Lungo il versante destro del torrente Nure, a sud della valle del rio Restano e attorno al rilievo di Rocca d'Olmo, estesi affioramenti interrompono la copertura boschiva, permettendo di osservare gli strati della successione torbiditica del Flysch di Farini d'Olmo (noto in passato come Flysch di Monte Dosso) descrivere una esemplare piega rovesciata.
Piega di Rocca d'Olmo - Foto Archivio Servizio Geologico
Piega di Rocca d'Olmo - Foto Archivio Servizio Geologico
Piega di Rocca d'Olmo - Foto Archivio Servizio Geologico
Piega di Rocca d'Olmo - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Superficie totale: 191.24 ettari.
Quota altimetrica minima 386.8m. s.l.m., quota altimetrica massima 902.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Lungo il versante destro del torrente Nure, a sud della valle del rio Restano e attorno al rilievo di Rocca d'Olmo, estesi affioramenti interrompono la copertura boschiva, permettendo di osservare gli strati della successione torbiditica del Flysch di Farini d'Olmo (noto in passato come Flysch di Monte Dosso) descrivere una esemplare piega rovesciata.
L'affioramento ha inizio lungo la sponda del Nure, dove si alza una parete rocciosa che espone per oltre 50 m gli strati di questa successione calcareo marnosa, di colore grigio chiaro e beige e dallo spessore diverso (se ne riconoscono alcuni piuttosto spessi), debolmente inclinati e a giacitura normale. Oltre questa parete si approfondisce la valle del rio Costa Bruciata (affluente in destra del Nure), i cui versanti espongono lo spaccato della piega, dovuta al rovesciamento degli strati verso nord, grazie al quale raggiungono inclinazioni di 45° e immersioni verso sud. Questa struttura si identifica anche lungo il versante opposto, dove però è meno evidente per la minore estensione degli affioramenti e la copertura vegetale più continua.
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.