Home Page ›› Catalogo dei tipi di suolo ›› BORGO TULIERO franco argilloso limosi
I suoli BORGO TULIERO franco argillosi limosi sono molto profondi, a tessitura franca argillosa limosa e a reazione da neutra a moderatamente alcalina.
Il substrato è costituito da alluvioni a tessitura media o fine.
I suoli BORGO TULIERO franco argillosi limosi sono in paleosuperfici debolmente incise e rilevate di diversi metri rispetto all'adiacente pianura pedemontana. In queste terre la pendenza varia da 1 a 3%.
La densità di urbanizzazione è abbastanza elevata e legata per lo più ad edilizia di tipo residenziale. Sono predominanti le aziende agricole di piccole e medie dimensioni. L'uso agricolo del suolo è in prevalenza a frutteto e vigneto, subordinato il seminativo.
Non sono presenti opere né vengono generalmente eseguite lavorazioni atte a favorire il deflusso delle acque.
(2014) fine, mixed, superactive, mesic Udic Haplustalfs
(2014) Haplic Luvisols (Epiloamic, Cutanic, Endoclayic)
N° | OrizGen | LimSup | Spes | Arg | Sab | Schel | S.O. | CalcTot | CalcAtt | pH | Ksat | DensApp | Concentr | Conc | Qualità |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
cm | cm | % | % | % | % | % | % | cm/h | % | ||||||
1 | Ap | 0 | 50 | 30 | 15 | 0 | 1.3 | 0 | 0 | 6.5 | 0.03972 | 1.48 | noduli di ferro e manganese | 1 | bassa |
2 | Bw o AB | 50 | 35 | 34 | 15 | 0 | 0.6 | 0 | 0 | 7.7 | 0.00998 | 1.5800000000000001 | bassa | ||
3 | Bt1 | 50 | 40 | 36 | 10 | 0 | 0.4 | 0 | 0 | 7.7 | 0.0066 | 1.5700000000000001 | media | ||
4 | Bt2 | 90 | 40 | 15 | 0 | 0.3 | 0 | 0 | 7.0 | 0.00681 | 1.54 | noduli di ferro e manganese | bassa |
Parametro | Valore |
---|---|
Calcare attivo strato superficiale | 0 % |
Calcare attivo entro 80 cm | 0 % |
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale | >10 meq/100g |
Salinità strato 0-50 cm | non salino (Ece < 2 dS/m) |
Salinità strato 50-100 cm | non salino (Ece < 2 dS/m) |
Sodicità entro 60 cm (ESP) | da 0 a 4 |
Sodicità entro 120 cm (ESP) | da 0 a 7 |
Disponibilità di ossigeno | da moderata a buona |
Rischio di incrostamento superficiale | da assente a moderato |
Fessurabilità | media |
Capacità in acqua disponibile | moderata (150-225 mm) |
Conducibilità idraulica satura (Ksat) maggiormente limitante entro 150 cm | da molto bassa (<0.0036 cm/h) a bassa (0,0036-0,036 cm/h) |
Profondità utile per le radici delle piante | elevata (100-150 cm) su orizzonti con pellicole di argilla orientate per pressione |
Percorribilità | buona |
Resistenza meccanica alle lavorazioni | da scarsa a moderata a causa della coesione degi aggregati secchi |
Tempo di attesa per le lavorazioni | medio |
Inondabilità | nessuna o rara (fino a 5 volte/100 anni) |
Capacità depurativa | molto alta |
Capacità di accettazione piogge | molto alta |
Rischio di perdite di suolo per erosione | moderato |
Gruppo Idrologico | D: potenziale scorrimento superficiale alto |
I suoli BORGO TULIERO franco argilloso limosi hanno caratteristiche fisiche condizionate dalla prevalenza della frazione limosa e, secondariamente, di quella argillosa, rispetto alle frazioni più grossolane: presentano moderate difficoltà nella preparazione dei letti di semina, ma, d'altro canto, offrono un elevato spessore, dotato di buona fertilità naturale ed elevata capacità in acqua disponibile per le piante, privo di restrizioni significative all'approfondimento e all'esplorazione radicale. Hanno caratteristiche chimiche (pH, C.S.C., saturazione in basi e contenuto in carbonati) equilibrate, tali da favorire i processi di assorbimento e scambio degli elementi della nutrizione. Non presentano eccessi di Sali solubili, di sodio o di altre sostanze potenzialmente dannose alle piante. Mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture praticabili.
