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I suoli dell'Emilia-Romagna

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CASTIONE MARCHESI argillosi

Descrizione introduttiva

I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi sono molto profondi, a tessitura argillosa o argillosa limosa; da non calcarei a moderatamente calcarei e da neutri a moderatamente alcalini nella parte superiore e da scarsamente a moderatamente calcarei, da debolmente a moderatamente alcalini e leggermente salini in quella inferiore. Sono frequentemente presenti orizzonti profondi (a partire da 80-100 cm) da moderatamente a fortemente alcalini e da molto ad estremamente calcarei. Il substrato è costituito da alluvioni a tessitura fine estremamente calcaree.
I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi sono in lembi marginali di vaste depressioni morfologiche della pianura alluvionale, la cui parte meridionale si estende fino alla piana pedemontana. In queste terre la pendenza varia dallo 0,02 allo 0,1%. La densità di urbanizzazione è bassa. L'uso del suolo è a seminativo semplice e prati poliennali. Sono presenti opere atte ad allontanare l'acqua in eccesso (rete di canali scolanti e scoline, drenaggi sotterranei).

 

Classificazione Soil Taxonomy

(2014) fine, mixed, active, mesic Udic Calciusterts

 

Classificazione WRB

(2014) Haplic Calcic Vertisols (Hypereutric)

 

Profilo rappresentativo

 

Orizzonti genetici del suolo (valori modali)
OrizGen LimSup Spes Arg Sab Schel S.O. CalcTot CalcAtt pH Ksat DensApp Concentr Conc Qualità
cm cm % % % % % % cm/h %
1 Ap 0 50 53 6 0 2.9 2 2 7.8 0.00638 1.3799999999999999 noduli di ferro e manganese media
2 Bss 50 30 60 7 0 1.5 3 2 8.0 0.00148 1.4199999999999999 masse cementate di carbonato di calcio media
3 Bk(ss) 80 40 51 7 0 1.0 14 7 8.2 0.00133 1.51 masse cementate di carbonato di calcio media
4 B(BC)kg 140 40 10 0 0.5 40 8.5 0.00258 1.6000000000000001 masse cementate di carbonato di calcio bassa

 

 

Qualità specifiche
Parametro Valore
Calcare attivo strato superficiale da 0 a 3 %
Calcare attivo entro 80 cm da 0 a 6 %
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale >10 meq/100g
Salinità strato 0-50 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Salinità strato 50-100 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Sodicità entro 60 cm (ESP) da 0 a 3
Sodicità entro 120 cm (ESP) da 0 a 7
Disponibilità di ossigeno moderata
Rischio di incrostamento superficiale assente
Fessurabilità forte
Capacità in acqua disponibile bassa (75-150 mm)
Conducibilità idraulica satura (Ksat) maggiormente limitante entro 150 cm molto bassa (<0.0036 cm/h)
Profondità utile per le radici delle piante moderatamente elevata (50-100 cm) a causa di caratteri vertici, indisponibilità di ossigeno e elevati valori di calcare attivo
Percorribilità moderata : l'elevato contenuto in argilla, quindi l'alto indice di plasticità, già a partire dall'orizzonte di superficie, condizionano fortemente la possibilità di accesso dei mezzi meccanici in condizione di elevata umidità del suolo
Resistenza meccanica alle lavorazioni elevata : la forte coesione e resistenza allo stato secco comportano difficoltà di lavorazione durante il periodo estivo. In genere per le lavorazioni profonde di queste terre sono necessari equipaggiamenti speciali: trattrici cingolate e con elevata pote
Tempo di attesa per le lavorazioni lungo
Inondabilità nessuna o rara (fino a 5 volte/100 anni)
Capacità depurativa alta
Capacità di accettazione piogge moderata
Gruppo Idrologico D: potenziale scorrimento superficiale alto

 

Considerazioni sulla gestione

Qualità agronomiche

I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi hanno caratteristiche fisiche condizionate dall'elevato contenuto in argille espandibili: sono soggetti a intensa fessurazione nel periodo secco, sono molto adesivi e plastici e richiedono notevole tempestività nell'esecuzione delle lavorazioni, che devono essere effettuate in condizioni di umidità buone. L'elevato contenuto di argilla, d'altro canto, conferisce a questi suoli una buona fertilità naturale. Le difficoltà di drenaggio rendono necessaria l'adozione di una efficiente rete scolante per l'allontanamento delle acque in eccesso. I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi hanno negli orizzonti di superficie caratteristiche chimiche (C.S.C., pH e contenuto in calcare) equilibrate, che favoriscono i processi di assorbimento e scambio degli elementi della nutrizione. Possono presentare in profondità orizzonti con caratteristiche chimiche sfavorevoli per presenza di sali solubili, reazione fortemente alcalina ed elevato contenuto in carbonati. Se ben lavorati e sistemati, essi mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture erbacee.

