Cavità che si sviluppa all'interno di una grandissima colata di travertino, originatasi lungo una cascata a breve distanza da una sorgente che apporta acqua molto ricca in carbonati. La colata è in parte intaccata dal fronte di una ex cava.
Deposito di travertino che forma una morfologia tipo cascate e rapide - Foto Archivio Servizo Geologico
Deposito di travertino che forma una morfologia tipo cascate e rapide - Foto Archivio Servizo Geologico
Particolare della foto precedente - Foto Archivio Servizo Geologico
Particolare della foto precedente - Foto Archivio Servizo Geologico
Esempio di concrezione - Foto Archivio Servizio Geologico
Esempio di concrezione - Foto Archivio Servizio Geologico
Grotta naturale - Foto Archivio Servizio Geologico
Grotta naturale - Foto Archivio Servizio Geologico
Grotta naturale - Foto Archivio Servizio Geologico
Grotta naturale - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposito fossile di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposito fossile di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposizione attiva di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposizione attiva di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposizione attiva di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Deposizione attiva di travertino - Foto Archivio Servizio Geologico
Sorgente pietrificante e grotta di Labante - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Sorgente pietrificante e grotta di Labante - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Sorgente pietrificante e grotta di Labante - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Sorgente pietrificante e grotta di Labante - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
Superficie totale: 6.37 ettari.
Quota altimetrica minima 619.6m. s.l.m., quota altimetrica massima 629.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Cavità che si sviluppa all'interno di una grandissima colata di travertino, originatasi lungo una cascata a breve distanza da una sorgente che apporta acqua molto ricca in carbonati, lungo il versante sinistro della valle dell'Aneva, fondovalle del rio Riva. La colata è in parte intaccata dal fronte di una ex cava. Da sempre meta di gite turistiche e visite scientifiche (Capellini, Bombicci, Fantini), dalla quali sono scaturite numere descrizioni storiche. Nell'area sottostante, presso la casa Spunghe, si trovano altri due depositi di carbonato di calcio attivi lungo l'alveo del rio Riva (Mappa depositi di travertino), con caratteristiche morfologiche simili al deposito presente a San Cristoforo di Labante. Inoltre sempre lungo l'alveo del rio Riva, a quote topografiche superiori, sono presenti almeno due ordini di depositi di carbonato di calcio non attivi terrazzati con presenza di grotte.
Questa particolare tipologia di sorgente rientra tra gli habitat prioritari (Codice Natura 2000: 7220*) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat". Agli habitat associati a queste sorgenti, è stato dato il nome di una comunità di muschi appartenenti al Genere Cratoneurion, particolarmente importante per il fenomeno di deposizione del carbonato di calcio da un punto di vista biologico e che prediligono pareti e rupi in posizioni ombrose, prevalentemente di natura calcarea.
Valenze: Scientifico - Divulgativo [Area con una zona attrezzata con diversi pannelli esplicativi sulla geologia dell'area e sull'origine della sorgente e della colata di travertino, a cura del Dip. Di Geologia dell'Univ. Bologna] - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
"Le grotte del Bolognese" - Fantini M. [1932] Bologna.
"Descrizione della mineralogia generale della Provincia di Bologna" - Bombicci L. [1873] Mem. Acc. SC. Istit. Di Bologna, vol 4, ser. 3, pp. 57-222.
"Dizionario corografico, georgico, orittologico e storico dell'Italia, 1781-1785," - Calindri S. [1785] ristampa anastatica Forni, Bologna, 1978.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.