La regimazione delle acque in eccesso è in genere necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti, per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi e/o per contenere i fenomeni erosivi. Il problema idrologico principale di questi suoli è costituito dalle frequenti restrizioni all'infiltrazione superficiale, causate dalla presenza di crosta o da non ottimali condizioni strutturali, che si manifestano in ristagni superficiali o profondi (sulla suola di aratura). La pendenza, seppur lieve, delle superfici può innescare modesti processi erosivi. La soluzione comunemente adottata è la creazione di una rete scolante con fossi e scoline poco profonde.
Se si lavora il suolo troppo umido si provoca la formazione di zolle che divengono compatte, dure e coesive allo stato secco. Comunemente si adotta l'aratura a 40 cm. La lavorazione a 2 strati (aratura a 30 cm + ripuntatura a 50 cm) può costituire, per questi suoli, un'efficace alternativa all'aratura tradizionale. Nelle successive operazioni di affinamento, la fresatura e la zappatura possono creare qualche inconveniente, rispettivamente per eccessiva polverizzazione e per compattamento e formazione di zollette resistenti (in particolare con terreno molto umido). Le lavorazioni per la preparazione del letto di semina devono tener conto della tendenza di questi suoli alla formazione della crosta superficiale. E' consigliabile intervenire con erpici a denti fissi a ridosso delle semine evitando di raggiungere un amminutamento troppo spinto. Nei casi in cui non si riesce ad evitare la formazione della crosta è necessario intervenire con un rompicrosta.
Non sono necessarie pratiche di correzione. A causa dell'elevato contenuto di limo e di argilla, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla struttura e sulla macroporosità, purché non vengano interrati a profondità in cui la frequenze di condizioni di carenza di ossigeno può alterare la normale decomposizione della materia organica, causando effetti sfavorevoli quali il peggioramento delle caratteristiche strutturali l'ulteriore abbassamento del potenziale di ossidoriduzione e la formazione di composti fitotossici. Non vi sono particolari limitazioni nella scelta dei concimi. Tra quelli fosfatici sono preferibili il perfosfato minerale ed il triplo, in particolare nei casi in cui i valori di pH e di calcare sono più elevati.
La possibilità di formazione di croste superficiali consiglia di scegliere sistemi di adacquamento e portate che evitino un effetto battente sulla superficie del suolo; particolari cautele sono richieste specialmente nel periodo estivo, in caso di irrigazioni di soccorso dopo le semine di colture di secondo raccolto, per evitare che le piantine abbiano difficoltà di emergenza.
I suoli BORGO TULIERO franco argilloso limosi non presentano particolari limitazioni nella scelta delle colture erbacee. Le erbacee con minore forza germinativa possono avere difficoltà nell'emergenza, a causa della formazione di crosta superficiale. Le colture da organi sotterranei possono presentare difficoltà di accrescimento; le colture primaverili, nel caso di presenza di crosta superficiale, possono incontrare problemi di emergenza. Il pomodoro da industria, in genere, viene trapiantato, nonostante i costi elevati, per evitare fallanze causate dalla difficoltà dei germogli di penetrare e rompere le croste. Le limitazioni gestionali principali sono costituite dalla difficile praticabilità in condizioni di terreno umido e i ristretti tempi in cui il terreno è lavorabile; è consigliabile orientarsi verso varietà a ciclo medio o breve (es. varietà di mais delle classi 500-600, di soia di classe 0-1, varietà di bietole da estirpare entro i primi giorni settembre). In tal modo si può evitare di raccogliere in periodi a rischio di piogge e si può avere un intervallo maggiore per la preparazione del suolo in funzione della coltura successiva. La crescita delle principali colture arboree utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola possono essere moderatamente limitatate a causa della tessitura, disponibilità di ossigeno e della fessurabilità.
I suoli BORGO TULIERO franco argilloso limosi non presentano limitazioni rilevanti per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola. Questi suoli possono anzi essere considerati ottimali per l'arboricoltura da legno purché vengano utilizzate specie adatte al clima locale e possibilmente provenienze locali. Va comunque puntualizzato che le migliori risposte produttive si ottengono eseguendo le necessarie tecniche agronomiche (preparazione del terreno, cure colturali, potature, etc) I cloni di pioppo consigliabili sono: I-214, Onda, Lux, Divina, Lena, Triplo, San Martino, I-45/51, BL Costanzo, Pan, Boccalari, Gattoni, Adige, Stella Ostigliese e Neva (evitare l'utilizzo dei cloni Boccalari, Adige, Stella Ostigliese e Neva nelle zone dove la defogliazione primaverile si manifesta con una certa frequenza).