Geologia, sismica e suoli

Morfologie relitte di Zocca e Montese

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San Pomponio, Madonna di Pomponio

Geosito di rilevanza locale

Morfologie relitte rappresentate da ampie conche non più connesse all'idrografia principale, originatesi verosimilmente durante l'ultimo glaciale. Presenza di depositi colluviali rubefatti. Importenti dislocazioni tettoniche attraversano l'area.

Geografia
  • Superficie totale: 91.65 ettari.
  • Quota altimetrica minima 710.8m. s.l.m., quota altimetrica massima 790.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

All'interno delle placche arenitiche di Guiglia, Zocca e Montese, frequentemente si osservano ampie conche dalla morfologia dolce, entro le quali i processi morfogenetici appaiono quanto meno rallentati ed oggi sono connessi esclusivamente a fenomeni di dilavamento da parte delle acque meteoriche e di scorrimento sui versanti dei materiali colluviali. L'erosione fluviale, di tipo lineare, è, infatti, in pratica cessata, non essendo più molte conche in comunicazione diretta con l'idrografia principale dei fondi vallivi. Si tratta pertanto di una morfologia relitta da ricollegare probabilmente a climi periglaciali: quando sul crinale appenninico si estendevano i ghiacciai della glaciazione würmiana, in queste aree di montagna limitrofe al crinale, si dovevano in ogni modo avere condizioni meteoriche certamente molto più fredde rispetto all'attuale, interessate da intense precipitazioni, le quali determinarono il modellamento di queste vallate. Cessato l'agente che ha determinato queste forme, vale a dire intense precipitazioni, l'evoluzione morfologica e i relativi processi di modellamento si sono arrestati, in modo tale che queste ampie vallate si presentano oggi prive di corsi d'acqua espressivi, con fianchi e soprattutto fondi vallivi ricoperti da potenti accumuli di materiale colluviato, talora intensamente pedogenizzato e di colore rubefatto.

Un esempio assai indicativo si ha percorrendo la strada, che da Montalto Vecchio conduce a Montalto Nuovo e da qui alla località della Madonna di Pomponio, in prosecuzione della strada che proviene da Semelano e che ha attraversato l'area delle doline descritte in altra scheda. Inoltre, tutta la zona, posta ai lati della strada statale 623 tra le località della Trappola e delle Lamicciole, in Comune di Montese, è caratterizzata dalle condizioni morfologiche precedentemente descritte.

La conca di San Pomponio si sviluppa per alcuni chilometri all'interno della zolla di Zocca - Guiglia, dove affiora il membro marnoso della Formazione di Cigarello (Gruppo di Bismantova). La sua morfogenesi è complessa, in quanto dovuta a processi sia periglaciali, sia (para-) carsici sotterranei, e la sua struttura appare condizionata, inoltre, da faglie. La conca appare priva di contropendenze rilevanti, in quanto ha raggiunto uno stadio di riempimento evoluto; infatti, sul fondo della depressione si trovano detriti di decarbonatazione, gravitativi e di soliflusso. Al suo interno è presente una piccola superficie con ristagno d'acqua, mal drenata, con tipica vegetazione palustre (sfagni, equiseti, ecc.) e con una cultura a pioppeto.

Nei pressi di Ca' Cavalieri, a nord di Montalto Nuovo, si osservano superfici tettoniche, a scala cartografica, che mettono a contatto differenti formazioni mioceniche epiliguri e che sono particolarmente evidenti dal punto di vista morfologico, a causa del contrasto litologico. Le due dislocazioni (faglie), a carattere transtensivo, decorrono in direzione estovest (la più meridionale) e sud-ovest nord-est (quella settentrionale), lungo la dorsale su cui sorge Cà Cavalieri; esse delimitano l'affioramento della parte superiore della Formazione di Pantano, rappresentata dal Membro di Montecuccolo, giustapponendolo ai terreni prevalentemente marnosi della Formazione di Cigarello, stratigraficamente sovrastante.

La dislocazione posta più a sud (subverticale, con una forte immersione verso sud del piano di faglia) mostra una grande evidenza morfologica e si estende per parecchie centinaia di metri: un'osservazione a distanza, infatti, permette di apprezzare il brusco cambiamento di paesaggio che si ha tra il dosso boscoso (costituito dalle arenarie giallastre a stratificazione obliqua, della F. di Pantano) e i terreni coltivati e poco acclivi su cui sorgono le abitazioni dei "Frignani", il cui substrato è rappresentato dalle marne e siltiti della F. di Cigarello (Membro di Montalto Nuovo). L'andamento rettilineo della scarpata e l'interruzione degli strati arenacei, in corrispondenza della scarpata stessa, dimostrano il controllo tettonico.

La dislocazione più settentrionale è ben evidente percorrendo la strada che conduce alla località Ca' di Mastro Sante, lungo la quale, poche decine di metri oltre il bivio, s'intercetta il piano di faglia che mette a contatto la Formazione di Pantano (a sud-est) con quella di Cigarello. Misure su questo piano, che in quel punto presenta un assetto di N 50° ÷ 70°, hanno evidenziato strie oblique su calcite sincinematica, con pitch di 50°E e cinematica di tipo trascorrente destro, a componente diretta. La faglia ha estensione chilometrica e si prolunga sia verso nord-est sia verso sud-ovest, almeno fino a Montalto Vecchio. Le dislocazioni, che tra loro convergono verso sud-ovest, sono connesse a fasi tettoniche postmessiniane.

Gli affioramenti costituiscono un buon esempio di morfostrutture tettoniche e di tipologie delle dislocazioni che caratterizzano i depositi miocenici epiliguri.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Strutturale;
Geotipi presenti: Faglia - Bacino intermontano - Paleosuperficie;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: molto facile (accesso per diversamente abili);
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Geositi vicini
Bibliografia
"Introduzione alla geologia del settore sud-orientale dell'Appennino emiliano." - BETTELLI G. & PANINI F. [1992] In: Guida alla traversata dell'Appennino settentrionale. 76a Riunione Estiva-Congresso della S.G.I. Firenze, 16-20 Settembre 1992, 207-240.
"Analisi di facies e stratigrafia sequenziale della Formazione di Bismantova ad est del Fiume Panaro ("placca" di Zocca-Montese, Appennino Modenese)" - Amorosi A. [1990] Giornale di Geologia, 52/1-2, 159-177, Bologna
"Schema introduttivo alla geologia delle Epiliguridi dell'Appennino modenese e delle aree limitrofe." - BETTELLI G., BONAZZI U., FAZZINI P. & PANINI F. [1989] Mem. Soc. Geol. It., 39, 215-244.
"Cenni geomorfologici del territorio di Zocca - Castel d'Aiano (Appennino Modenese-Bolognese)." - COLOMBETTI A. [1975] Acta Naturalia Ateneo Parmense, 11, 617-637.
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