Gruppo di fontanili quasi prosciugatosi ma un tempo molto attivo con portate tra 0,050 e 0,350 m3/s alimentavano l'attività dei Mulini del Dolo, attualmente depressioni circolari da cui si diparte un corso d'acqua che confluisce nel fosso Binola.
Geografia
Superficie totale: 1.2 ettari.
Quota altimetrica minima 36.9m. s.l.m., quota altimetrica massima 37m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Si tratta dell'ultima testimonianza di un gruppo di fontanili (o risorgive), ancora presente nella pianura modenese, che conserva quanto meno le forme originarie: infatti, da una decina d'anni la loro portata si è quasi annullata, tranne che in corrispondenza di una sola emergenza (o testa dell'asta fontanile).
I fontanili si osservano nelle immediate adiacenze di Villa Melara (toponimo non ben definito, con numerose varianti: Malara, Mellara o anche Pietramellara), proprietà della famiglia Ruffo di Calabria, semidistrutta dalle vicende belliche e dallo stato d'abbandono, solo di recente parzialmente consolidata nelle strutture portanti. Lasciato il tracciato della Via Emilia poco ad ovest della Cavazzona, proprio di fronte al Motel Paradiso, si devia verso nord lungo la strada bianca di Via Mulini del Dolo, che ricorda gli antichi mulini alimentati dalle acque dei fontanili. Un edificio è andato, purtroppo, distrutto, mentre è ancora conservato quello settecentesco, posto all'ingresso del parco di Villa Melara: secondo i dati forniti dalla Carta Idrografica d'Italia, i due mulini derivavano una portata di "due macine modenesi", pari a poco meno di 100 l/s.
Per osservare i fontanili, giunti all'ingresso del parco di Villa Melara, si deve deviare verso ovest, vale a dire verso l'edificio del fondo agricolo connesso alla proprietà della Villa medesima (Tenuta Melara): nelle immediate vicinanze, nei campi, si osservano cinque o sei depressioni imbutiformi a pianta circolare, di pochi metri di diametro, dai quali si dipartono dei canali, confluenti nel vicino Scolo Binola, un tempo alimentato quasi esclusivamente dalle acque sorgive dei fontanili. Nel giugno 1998 solamente da una di queste depressioni, sul lato est dell'edificio si notava una modesta fuoriuscita d'acqua. Nei fontanili e nei relativi canali di scolo si sviluppava una notevole vegetazione igrofila ed una ricca ittiofauna, oltre a crostacei (gamberi, granchi), rettili e anfibi. Antecedentemente agli anni '60 altri fontanili erano presenti nella zona anche a sud del tracciato della Via Emilia, sempre lungo l'alveo dello Scolo Binola; alcuni di questi erano posti anche nell'area annessa all'Hotel Ristorante Paradiso.
L'area andrebbe urgentemente vincolata, non solo perché è presente l'ultima testimonianza di fontanili della pianura modenese, almeno a livello delle sole forme, ma anche per gli aspetti architettonici della vicina villa (neoclassica) e del suo bellissimo parco, parte del quale doveva essere caratterizzato da laghetti con acque sorgive.
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