Il versante che dal Monte Dosso digrada fino al Torrente Ceno, nel settore compreso fra il Rio del Torchio ed il Rio della Lubbia, è interessato da un esteso dissesto di versante, che coinvolge, nella parte di monte il Flysch terziario ligure di Farimi d'Olmo e, nella parte di valle, la formazione delle Argilliti di Guselli.
Vista panoramica del Monte Dosso - Foto Archivio Servizio Geologico
Vista panoramica del Monte Dosso - Foto Archivio Servizio Geologico
Vista del Monte Dosso - Foto Archivio Servizio Geologico
Vista del Monte Dosso - Foto Archivio Servizio Geologico
Block-slide del Monte Dosso - foto aerea 2011
Block-slide del Monte Dosso - foto aerea 2011
Geografia
Comune SOLIGNANO (PR)
Superficie totale: 338.73 ettari.
Località Lubbia (Comune di SOLIGNANO - PR)
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Il versante che dal Monte Dosso digrada fino al Torrente Ceno, nel settore compreso fra il Rio del Torchio ed il Rio della Lubbia, è interessato da un esteso dissesto di versante, che coinvolge, nella parte di monte il Flysch terziario ligure di Farimi d'Olmo e, nella parte di valle, la formazione delle Argilliti di Guselli. L'ampio dissesto è caratterizzato dalla coalescenza di diversi fenomeni franosi fra loro strettamente correlati. Nella zona del coronamento il flysch è dislocato da un ampio scivolamentio traslativo in roccia (block-slide); i fenomeni di dissesto evolvono verso valle con movimenti di tipo misto, prevalentemente di colata di fango e detriti, alcuni attualmente attivi, altri quiescenti. Il fenomeno attivo che insiste sul Rio delle Lubbie ha riattivazioni documentate a partire dalla fine di novembre del 1887. I fenomeno franoso che insiste sul Rio del Torchio, anche noto come "frana di Carpadasco" ha riattivazioni documentate a partire dal 1915.
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.