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I suoli BADI sono scarsamente rocciosi, da superficiali a moderatamente profondi, moderatamente alcalini; a tessitura argillosa limosa o franco argillosa e moderatamente calcarei in superficie, a tessitura argillosa limosa o franco argillosa ciottolosa e molto calcarei in profondità.
Il substrato, costituito da rocce intensamente deformate con stratificazione non definita (marne, brecce, argilliti) delle formazioni delle Argille a Palombini (APA), Complesso di Case Boscaini -CCB-, Complesso di Pietra Parcellara -CCP- e Unità argillosa-calcarea (AVC), si riscontra da 30-70 cm di profondità.
I suoli BADI sono presenti nel medio Appennino emiliano-romagnolo, su crinalini di versanti irregolari, modellati da movimenti franosi. Le quote sono tipicamente comprese fra 400 e 800 m slm. In queste terre la pendenza varia tipicamente dal 20 a 40%. L'uso del suolo è in prevalenza a seminativi, prati poliennali, coltivi abbandonati e cespuglieti.
(2014) loamy, mixed, superactive, calcareous, mesic Typic Udorthents
(2014) Calcaric Stagnic Regosols (Loamic, Ochric)
N° | OrizGen | LimSup | Spes | Arg | Sab | Schel | S.O. | CalcTot | CalcAtt | pH | Ksat | DensApp | Concentr | Conc | Qualità |
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cm | cm | % | % | % | % | % | % | cm/h | % | ||||||
1 | Ap | 0 | 30 | 40 | 15 | 1.8 | 10 | 3 | 8.0 | bassa | |||||
2 | C(g) o AC | 30 | 60 | 36 | 21 | 30 | 1.1 | 12 | 3 | 8.1 | 0 | bassa | |||
3 | Cr | media |
Parametro | Valore |
---|---|
Calcare attivo strato superficiale | da 2 a 5 % |
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale | >10 meq/100g |
Disponibilità di ossigeno | buona |
Rischio di incrostamento superficiale | assente |
Fessurabilità | forte |
Profondità utile per le radici delle piante | moderatamente elevata (50-100 cm) |
Percorribilità | moderata |
Resistenza meccanica alle lavorazioni | moderata |
Tempo di attesa per le lavorazioni | lungo |
Capacità depurativa | bassa |
A causa del rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica molto alto i suoli Badi richiedono interventi di sistemazione e l'adozione di pratiche o indirizzi conservativi (quali l'utilizzo forestale, a prato o a pascolo permanente o le rotazioni con ampia presenza di foraggere). Localmente sono su pendici interessate da instabilità strutturale elevata o molto elevata, con fenomeni profondi, che possono interessare il versante nel suo insieme Questi processi, per intensità ed estensione, non sono gestibili a livello aziendale ma richiedono interventi di sistemazione idraulico-forestale, come la regimazione dei torrenti e i drenaggi tubolari profondi. Talvolta i suoli Badi costituiscono inclusioni di piccole dimensioni all'interno di aree dove dominano i suoli Pianella. Normalmente la gestione agricola dei due suoli non si differenzia, pur essendo essi dissimili in quanto a comportamento agronomico. Il comportamento agronomico e' inoltre condizionato dalla scarsa profondità utile e dalla conseguente capacità in acqua disponibile bassa o molto bassa.
A causa della prevalenza del rischio di perdita di suolo per erosione idrica, le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero tendere ad interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l'infiltrazione; tali obiettivi si possono conseguire riducendo la lunghezza degli appezzamenti mediante l'apertura di fossi acquai obliqui o trasversali e, se possibile, la realizzazione di fossi e scoline permanenti.
La profondità utile puo' essere parzialmente incrementata con le ripuntature, ma questo aumento puo' risultare di durata effimera se non vengono adottate pratiche di protezione del suolo dall'erosione idrica. Le lavorazioni con rivoltamento del terreno devono essere condotte prestando attenzione a non portare in superficie frammenti del substrato (orizzonte Cr), presente in genere a partire da 30-50 cm di profondità. Allo scopo di migliorare le caratteristiche strutturali dell'orizzonte di superficie, sono da preferire le arature poco profonde e l'utilizzo di macchine con organi lavoranti che non frantumano il terreno (vangatrici, erpici, sarchiatrici). Ripetute fresature possono causare eccessiva disgregazione e polverizzazione del terreno, favorendo, in tal modo, l'erosione.
I suoli Badi non presentano particolari limitazioni o vincoli nella scelta dei concimi azotati. Il pH elevato puo' favorire le perdite di azoto per volatilizzazione in caso di utilizzo di concimi contenenti azoto in forma ammoniacale. In questi suoli il fosforo puo' essere soggetto a fenomeni di immobilizzazione dovuti al contenuto in carbonato di calcio. Per tale motivo sono da preferire i perfosfati con prevalenza di fosfato monocalcico (perfosfato semplice, concentrato e triplo). Nel caso di spandimento di liquami zootecnici, al fine di ridurre il rischio di perdita per ruscellamento, possono rivelarsi utili i seguenti accorgimenti: rottura dell'eventuale crosta superficiale, frazionamento degli apporti, interramento.
I suoli Badi presentano importanti limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie, a causa della scarsa profondità utile alle radici e della pendenza. Queste caratteristiche, associate alla capacità in acqua disponibile bassa o molto bassa, determinano un elevato rischio di deficit idrico, particolarmente severo nelle annate con scarse precipitazioni estive, che influenza negativamente la resa delle colture a crescita primaverile-estiva. Tali limitazioni restringono la gamma delle coltivazioni praticabili al prato, al pascolo permanente e alle foraggere, eventualmente in avvicendamento con cereali autunno-vernini.
I suoli Badi presentano importanti limitazioni edafiche alla crescita delle principali specie forestali utilizzabili nell'arboricoltura da legno, a causa della scarsa profondità utile alle radici e della capacità in acqua disponibile bassa o molto bassa. Particolare attenzione deve essere posta, nel caso di impianti di Noce, al calcare attivo, in quanto nei suoli Badi questa qualità puo' assumere valori limitanti. La scarsa profondità utile alle radici limita inoltre la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nei boschi permanenti. Per tale motivo e' opportuno prevedere l'impiego di specie preparatorie e colonizzatrici che rendono possibile il progressivo inserimento di specie piu' esigenti. Di conseguenza, nei terreni abbandonati e' consigliabile mantenere le specie arbustive ed arboree già affermate. Le caratteristiche climatiche limitano fortemente, soprattutto alle quote minori, la crescita della Douglasia.