Geologia, sismica e suoli

Monte Ercole e Monte San Silvestro

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Geosito di rilevanza locale

Rilievi boscati di forma piramidale lungo lo spartiacque tra Marecchia e Savio costituiti da arenarie riferite alla Formazione del Monte Comero, appoggiate sulle sottostanti Argille Varicolori, in affioramento nei calanchi in destra Marecchia.

Punto di interesse 13 della "Carta degli itinerari geologico ambientali nella Val Marecchia"

Monte Ercole - Foto Archivio Servizio Geologico
Monte Ercole - Foto Archivio Servizio Geologico
Monte Ercole - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 256.83 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Poco a sud di Perticara, lungo lo spartiacque tra Marecchia e Savio, si elevano Monte San Silvestro e Monte Ercole, due rilievi dalla forma tozza e piramidale e in massima parte boscati, costituiti da arenarie grossolane dal colore grigio-verdastro,in strati medi e spessi, a composizione molto varia: sono presenti granuli di quarzo e di feldspato, frammenti di miche e minerali di origine vulcanica, ciottoli quarzosi. Queste arenarie sono alternate a marne e a strati argillosi e siltosi giallastri. Le arenarie spesso hanno un alto contenuto di miche e minerali di origine vulcanica; a vari livelli sono intercalati microconglomerati con ciottoli quarzosi, di micascisti, filladi e calcareniti. La sedimentazione di questi strati è avvenuta su fondali piuttosto profondi tra l'Eocene medio e il superiore, per l'arrivo di correnti di torbida che trasportavano sabbie e fango.

La Formazione di Monte Comero è stata correlata in passato da molti Autori con la Formazione di Monte Senario che nell'area tipo, indicata sia come Arenarie di Monte Senario (MICHELI, 1967) sia come Calcari e brecciole di Monte Senario (a seconda delle aree di affioramento e dei litotipi prevalenti), è classicamente attribuita al Dominio Subligure (ABBATE & SAGRI, 1970). Recentemente, altri autori la riferiscono alla Successione Epiligure affine con la Formazione di Ranzano (RICCI LUCCHI & ORI, 1985; RICCI LUCCHI, 1987) o come formazione a sé stante (Arenarie di Monte Comero di CERRINA FERONI et alii, 2002). Campioni provenienti dall'area di Monte Comero (CATANZARITI et alii, 2002) hanno fornito associazioni di nannofossili indicative delle zone NP17 e NP18 di MARTINI (1971) (Eocene medio p.p.- Eocene superiore p.p.).

Nell'affioramento di Monte Ercole e al Monte Comero, queste arenarie poggiano direttamente sulle Argille Varicolori, pertanto assumono una posizione stratigrafico-strutturale tipica delle formazioni epiliguri. Le pendici dei due rilievi sono segnate da alcune morfologie tipicamente legate allo sviluppo di frane profonde, come ripiani che a diverse quote muovono la pendenza del versante, contropendenze e "sdoppiamenti di cresta". Il versante che scende verso il Savio è quindi interessato da una serie di movimenti franosi molto complessi, che coinvolgono anche i terreni prevalentemente argillosi riferiti al Miocene. Si hanno notizie di imponenti frane che, a partire dal 1555 e fino al 1934, hanno interessato la zona dell'abitato di Sant'Agata Feltria, sviluppandosi in due diramazioni principali, una delle quali tuttora attiva. Il 25 marzo del 1561 . . . "un grandioso scoscendimento ebbe inizio sotto la vetta del M. Ercole, in loc. Vallone, che raggiunse nei giorni successivi le case di Sant'Agata Feltria, e, continuando la sua lenta discesa verso il fondovalle, sbarrò il T. Marecchiola per fermarsi a ridosso dei fianchi del monte S. Lorenzo, verso Rosciano" . . . "fu sentito un immenso boato . . . quando il monte fu rotto dalla violenza delle acque. . . E fu prima sradicato il Turrito, quindi la Villetta e Casa Nuova, site fra il monte e la città. Poco di poi proruppero nella città le acque e dalle fondamenta sollevarono il monastero di S. Chaira con la chiesa, l'ospizio, le case infine tutto ciò che era sotto la città per 150 passi di larghezza e tre miglia di lunghezza, finchè non colpirono il M. S. Lorenzo, dove si fermarono". L'abitato fu interamente distrutto e fu costruito un nuovo quartiere fra la rocca dei signori Fregosi ed il letto della frana. Persi et al. (1991) - Le frane nella storia della Valmarecchia. Atti del Convegno "la memoria storica del dissesto", a cura di G. Allegretti e F.V. Lombardi.

Parte delll'area del geosito è dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Calanchi - Deformazioni gravitative profonde di versante - Rilievo piramidale;
Interessi contestuali: Architettonico [Di interesse la Badia di Mont'Ercole] - Botanico [Oltre agli estesi castagneti, tra cui si trovano grandi esemplari secolari, i rilievi sono rivestiti da boschi cedui con roverella e cerro, tra cui si trova, vera e propria rarità forestale, un piccolo bosco di roveri (Quercus petraea), quercia tipicamente legata ai suoli acidi (in questo caso sviluppatisi su un affioramento di arenarie scure), a cui si accompagnano il carpino bianco e l'erica arborea. Nel sottobosco e al margine dei boschi si rinvengono numerose specie protette, tra cui la bellissima orchidea Barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum), il raro Campanellino (Leucojum vernum).];
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
  • Sentiero attrezzato
La zona è percorsa da un sentiero didattico corredato da cartelli, con segnavia e segnaletica informativa e didattica.
Geositi vicini
Bibliografia
"Guida all'escursione nelle valli del Marecchia e del Savio, 6 ottobre 1999" - ROVERI M., ARGNANI A., LUCENTE C.C., MANZI V., RICCI LUCCHI F. [1999] Gruppo informale di Sedimentolgia, 1999 - Guida all'escursione.
"Geologia dell'Appennino marchigiano-romagnolo tra le valli del Savio e del Foglia" - CONTI S. [1989] Boll. Soc. Geol. It, 108, pp.453-489.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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