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I suoli dell'Emilia-Romagna

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SAN TOMMASO 20-35% pendenti

Descrizione introduttiva

I suoli SAN TOMMASO, 20-35% pendenti sono molto profondi, moderatamente alcalini. Sono a tessitura franca o franca argillosa e da scarsamente a molto calcarei nella parte superiore, a tessitura franca argillosa limosa e da non a scarsamente calcarei in quella inferiore. Qusti suoli sono formati in seguito a movimenti di terra eseguiti per il livellamento dei versanti per l'impianto di coltivazioni arboree intensive e sono dunque una mescolanza di materiali derivati da altri suoli, quali i Madonna dell?Ulivo, Agello e Celincordia che ne rappresentano il materiale di partenza. Il substrato è spesso costituito da suoli Madonna dell'Ulivo o Agello troncati e sepolti oppure coincide con il substrato dei suoli Celincordia, caratterizzato da alternanze di strati pelitici, arenacei e marnosi (Formazione marnoso-arenacea romagnola (FMA), Formazione delle arenarie di Borello (BOE), Formazione a Colombacci (FCO).
I suoli SAN TOMMASO 20-35% pendenti sono presenti nel basso Appennino romagnolo, dove occupano i tratti a profilo lineare dei versanti semplici, più o meno ondulati e, meno frequentemente, sommità e tratti di versante a profilo concavo in zone bassa energia del rilievo. Si trovano anche in versanti lineari brevi talvolta interrotti da scarpate naturali o veri e propri ciglionamenti antropici e i tratti di versante a profilo concavo, in zone caratterizzate da una maggiore energia del rilievo. In queste terre la pendenza è tra il 20 e il 35%. L'uso del suolo è a coltivazioni arboree (frutteti e vigneti) e seminativi.

 

Classificazione Soil Taxonomy

(2010) fine loamy, mixed, superactive, calcareous, mesic Typic Ustorthents

 

Classificazione WRB

(2014) Colluvic Calcaric Regosols (Loamic) over Eutric Cambisols

 

Profilo rappresentativo

 

Orizzonti genetici del suolo (valori modali)
OrizGen LimSup Spes Arg Sab Schel S.O. CalcTot CalcAtt pH Ksat DensApp Concentr Conc Qualità
cm cm % % % % % % cm/h %
1 Ap 0 80 22 34 0 0.8 15 7 8.1 0.18382 1.53 masse cementate di carbonato di calcio bassa
2 Ab 80 26 25 0 1.1 8 5 8.4 masse cementate di carbonato di calcio bassa
3 B(t,w)b 90 27 26 0 0.3 4 3 8.3 masse non cementate di ferro e manganese bassa
4 Ckb media

 

 

Qualità specifiche
Parametro Valore
Calcare attivo strato superficiale da 2 a 9 %
Calcare attivo entro 80 cm da 0 a 6 %
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale >10 meq/100g
Salinità strato 0-50 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Salinità strato 50-100 cm non salino (Ece < 2 dS/m)
Disponibilità di ossigeno buona
Rischio di incrostamento superficiale moderato
Fessurabilità bassa
Capacità in acqua disponibile alta (225-300 mm)
Profondità utile per le radici delle piante molto elevata (>150 cm)
Percorribilità moderata
Resistenza meccanica alle lavorazioni scarsa
Tempo di attesa per le lavorazioni breve
Inondabilità nessuna o rara (fino a 1-5 volte/100 anni)
Capacità depurativa molto alta
Capacità di accettazione piogge moderata

 

Considerazioni sulla gestione

Qualità agronomiche

A causa del rischio potenziale di perdita di suolo per erosione idrica molto alto i suoli SAN TOMMASO 20-35% pendenti richiedono interventi di sistemazione e l'adozione di indirizzi colturali e pratiche conservativi (quali l'utilizzo forestale, a prato o a pascolo permanente o le rotazioni con ampia presenza di foraggere o l'inerbimento degli impianti arborei).

