Home Page ›› Catalogo dei tipi di suolo ›› DIAMANTINA argilloso limosi
I suoli DIAMANTINA argilloso limosi sono molto profondi, non calcarei, a tessitura argillosa limosa; sono da neutri a debolmente alcalini nella parte superiore e debolmente alcalini in quella inferiore e con ghiaia molto alterata da comune ad abbondante a partire da 100 cm circa.
Il substrato è costituito da depositi grossolani ghiaiosi antichi.
I suoli DIAMANTINA argilloso limosi sono nella pianura pedemontana antica in posizione apicale delle conoidi o sui versanti.
In queste terre la pendenza varia dal 10 al 40%.
Sono molto frequenti le aziende agricole di piccole e medie dimensioni. L'uso agricolo del suolo è in prevalenza a seminativi e prati.
(2010) fine, mixed, active, mesic Udic Haplustepts
(2007) Haplic Cambisols (Eutric, Pisocalcic)
N° | OrizGen | LimSup | Spes | Arg | Sab | Schel | S.O. | CalcTot | CalcAtt | pH | Ksat | DensApp | Concentr | Conc | Qualità |
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cm | cm | % | % | % | % | % | % | cm/h | % | ||||||
1 | Ap | 0 | 40 | 38 | 15 | 5 | 1.4 | 0 | 0 | 6.7 | 0.03792 | 1.3999999999999999 | noduli di ferro e manganese | 2 | bassa |
2 | Bw(ss) | 40 | 50 | 40 | 20 | 15 | 0.9 | 1 | 0 | 7.6 | 0.00821 | 1.53 | noduli di ferro e manganese | 3 | bassa |
3 | Bk | 90 | 30 | 45 | 5 | 5 | masse cementate di carbonato di calcio | bassa | |||||||
4 | BC o C | 120 | 32 | 50 | 60 | 0.3 | 1 | 0 | 7.5 | 5.34561 | 0.84999999999999998 | masse non cementate di ferro e manganese | bassa |
Parametro | Valore |
---|---|
Calcare attivo strato superficiale | da 0 a 4 % |
Calcare attivo entro 80 cm | da 0 a 2 % |
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale | >10 meq/100g |
Salinità strato 0-50 cm | non salino (Ece < 2 dS/m) |
Salinità strato 50-100 cm | non salino (Ece < 2 dS/m) |
Sodicità entro 60 cm (ESP) | da 0 a 7 |
Sodicità entro 120 cm (ESP) | da 0 a 7 |
Disponibilità di ossigeno | da moderata a buona |
Rischio di incrostamento superficiale | moderato |
Fessurabilità | forte |
Capacità in acqua disponibile | moderata (150-225 mm) |
Conducibilità idraulica satura (Ksat) maggiormente limitante entro 150 cm | bassa (0,0036-0,036 cm/h) |
Profondità utile per le radici delle piante | elevata (100-150 cm) su orizzonti molto ghiaiosi |
Percorribilità | scarsa ; elevate limitazioni per scarsa portanza del terreno bagnato e per la pendenza |
Resistenza meccanica alle lavorazioni | elevata |
Tempo di attesa per le lavorazioni | lungo |
Inondabilità | nessuna o rara (fino a 5 volte/100 anni) |
Capacità depurativa | alta |
Capacità di accettazione piogge | bassa |
Rischio di perdite di suolo per erosione | alto |
Gruppo Idrologico | D: potenziale scorrimento superficiale alto |
I suoli DIAMANTINA argilloso limosi hanno caratteristiche fisiche condizionate dalla prevalenza della frazione limosa e, secondariamente, di quella argillosa, rispetto alle frazioni più grossolane: presentano moderate difficoltà nella preparazione dei letti di semina, ma, d'altro canto, offrono un elevato spessore, dotato di buona fertilità naturale ed elevata capacità in acqua disponibile per le piante, privo di restrizioni significative all'approfondimento e all'esplorazione radicale. Sono possibili processi erosivi per il rischio di ruscellamento superficiale delle acque meteoriche o di irrigazione, dovuto alla pendenza delle superfici. Hanno caratteristiche chimiche (pH, C.S.C., saturazione in basi e contenuto in carbonati) equilibrate, tali da favorire i processi di assorbimento e scambio degli elementi della nutrizione. Non presentano eccessi di sali solubili, di sodio o di altre sostanze potenzialmente dannose alle pia Mostrano buone attitudini produttive nei confronti delle principali colture praticabili.
I suoli sono interessati dalla contemporanea presenza di processi erosivi per azione dell'acqua a per azione della gravità (movimenti di massa che in genere interessano gli strati superficiali: creeping o smottamenti localizzati). Le attività agricole probabilmente possono influenzare la comparsa di movimenti di massa che interessano gli strati superficiali e i processi di erosione idrica per scorrimento superficiale. Qualora prevalgano i fenomeni franosi, le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero essere finalizzate ad allontanare rapidamente le acque profonde mediante opere di drenaggio e a ridurre l'infiltrazione nel suolo di quelle superficiali; qualora prevalgano i processi di erosione idrica, a interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l'infiltrazione. In ogni caso è opportuno ridurre la lunghezza degli appezzamenti mediante l'apertura di fossi acquai obliqui o trasversali e di fossi e scoline permanenti. Per gli impianti di colture arboree sono generalmente adottabili le sistemazioni a rittochino. Gli sbancamenti e i livellamenti dovrebbero essere evitati o, comunque, eseguiti prestando attenzione a non asportare gli orizzonti biologicamente attivi e a non far affiorare gli orizzonti profondi, poco fertili sia dal punto di vista chimico che biologico.
