Monte Ercole e Monte San Silvestro
![]() Geosito di rilevanza localeRilievi boscati di forma piramidale lungo lo spartiacque tra Marecchia e Savio costituiti da arenarie riferite alla Formazione del Monte Comero, appoggiate sulle sottostanti Argille Varicolori, in affioramento nei calanchi in destra Marecchia. Punto di interesse 13 della "Carta degli itinerari geologico ambientali nella Val Marecchia"
Geografia
Perimetro geosito e Carta geologica
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Descrizione
Poco a sud di Perticara, lungo lo spartiacque tra Marecchia e Savio, si elevano Monte San Silvestro e Monte Ercole, due rilievi dalla forma tozza e piramidale e in massima parte boscati, costituiti da arenarie grossolane dal colore grigio-verdastro,in strati medi e spessi, a composizione molto varia: sono presenti granuli di quarzo e di feldspato, frammenti di miche e minerali di origine vulcanica, ciottoli quarzosi. Queste arenarie sono alternate a marne e a strati argillosi e siltosi giallastri. Le arenarie spesso hanno un alto contenuto di miche e minerali di origine vulcanica; a vari livelli sono intercalati microconglomerati con ciottoli quarzosi, di micascisti, filladi e calcareniti. La sedimentazione di questi strati è avvenuta su fondali piuttosto profondi tra l'Eocene medio e il superiore, per l'arrivo di correnti di torbida che trasportavano sabbie e fango. La Formazione di Monte Comero è stata correlata in passato da molti Autori con la Formazione di Monte Senario che nell'area tipo, indicata sia come Arenarie di Monte Senario (MICHELI, 1967) sia come Calcari e brecciole di Monte Senario (a seconda delle aree di affioramento e dei litotipi prevalenti), è classicamente attribuita al Dominio Subligure (ABBATE & SAGRI, 1970). Recentemente, altri autori la riferiscono alla Successione Epiligure affine con la Formazione di Ranzano (RICCI LUCCHI & ORI, 1985; RICCI LUCCHI, 1987) o come formazione a sé stante (Arenarie di Monte Comero di CERRINA FERONI et alii, 2002). Campioni provenienti dall'area di Monte Comero (CATANZARITI et alii, 2002) hanno fornito associazioni di nannofossili indicative delle zone NP17 e NP18 di MARTINI (1971) (Eocene medio p.p.- Eocene superiore p.p.). Nell'affioramento di Monte Ercole e al Monte Comero, queste arenarie poggiano direttamente sulle Argille Varicolori, pertanto assumono una posizione stratigrafico-strutturale tipica delle formazioni epiliguri. Le pendici dei due rilievi sono segnate da alcune morfologie tipicamente legate allo sviluppo di frane profonde, come ripiani che a diverse quote muovono la pendenza del versante, contropendenze e "sdoppiamenti di cresta". Il versante che scende verso il Savio è quindi interessato da una serie di movimenti franosi molto complessi, che coinvolgono anche i terreni prevalentemente argillosi riferiti al Miocene. Si hanno notizie di imponenti frane che, a partire dal 1555 e fino al 1934, hanno interessato la zona dell'abitato di Sant'Agata Feltria, sviluppandosi in due diramazioni principali, una delle quali tuttora attiva. Il 25 marzo del 1561 . . . "un grandioso scoscendimento ebbe inizio sotto la vetta del M. Ercole, in loc. Vallone, che raggiunse nei giorni successivi le case di Sant'Agata Feltria, e, continuando la sua lenta discesa verso il fondovalle, sbarrò il T. Marecchiola per fermarsi a ridosso dei fianchi del monte S. Lorenzo, verso Rosciano" . . . "fu sentito un immenso boato . . . quando il monte fu rotto dalla violenza delle acque. . . E fu prima sradicato il Turrito, quindi la Villetta e Casa Nuova, site fra il monte e la città. Poco di poi proruppero nella città le acque e dalle fondamenta sollevarono il monastero di S. Chaira con la chiesa, l'ospizio, le case infine tutto ciò che era sotto la città per 150 passi di larghezza e tre miglia di lunghezza, finchè non colpirono il M. S. Lorenzo, dove si fermarono". L'abitato fu interamente distrutto e fu costruito un nuovo quartiere fra la rocca dei signori Fregosi ed il letto della frana. Persi et al. (1991) - Le frane nella storia della Valmarecchia. Atti del Convegno "la memoria storica del dissesto", a cura di G. Allegretti e F.V. Lombardi. Parte delll'area del geosito è dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).Altre informazioni sul geosito
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Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
La zona è percorsa da un sentiero didattico corredato da cartelli, con segnavia e segnaletica informativa e didattica.
Geositi vicini
Link utili
![]() Il sito propone un percorso attraverso l'intera vallata del Marecchia, alla scoperta dei suoi tesori geologici. Le bellezze geologico ambientali sono illustrate grazie a 20 punti di interesse, dalla foce alla sorgente del Fiume Marecchia.
![]() Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio riminese
Bibliografia
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