 

Sistemazioni

A causa della prevalenza del rischio di perdita di suolo per erosione idrica, le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero tendere ad interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l'infiltrazione; tali obiettivi si possono conseguire riducendo la lunghezza degli appezzamenti mediante l'apertura di fossi acquai obliqui o trasversali e, se possibile, la realizzazione di fossi e scoline permanenti. Allo scopo di contenere i processi erosivi e in funzione della pendenza di questi suoli, compresa tra 20 e 35%, per gli impianti di colture arboree sono adottabili le sistemazioni a fossi livellari, distanti 50-70 m, con disposizione dei filari a rittochino

 

Tecniche di lavorazione

Allo scopo di migliorare le caratteristiche strutturali dell'orizzonte di superficie, sono da preferire le arature poco profonde e l'utilizzo di macchine con organi lavoranti che non frantumano il terreno (vangatrici, erpici, sarchiatrici). Ripetute fresature possono causare eccessiva disgregazione e polverizzazione del terreno, favorendo, in tal modo, l'erosione e la formazione di croste. Quando la pendenza lo permette, nei suoli San Tommaso sono da preferirsi le lavorazioni al traverso rispetto a quelle a rittochino, a causa del rischio di erosione idrica. L'inerbimento permanente e totale delle colture arboree è efficace nel limitare l'erosione idrica, ma, in questi suoli, può creare una moderata competizione idrica con la coltura principale. Per tale motivo, si può ricorrere con successo all'inerbimento dell'interfila e alla minima lavorazione o al diserbo lungo le file. Inoltre è opportuno adottare l'inerbimento artificiale, indirizzando la scelta verso miscugli di specie e varietà a taglia ridotta e/o che interrompono o rallentano l'attività vegetativa nel periodo estivo.

 

Fertilizzazione

I suoli San Tommaso non presentano particolari limitazioni o vincoli nella scelta dei concimi azotati. Il pH elevato può favorire le perdite di azoto per volatilizzazione in caso di utilizzo di concimi contenenti azoto in forma ammoniacale. In questi suoli il fosforo è soggetto a fenomeni di immobilizzazione dovuti al contenuto in carbonato di calcio. Per tate motivo sono da preferire i perfosfati con prevalenza di fosfato monocalcico (perfosfato semplice, concentrato e triplo). Apporti di materia organica nel terreno migliorano la struttura ed aumentano la porosità e la capacità di ritenzione idrica diminuendo, nel contempo, i rischi di perdita di suolo. Nel caso di spandimento di liquami zootecnici, al fine di ridurre il rischio di perdita per ruscellamento, possono rivelarsi utili i seguenti accorgimenti: rottura dell'eventuale crosta superficiale, frazionamento degli apporti, interramento.

 

 

Indicazioni sulla scelta delle colture

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

I suoli SAN TOMMASO 20-35% pendenti presentano importanti limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie, a causa della pendenza e, limitatamente alle colture arboree e alla vite, del calcare attivo. La resa delle colture primaverili-estive e di quelle arboree è dipendente dalle caratteristiche climatiche locali e dall'andamento meteorologico stagionale (soprattutto dalle precipitazioni). Nelle situazioni maggiormente acclivi la possibilità di meccanizzare le operazioni negli impianti frutticoli e viticoli specializzati può essere fortemente limitata.

 

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

I suoli SAN TOMMASO 20-35% pendenti non presentano importanti limitazioni edafiche alla crescita delle principali specie forestali utilizzabili nell'arboricoltura da legno e negli impianti forestali permanenti, ad eccezione della Douglasia, la cui crescita è limitata molto severamente a causa della reazione. Particolare attenzione deve essere posta, nel caso di impianti di Noce, al calcare attivo, in quanto nei suoli S. Tommaso questa qualità anche assumere valori limitanti. Le caratteristiche climatiche limitano fortemente la crescita di Acero riccio Olmo montano, Ontano napoletano, Pino nero e Pino silvestre di provenienza alpina e, tra le specie adatte all'arboricoltura da legno, della Douglasia.