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I suoli dell'Emilia-Romagna
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Comportamento agroforestale e ambientale dei Vertisols dell' Unità Cartografica 2

Questi suoli hanno caratteristiche fisiche condizionate dall'elevato contenuto in argille espandibili: sono soggetti ad intensa fessurazione nel periodo secco, sono molto adesivi e plastici e richiedono notevole tempestività nell'esecuzione delle lavorazioni, che devono essere effettuate in condizioni di umidità ottimali. L'elevato contenuto di argilla, d'altro canto, conferisce a questi suoli una buona fertilità naturale. Le difficoltà di drenaggio rendono necessaria l'adozione di una efficiente rete scolante per l'allontanamento delle acque in eccesso. Se ben lavorati e sistemati, essi mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture erbacee. Dal punto di vista agroambientale, il comportamento di questi suoli è caratterizzato dall'elevata capacità di trattenere e/o degradare i potenziali inquinanti organici e minerali (metalli pesanti). Con suolo umido o bagnato, la bassa velocità di infiltrazione può determinare scorrimento superficiale e trasporto solido di potenziali inquinanti verso i corpi idrici di superficie. Un ulteriore fattore di rischio di inquinamento dei corpi idrici, in seguito allo spandimento di fanghi e liquami, è rappresentato dalla presenza di falda, in particolare nella stagione secca, durante la quale, in presenza di crepacciature, l'acqua può infiltrarsi rapidamente in profondità; tuttavia la permeabilità lenta degli orizzonti profondi tende a confinare il movimento discendente dei soluti.

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

Questi suoli non presentano particolari limitazioni nella scelta delle colture erbacee. Le limitazioni gestionali principali sono costituite dalla difficile praticabilità in condizioni di terreno umido e i ristretti tempi in cui il terreno è lavorabile; queste limitazioni suggeriscono di orientarsi verso varietà a ciclo medio o breve. In tal modo si può evitare di raccogliere in periodi a rischio di piogge e si può avere un intervallo maggiore per la preparazione del terreno in funzione della coltura successiva. In questi suoli le rese sono soddisfacenti soprattutto in termini di qualità delle produzioni. La crescita delle colture arboree può essere limitata, in maniera significativa, dalla fessurabilità, dagli eccessi di umidità, dalla salinità e, localmente, dal contenuto di calcare attivo.

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

Questi suoli presentano da moderate a severe limitazioni per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola causate da: - l'elevato contenuto in argilla. - la presenza di orizzonti saturi d'acqua, in qualche periodo dell'anno a profondità di 60-80 cm, che limitano l'approfondimento radicale. Il contenuto di argilla determina la formazione di crepacciature che possono danneggiare le radici delle piante e favorire la perdita di acqua per evaporazione. Particolarmente importanti per la riuscita degli impianti risulta l'esecuzione di appropriati interventi agronomici .

Sistemazione

La regimazione delle acque in eccesso è necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti e/o per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi. Il problema idrologico principale di questi suoli è il difficile sgrondo delle acque, legato alla bassa permeabilità degli orizzonti profondi. Le soluzioni comunemente adottate sono rappresentate da interventi di sistemazioni agrarie, quali baulature e fossi di scolo profondi.

Coltivazione e Lavorazione

In questi suoli risulta problematico trovare le condizioni ottimali di umidità per effettuare le lavorazioni principali.

Fertilizzazione

In genere, per le colture normalmente praticabili su questi suoli non sono necessarie pratiche di correzione. A causa dell'elevato contenuto di argilla, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla struttura e sulla macroporosità, purché non vengano interrati a profondità in cui la frequenze di condizioni di carenza di ossigeno può alterare la normale decomposizione della materia organica, causando effetti sfavorevoli quali il peggioramento delle caratteristiche strutturali l'ulteriore abbassamento del potenziale di ossidoriduzione e la formazione di composti fitotossici. Non sono segnalate carenze o eccessi di macroelementi; in alcuni casi si riscontra una bassa dotazione di microelementi. In generale, questi suoli mostrano una buona risposta alle concimazioni azotate, in particolare nelle annate molto piovose, mentre non risentono, a causa della dotazione elevata, degli apporti potassici. La risposta alle concimazioni fosfatiche è variabile in funzione della dotazione iniziale, della coltura praticata e dell'andamento stagionale. Non vi sono particolari limitazioni nella scelta dei concimi; tuttavia si consiglia di evitare quelli ad elevato indice di salinità. Questi suoli presentano una limitata attitudine allo spandimento dei liquami zootecnici.

Irrigazione

La tecnica irrigua deve necessariamente considerare la bassa permeabilità di questi suoli. Il metodo irriguo più diffuso è quello per aspersione. Sono sconsigliati turni irrigui molto lunghi, per evitare la formazione di crepacciature profonde, attraverso le quali potrebbero verificarsi consistenti perdite d'acqua per evaporazione e/o percolazione in profondità. E' opportuno effettuare periodici controlli sul grado di salinità delle acque impiegate.