Geologia, sismica e suoli

Montebaranzone

1285   

Geosito di rilevanza locale

Scarpata, visibile da diversi punti, alta una trentina di metri nella quale affiora la parte depocentrale del corpo arenaceo di Montebaranzone, intercalato ai litotipi prevalentemente marnosi della F. del Termina.

Geografia
  • Superficie totale: 15.24 ettari.
  • Quota altimetrica minima 442.2m. s.l.m., quota altimetrica massima 475.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Nei pressi di Montebaranzone, 550 m a sud-est dell'abitato, a valle della strada provinciale n. 20, in una grande scarpata, alta una trentina di metri e larga circa m 100, sono visibili rocce sedimentarie stratificate, prevalentemente arenitiche e subordinatamente marnose: esse corrispondono alla parte depocentrale del corpo arenaceo di Montebaranzone.

Quest'ultimo s'intercala, ad una scala più grande di quella dell'affioramento, ai litotipi prevalentemente marnosi della Formazione del Termina. Gli strati di arenarie costituiscono il Membro di Montebaranzone: si tratta di arenarie risedimentate, deposte da correnti di torbida entro una modesta depressione in zona di prodelta-scarpata, durante il Tortoniano (Miocene superiore). La stratificazione, inclinata verso nord (a reggipoggio rispetto alla scarpata), è piano-parallela; essa, verso l'alto della successione, mostra un generale ispessimento e un aumento della porzione arenacea. Nella parte bassa dell'affioramento prevalgono i litotipi pelitici (marne sabbiose grigie della F. del Termina), mentre gli strati arenitici sono presenti solo come sottili intercalazioni.

L'affioramento, particolarmente vasto e ben visibile da numerosi punti d'osservazione anche se di non facile accesso diretto, permette di osservare le caratteristiche litologiche e sedimentologiche del Membro di Montebaranzone nella località tipo. Questi litotipi sono caratteristici e quasi esclusivi del basso Appennino modenese; in altre località appenniniche essi non presentano mai un tale sviluppo verticale e facies simili.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico;
Geotipi presenti: Successione stratigrafica - Area di riferimento;
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Le unità epiliguri mioceniche nel settore emiliano dell'Appennino Settentrionale. Biostratigrafia, stratigrafia sequenziale e implicazioni litostratigrafiche" - Amorosi A., Colalongo M.L. & Vaiani S. [1993] Paleopelagos, 3, 209-241
"Schema introduttivo alla geologia delle Epiliguridi dell'Appennino modenese e delle aree limitrofe." - BETTELLI G., BONAZZI U., FAZZINI P. & PANINI F. [1989] Mem. Soc. Geol. It., 39, 215-244.
"Documentazione biostratigrafica sul Miocene delle sinclinali del Pigneto e di Montebaranzone (Appennino modenese)." - FIORONI C. & PANINI F. [1987] Mem. Soc. Geol. It., 39 (1987), 297-318.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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