In questi suoli risulta problematico trovare le condizioni ottimali per effettuare le lavorazioni principali. Se si lavora il suolo troppo bagnato si provoca la formazione di zolle che divengono compatte, dure e coesive allo stato secco, per la cui completa disgregazione sono necessari alcuni mesi; lavorando il suolo troppo secco si creano zolle di grandi dimensioni che si riescono a disgregare solo attraverso numerosi passaggi con organi che frantumano energicamente il terreno. Dopo la raccolta delle colture autunno-vernine in genere si riesce a lavorare il terreno in condizioni ottimali. In tal caso, comunemente, si adotta l'aratura a 40 cm (o a 50 cm per la bietola). La lavorazione a 2 strati (aratura a 30 cm + ripuntatura a 50 cm) può costituire, per questi suoli, un'efficace alternativa all'aratura tradizionale. Viceversa, dopo la raccolta delle colture a ciclo estivo, non sempre si incontrano condizioni ideali per le lavorazioni del terreno; in questi casi, piuttosto che intervenire con arature fuori tempera, è consigliabile effettuare una lavorazione leggera (ad esempio un'estirpatura) o la semina su sodo per le colture autunno-vernine, ed arare con terreno gelato per la semina di colture primaverili. Nell'effettuare lavorazioni che provocano il rimescolamento degli strati profondi, occorre porre attenzione all'eventuale presenza di strati con elevato contenuto di CaCO3, in particolare nel caso di impianto di arboree sensibili. Talvolta, a causa della presenza di crosta superficiale, può rendersi necessario agevolare l'emergenza delle piantine più sensibili intervenendo con rulli rompicrosta.
Non sono necessarie pratiche di correzione. A causa dell'elevato contenuto di limo e di argilla, risultano invece opportuni apporti di materiali organici, soprattutto ad elevato coefficiente isoumico, per il loro benefico effetto sulla struttura e sulla macroporosità, purché non vengano interrati a profondità in cui la frequenze di condizioni di carenza di ossigeno può alterare la normale decomposizione della materia organica, causando effetti sfavorevoli quali il peggioramento delle caratteristiche strutturali l'ulteriore abbassamento del potenziale di ossidoriduzione e la formazione di composti fitotossici. Non vi sono particolari limitazioni nella scelta dei concimi. Tra quelli fosfatici sono preferibili il perfosfato minerale ed il triplo, in particolare nei casi in cui i valori di pH e di calcare sono più elevati.
La tendenza alla instaurazione di fenomeni di erosione incanalata, anche con pendenze minime, consigliano di scegliere sistemi di adacquamento e portate che evitino il più possibile un effetto di ruscellamento sulla superficie del suolo. Sono di solito suoli a lento inumidimento, per i quali si consiglia di somministrare gli apporti idrici prima che sia raggiunto un elevato grado di essiccamento, con conseguente fessurazione del suolo. Risulta pertanto necessario utilizzare turni irrigui ravvicinati, con volumi di adacquamento ridotti, a partire da contenuti di umidità del suolo intorno al 40-50% dell'acqua disponibile.
I suoli DIAMANTINA argilloso limosi non presentano particolari limitazioni nella scelta delle colture erbacee. Le erbacee con minore forza germinativa possono avere difficoltà nell'emergenza, a causa della formazione di crosta superficiale. Le colture da organi sotterranei possono presentare difficoltà di accrescimento; le colture primaverili, nel caso di presenza di crosta superficiale, possono incontrare problemi di emergenza. La crescita delle principali colture arboree utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola possono essere moderatamente limitatate a causa della tessitura, disponibilità di ossigeno e della fessurabilità.
I suoli DIAMANTINA argilloso limosi presentano alcune limitazioni per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola in quanto : - il suolo è bagnato per un breve periodo durante la stagione vegetativa delle piante ma abbastanza a lungo per limitare moderatamente la crescita di noce, ciliegio, frassino maggiore; - quando la tessitura è fine viene limitata severamente la crescita di noce, ciliegio, pino marittimo e pino domestico, rovere, sorbo domestico, tigli spp., e moderatamente la crescita di farnia, frassino maggiore e dei cloni di pioppo. Inoltre i problemi di deficit idrico forti possono limitare severamente l'utilizzo della maggior parte delle specie forestali. Questi suoli richiedono prudenza nella realizzazione di impianti di arboricoltura da legno a finalità produttiva mentre non sussistono limitazioni rilevanti per i boschi permanenti. I cloni consigliati sono: I-214, Triplo, San Martino, Boccalari, Gattoni e Neva (evitare l'utilizzo dei cloni Boccalari, Gattoni e Neva in zone dove la defogliazione primaverile si manifesta con una certa frequenza).