Carta dei suoli alla scala 1:250.000, U.C. 6Aa, l'ambiente
Carta dei suoli alla scala 1:250.000, U.C. 6Aa, l'uso del suolo
Carta dei suoli alla scala 1:250.000, U.C. 6Aa, il suolo
Carta dei suoli alla scala 1:250.000, U.C. 6Aa, modello di distribuzione dei suoli nel paesaggio
Suoli nel medio Appennino. Sono ondulati o moderatamente ripidi, con pendenza che varia tipicamente da 5 a 30%; a tessitura media; a buona disponibilità di ossigeno; calcarei; moderatamente alcalini o con orizzonti superficiali debolmente alcalini. - Hanno un'elevata variabilità per la profondità (molto profondi o superficiali). Subordinatamente sono molto ripidi, rocciosi e ghiaiosi.
Quest'unità cartografica è nel settore centro-orientale del territorio occupato dai suoli dell'unità cartografica 6A.
Essa è costituita da n. 8 aree, che hanno tipicamente ampiezza di 7 km2 (con valori estremi dell'ordine di 2 e di 30 km2), forma allungata, contorno frastagliato. La superficie complessiva è di circa 80 km2, pari allo 0,4% dei suoli regionali.
La conformazione del rilievo è caratterizzata da versanti lunghi, irregolari, ondulati, con zone a profilo convesso, crinalini e zone ad accumulo; localmente, le parti basse dei versanti sono modellate da incisioni fluviali.
Le quote sono tipicamente comprese tra 300 e 600 m, con massimi attorno ai 900 m.
L'uso attuale dei suoli è in prevalenza di tipo agricolo con seminativi e prati poliennali; localmente, nelle zone a maggiore pendenza, prevale l'uso forestale.
I suoli di quest'unità cartografica sono ondulati o moderatamente ripidi, con pendenza che varia tipicamente da 5 a 30%; a tessitura media; a buona disponibilità di ossigeno; calcarei; moderatamente alcalini o con orizzonti superficiali debolmente alcalini. Hanno un'elevata variabilità per la profondità (molto profondi o superficiali). Localmente sono molto ripidi, rocciosi e ghiaiosi.
Questi suoli si sono formati in materiali derivati da rocce stratificate pelitico-arenacee e marnose (Formazione di Bismantova) ed in depositi di versante.
I suoli nelle zone ad accumulo, nei versanti irregolari, hanno tipicamente una moderata differenziazione del profilo, per alterazione biochimica con decarbonatazione incipiente; la loro evoluzione è condizionata da fenomeni frequentemente ripetuti di erosione per ruscellamento e di apporto di materiali terrosi per soliflusso o reptazione agricola. Questi suoli rientrano nei Calcaric Cambisols, secondo la Legenda FAO (1990).
Nelle zone a profilo convesso, nei crinalini e nelle parti basse dei versanti prevalgono i suoli minerali grezzi, con differenziamento molto debole rispetto ai materiali originari; la loro evoluzione è condizionata da fenomeni di ruscellamento particolarmente intensi. Questi suoli rientrano nei Calcaric Regosols, secondo la Legenda FAO (1990).
CASELLINA
subordinato 25.0% ca. della superficie dell'Unità Cartografica
GIAVELLO
subordinato 15.0% ca. della superficie dell'Unità Cartografica
PANTANO
subordinato 55.00000000000001% ca. della superficie dell'Unità Cartografica
- I suoli Pantano sono tipicamente nelle zone ad accumulo in versanti lunghi ed irregolari ed in vallette subpianeggianti; questi suoli sono ondulati o moderatamente ripidi, molto profondi.
- I suoli Casellina sono tipicamente nelle porzioni più erose di versanti lunghi ed irregolari ed in crinalini a sommità arrotondata; questi suoli sono moderatamente ripidi, superficiali.
- I suoli Giavello sono tipicamente nelle parti basse di versanti complessi; questi suoli sono molto ripidi, rocciosi, superficiali.
Sono inoltre presenti con diffusione localizzata i seguenti tipi di suolo:
- Suoli in posizioni simili ai Giavello, ma profondi, su depositi di versante.
- Suoli Marola, a moderata disponibilità di ossigeno, non calcarei, neutri; sono in posizioni simili ai suoli Pantano, ma su superfici presumibilmente più antiche. Rientrano nei loamy, mixed, mesic Aquic Dystric Eutrochrepts, secondo la Soil Taxonomy (Chiavi 1990).
- Suoli Valcava, a buona disponibilità di ossigeno, non calcarei, neutri; sono in paleosuperfici subpianeggianti. Rientrano nei fine-silty, mixed, mesic Typic Hapludalfs, secondo la Soil Taxonomy (Chiavi 1990).