 

Sistemazioni

La regimazione delle acque in eccesso è necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti e/o per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi. Il problema idrologico principale di questi suoli è il difficile sgrondo delle acque, legato alla bassa permeabilità degli orizzonti profondi. Le soluzioni comunemente adottate sono rappresentate da interventi di sistemazioni agrarie, quali baulature e fossi di scolo profondi. L'uso dell'aratro talpa può risultare significativamente efficace nel migliorare le condizioni generali di drenaggio di questi suoli. Si consiglia di monitorare localmente, con piezometri, la profondità e la persistenza degli eventuali livelli di falda, e di valutare di conseguenza l'opportunità di adottare sistemi di drenaggio tubolare profondo.

 

Tecniche di lavorazione

In questi suoli risulta problematico trovare le condizioni ottimali per effettuare le lavorazioni principali. Se si lavora il suolo troppo bagnato si provoca la formazione di zolle che divengono compatte, dure e coesive allo stato secco, per la cui completa disgregazione sono necessari alcuni mesi; lavorando il suolo troppo secco si creano zolle di grandi dimensioni che si riescono a disgregare solo attraverso numerosi passaggi con organi che frantumano energicamente il terreno Dopo la raccolta delle colture autunno-vernine in genere si riesce a lavorare il terreno in condizioni ottimali. In tal caso, comunemente, si adotta l'aratura a 40 cm. La lavorazione a 2 strati (aratura a 30 cm + ripuntatura a 50 cm) può costituire, per questi suoli, un'efficace alternativa all'aratura tradizionale. Viceversa, dopo la raccolta delle colture a ciclo estivo, non sempre si incontrano condizioni ideali per le lavorazioni del terreno; in questi casi, piuttosto che intervenire con arature fuori tempera, è consigliabile effettuare una vangatura a 25-30 cm e permettere all'azione del gelo di disgregare le zolle. A Busseto (PR) in un'azienda sperimentale sono state provate alcune tecniche di lavorazioni ridotte. Le esperienze di semina su sodo e di minima lavorazione (fresatura a 25-30 cm) per il frumento hanno dato risultati negativi. L'utilizzo dell'aratro talpa accompagnato ad un'aratura superficiale ha fornito buoni risultati per la coltura del pomodoro.

 

Fertilizzazione

Non sono necessarie pratiche di correzione. A causa dell'elevato contenuto di argilla, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla struttura e sulla macroporosità, purché non vengano interrati a profondità in cui la frequenze di condizioni di carenza di ossigeno può alterare la normale decomposizione della materia organica, causando effetti sfavorevoli quali il peggioramento delle caratteristiche strutturali l'ulteriore abbassamento del potenziale di ossidoriduzione e la formazione di composti fitotossici. In generale, questi suoli mostrano una buona risposta alle concimazioni azotate, in particolare nelle annate molto piovose, mentre non risentono, a causa della dotazione elevata, degli apporti potassici. La risposta alle concimazioni fosfatiche è variabile in funzione della dotazione iniziale, della coltura praticata e dell'andamento stagionale. Non vi sono particolari limitazioni nella scelta dei concimi; tuttavia si consiglia di evitare quelli ad elevato indice di salinità. I suoli Castione Marchesi argillosi presentano una moderata attitudine allo spandimento dei liquami zootecnici; si consiglia di evitarne la distribuzione quando il suolo è prossimo alla capacità di campo e di frazionare gli apporti.

