Ampia area di interesse stratigrafico che si estende in destra Senio, tra il fianco destro della valle del Fanante e la valle del Fanantello, dove affiora una successione di terreni messiniani post evaporitici contenenti corpi di gessi risedimentati.
Risorgenza di Casa Giudi - foto tratta dal volume "Speleologia e geositi carsici in Emilia-Romagna", Pendragon 2011
Risorgenza di Casa Giudi - foto tratta dal volume "Speleologia e geositi carsici in Emilia-Romagna", Pendragon 2011
Geografia
Superficie totale: 603.17 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Ampia area di interesse stratigrafico che si estende in destra Senio, tra il fianco destro della valle del Fanante e la valle del Fanantello, dove affiora una spessa successione di terreni messiniani post evaporitici contenenti importanti corpi di evaporiti risedimentate. Questi ultimi spiccano lungo gli affioramenti della valle del Fanante per il colore chiaro e la forma lenticolare. Questi terreni si osservano deformati in una blanda sinclinale e il loro spessore ha fatto ipotizzare una bacino di sedimentazione delimitato da faglie e più depresso delle aree circostanti.
Questa forma strutturale viene rispecchiata nelle morfologie tra le valli del Fanante e Fantello, dove i versanti si dispongono secondo la giacitura degli strati (superfici strutturali). Gli affioramenti perimetrali formano rupi scoscese, modellate dove la stratificazione è disposta a reggipoggio. Molto belle le morfologie erosive lungo i fondovalle, accanto ai greti.
Nell'area sono presenti diverse cavità naturali e morfologie gessose di rilevante interesse, messe a nudo dall'erosione del Fanantello.
La successione affiorante viene riferita alla Formazione di tetto, nota anche come Formazione di Sapigno. Venne definita da Selli (1954) per indicare terreni argillosi e sabbiosi, o di altra natura litologica, depositati sopra le evaporiti della Formazione Gessoso-solfifera. Nella zona di Sapigno questa formazione è più costituita dai termini risedimentati, bacinali, della Formazione Gessoso-solfifera (Roveri et alii, 1998; Ricci Lucchi et alii, 2002), che caratterizzano la litofacies "Gessoso-solfifera" risedimentata (GHTa), indicata da Roveri et alii (2005) come Formazione di Sapigno. La formazione è costituita da argille marnoso-siltose grigie e grigio scure laminate e bituminose, in strati da medi a molto sottili, più raramente spessi, con sottili intercalazioni lenticolari siltose e arenacee fini.
Il sito propone un percorso attraverso l'intera vallata del Marecchia, alla scoperta dei suoi tesori geologici. Le bellezze geologico ambientali sono illustrate grazie a 20 punti di interesse, dalla foce alla sorgente del Fiume Marecchia.
Bibliografia
"The record of Messinian events in the Northern Apennines foredeep basins." - ROVERI M., LUGLI S., MANZI V., GENNARI R., IACCARINO S.M., GROSSI F. & TAVIANI M. [2006] RCMNS IC Parma 2006 "The Messinian salinity crisis revisited II", pre-congress field-trip guidebook. Acta Naturalia de "L'Ateneo Parmense" 42-1, pp. 65.
"The Adriatic foreland record of Messinian events (central Adriatic Sea, Italy)." - ROVERI M., BOSCOLO GALLO A., ROSSI M.E., GENNARI R., IACCARINO S.M., LUGLI S., MANZI V., NEGRI A., RIZZINI F., TAVIANI M. [2005] Geoacta, 4, 139-158.
"Guida all'escursione nelle valli del Marecchia e del Savio, 6 ottobre 1999" - ROVERI M., ARGNANI A., LUCENTE C.C., MANZI V., RICCI LUCCHI F. [1999] Gruppo informale di Sedimentolgia, 1999 - Guida all'escursione.
Avvertenze
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I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
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