-idrologica dell'orizzonte superficiale (apporti o restituzioni di materia organica, lavorazioni poco energiche, controllo dei ristagni di superficie e del compattamento). Dal punto di vista agroambientale, il comportamento dei suoli è caratterizzato dall'elevata capacità di trattenere e/o degradare i potenziali inquinanti organici e minerali (metalli pesanti). Tuttavia, in presenza di crosta la moderata velocità di infiltrazione può determinare scorrimento superficiale e trasporto solido di potenziali inquinanti verso i corpi idrici di superficie.

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

A causa del rischio di incrostamento superficiale, tra le colture erbacee sono consigliate quelle con buona forza germinativa. Su questi suoli si ottengono rese non elevate ma a volte compensate da buona qualità. Questi suoli presentano moderate limitazioni per la crescita colture arboree utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola a causa della disponibilità di ossigeno e della reazione.

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

Questi suoli presentano alcune limitazioni per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola in quanto il suolo è bagnato per un breve periodo durante la stagione vegetativa delle piante ma abbastanza a lungo per limitare la crescita di alcune specie. Questi suoli richiedono prudenza nella realizzazione di impianti di arboricoltura da legno a finalità produttiva mentre non sussistono limitazioni rilevanti per i boschi permanenti.

Sistemazione

La regimazione delle acque in eccesso è in genere necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti, per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi e/o per contenere i fenomeni erosivi. Il problema idrologico principale di questi suoli è costituito dalle frequenti restrizioni all'infiltrazione superficiale, causate dalla presenza di crosta o da non ottimali condizioni strutturali, che si manifestano in ristagni superficiali, e dalla temporanea presenza di sottili livelli acquiferi sospesi a partire dall'orizzonte immediatamente sottostante quello lavorato, in particolare nel periodo inverno-inizio primavera. Con l'aumentare della pendenza delle superfici si innescano processi erosivi anche intensi. Le attività agricole possono influenzare la comparsa di processi di erosione idrica per scorrimento superficiale. Le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero essere finalizzate a interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l'infiltrazione.

Coltivazione e Lavorazione

Le lavorazioni non richiedono particolari precauzioni; sono tuttavia da evitare lavorazioni del suolo troppo bagnato, che possono determinare la formazione di piccole zolle compatte. Le lavorazioni per la preparazione del letto di semina devono tener conto della tendenza di questi suoli alla formazione della crosta superficiale. Nei vigneti può essere opportuno lasciare inerbito l'interfilare, purché si abbia la possibilità di irrigare, per migliorare la percorribilità e per aumentare il contenuto di sostanze umiche nel suolo.

Fertilizzazione

Non sono necessarie pratiche di correzione. A causa della scarsa fertilità fisica dell'orizzonte superficiale, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla stabilità di struttura, sulla macroporosità e sull'aumento della capacità di ritenzione idrica. A causa della bassa capacità protettiva di questi suoli nei confronti delle acque superficiali e profonde, è particolarmente importante frazionare gli apporti di liquami e fanghi e incorporarli rapidamente nel terreno.

Irrigazione

La possibilità di formazione di croste superficiali consiglia di scegliere sistemi di adacquamento e portate che evitino un effetto battente sulla superficie del suolo; particolari cautele sono richieste specialmente nel periodo estivo, in caso di irrigazioni di soccorso dopo le semine di colture di secondo raccolto, per evitare che le piantine abbiano difficoltà di emergenza.