 

Tecniche di irrigazione

La tecnica irrigua deve necessariamente considerare la bassa permeabilità di questi suoli. Il metodo irriguo più diffuso è quello per aspersione. Sono sconsigliati turni irrigui molto lunghi, per evitare la formazione di crepacciature profonde, attraverso le quali potrebbero verificarsi consistenti perdite d'acqua per evaporazione e/o percolazione in profondità. Risulta pertanto opportuna l'adozione di turni irrigui ravvicinati, ad esempio, per il mais, dell'ordine dei 10-18 giorni e di volumi di adacquamento relativamente ridotti, a partire da contenuti di umidità del suolo intorno al 40-50% dell'acqua disponibile. Ottimi risultati vengono conseguiti, su ortive in pieno campo, con l'uso della manichetta.

 

 

Indicazioni sulla scelta delle colture

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi non presentano particolari limitazioni nella scelta delle colture erbacee. Le principali limitazioni gestionali sono costituite dalla difficile praticabilità in condizioni di terreno umido e i ristretti tempi in cui il terreno è lavorabile; queste limitazioni suggeriscono di orientarsi verso varietà a ciclo medio o breve (ad sempio varietà di mais delle classi 500-600, di soia di classe 0-1, varietà di barbabietole E o EN da estirpare entro i primi giorni settembre). In tal modo si può evitare di raccogliere in periodi a rischio di piogge e si può avere un intervallo maggiore per la preparazione del suolo in funzione della coltura successiva. In questi suoli le rese sono soddisfacenti soprattutto in termini di qualità delle produzioni; in particolare: - il frumento ottiene un peso ettolitrico di uno o due punti superiore a quello ottenuto su suoli a tessitura più grossolana; - la barbabietola ottiene polarizzazioni elevate ma produzioni medie; - il pomodoro assume una colorazione più intensa ed un grado zuccherino elevato ma occorre utilizzare varietà vigorose che permettano uno sviluppo sufficiente; è inoltre consigliabile utilizzare varietà a lunga tenuta di maturazione per sopperire a eventuali ritardi di raccolta possibili in conseguenza di precipitazioni copiose; - la durata del medicaio è superiore rispetto a quella ottenuta sui suoli a tessitura più grossolana (fino a 4-5 anni con 5 sfalci l'anno) favorita dalla migliore capacità della medica di sfruttare le caratteristiche poco favorevoli di umidità e nutrizione presenti in questo suolo rispetto alle infestanti graminacee. Sarebbe opportuno non irrigare la medica all'inizio del 1° anno per favorire un migliore sviluppo dell'apparato radicale ma ciò risulta difficile per la formazione delle crepe. Il pericolo maggiore che si può incontrare è un eccesso di umidità che porta all'asfissia delle piante; - il mais è sensibile alle basse temperature dopo la semina; occorre effettuare semine tardive e ciò porta ad un allungamento del ciclo che, a sua volta, può comprometterne il raccolto in caso di autunni piovosi; la scelta di ibridi precoci risulta indispensabile. I suoli CASTIONE MARCHESI argillosa presentano da moderate a severe limitazioni per la crescita delle principali colture arboree a causa della disponibilità di ossigeno, della fessurabilità, della profondità utile, della tessitura e della reazione.

 

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

I suoli CASTIONE MARCHESI argillosi presentano da moderate a severe limitazioni per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola causate da: - l'elevato contenuto in argilla, che limita severamente l'utilizzo di specie quali noce, ciliegio, rovere, sorbo domestico, tigli spp.; - la presenza di orizzonti saturi d'acqua in qualche periodo dell'anno che limitano la crescita di noce, ciliegio frassino maggiore; - quando la reazione (pH) è > 8.5 le limitazioni sono severe per la maggior parte delle specie forestali; - il calcare attivo che limita la crescita di noce, ciliegio e pioppo (cloni) moderatamente quando entro 80 cm di profondità è > 6-7% . Il contenuto di argilla determina la formazione di crepacciature che possono danneggiare le radici delle piante e favorire la perdita di acqua per evaporazione. I pioppi (cloni) inoltre incontrano moderate limitazioni per la tessitura moderatamente fine e fine, e i cloni consigliati sono: I-214, Triplo, San Martino, Boccalari, Gattoni e Neva (evitare l'utilizzo dei cloni Boccalari, Gattoni e Neva in zone dove la defogliazione primaverile si manifesta con una certa frequenza). Particolarmente importanti per la riuscita degli impianti risulta l'esecuzione di appropriati interventi agronomici .