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I suoli dell'Emilia-Romagna

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MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti

Descrizione introduttiva

I suoli MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti sono molto profondi, moderatamente alcalini. Sono a tessitura franca o franca argillosa e da scarsamente a molto calcarei nella parte superiore, a tessitura franca argillosa limosa e da non a scarsamente calcarei in quella inferiore. Il substrato, costituito da rocce pelitico-arenacee, con rapporto arenaria/pelite variabile ma sempre superiore a 2 (Formazione Marnoso-Arenacea: litofacies areanacea del membro di Castel del Rio -FMA12a), non è mai stato trovato entro 150 cm di profondità.
I suoli MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti sono presenti nel basso Appennino romagnolo, dove occupano modeste superfici distribuite a macchia sulle parti concave, lineari e sui ripiani dei versanti più o meno ondulati. Il tradizionale utilizzo di questi territori per la frutticoltura specializzata fa si che questi suoli sono interessati da una parziale sepoltura per effetto della rideposizione di materiali erosi oppure, più comunemente, in seguito alle lavorazioni agricole. In queste terre la pendenza è compresa tra il 10 e il 20%. L'uso del suolo è prevalentemente a vigneto e frutteto specializzato. Hanno una certa diffusione anche coltivazioni orticole.

 

Classificazione Soil Taxonomy

(2010) fine loamy, mixed, active, mesic Typic Haplustalfs

 

Classificazione WRB

(2007) Haplic Luvisols (Anthric, Hypereutric)

 

Profilo rappresentativo

 

Orizzonti genetici del suolo (valori modali)
OrizGen LimSup Spes Arg Sab Schel S.O. CalcTot CalcAtt pH Ksat DensApp Concentr Conc Qualità
cm cm % % % % % % cm/h %
1 Ap 0 30 30 29 0 0.9 11 3 8.2 0.10627 1.47 masse cementate di carbonato di calcio 0 media
2 B(t,w)b 30 100 28 25 0 0.3 0 0 8.1 noduli di ferro e manganese 0 media

 

 

Qualità specifiche
Parametro Valore
Calcare attivo strato superficiale da 0 a 7 %
Calcare attivo entro 80 cm da 0 a 7 %
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale >10 meq/100g
Salinità strato 0-50 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Salinità strato 50-100 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Sodicità entro 60 cm (ESP) da 0 a 2
Disponibilità di ossigeno buona
Rischio di incrostamento superficiale da moderato a forte
Fessurabilità bassa
Capacità in acqua disponibile alta (225-300 mm)
Profondità utile per le radici delle piante molto elevata (>150 cm)
Percorribilità discreta
Resistenza meccanica alle lavorazioni scarsa
Tempo di attesa per le lavorazioni medio
Inondabilità nessuna o rara (fino a 1-5 volte/100 anni)
Capacità depurativa molto alta
Capacità di accettazione piogge alta

 

Considerazioni sulla gestione

Qualità agronomiche

Purché si provveda alla regimazione delle acque superficiali e alla sistemazione dei versanti. Condizione essenziale per ottenere tali risultati è la regimazione delle acque superficiali e profonde e la sistemazione dei versanti in relazione al rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica moderato o alto, i suoli MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti possono sostenere usi agricoli anche intensivi (vigneti e frutteti specializzati e ortive) e utilizzi forestali produttivi.

 

Sistemazioni

A causa della prevalenza del rischio di perdita di suolo per erosione idrica, le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero tendere ad interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l'infiltrazione; tali obiettivi si possono conseguire riducendo la lunghezza degli appezzamenti mediante l'apertura di fossi acquai obliqui o trasversali e, se possibile, la realizzazione di fossi e scoline permanenti. In funzione della pendenza di questi suoli, compresa tra 8 e 16%, per gli impianti di colture arboree sono adottabili le sistemazioni a rittochino.

 

Tecniche di lavorazione

Allo scopo di migliorare le caratteristiche strutturali dell'orizzonte di superficie, sono da preferire le arature poco profonde e l'utilizzo di macchine con organi lavoranti che non frantumano il terreno (vangatrici, erpici, sarchiatrici). Ripetute fresature possono causare eccessiva disgregazione e polverizzazione del terreno, favorendo, in tal modo, l'erosione e la formazione di croste. Sono da preferirsi le lavorazioni al traverso rispetto a quelle a rittochino a causa del rischio di erosione idrica. L'inerbimento permanente e totale delle colture arboree è importante nel limitare l'erosione idrica, ma, in questi suoli, può creare una moderata competizione idrica con la coltura principale. Per tale motivo, si può ricorrere con successo all'inerbimento dell'interfila e alla minima lavorazione o al diserbo lungo le file. Inoltre è opportuno adottare l'inerbimento artificiale, indirizzando la scelta

 

Fertilizzazione

I suoli MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti non presentano particolari limitazioni o vincoli nella scelta dei concimi azotati e fosfatici. Il pH elevato può favorire le perdite di azoto per volatilizzazione in caso di utilizzo di concimi contenenti azoto in forma ammoniacale. Apporti di materia organica nel terreno migliorano la struttura ed aumentano la porosità e la capacità di ritenzione idrica diminuendo, nel contempo, i rischi di perdita di suolo. Nel caso di spandimento di liquami zootecnici, al fine di ridurre il rischio di perdita per ruscellamento, possono rivelarsi utili i seguenti accorgimenti: rottura dell'eventuale crosta superficiale, frazionamento degli apporti, interramento.

 

 

Indicazioni sulla scelta delle colture

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

I suoli Madonna dell'Ulivo non presentano importanti limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie praticabili in collina. La resa delle colture primaverili-estive e di quelle arboree è tuttavia strettamente dipendente dai caratteri climatici locali e dall'andamento meteorologico stagionale (soprattutto dalle precipitazioni).

 

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

I suoli MADONNA DELL'ULIVO 10-20% pendenti non presentano importanti limitazioni edafiche alla crescita delle principali specie forestali utilizzabili nell'arboricoltura da legno e negli impianti forestali permanenti, ad eccezione della Douglasia, la cui crescita è limitata molto severamente a causa della reazione. Le caratteristiche climatiche limitano fortemente la crescita di Acero riccio Olmo montano, Ontano napoletano, Pino nero e Pino silvestre di provenienza alpina e, tra le specie adatte all'arboricoltura da legno, della Douglasia.