Geologia, sismica e suoli

Monte di Lama

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Geosito di rilevanza regionale

Rilievo dal particolare risalto morfologico, rappresenta il più esteso affioramento in regione di Calcari a Calpionelle e Diaspri, a giacitura rovesciata. Alla pendici del Monte di Lama sono state individuate tracce di insediamenti Paleolitici e Mesolitici.

Monte di Lama - Foto Archivio Servizio Geologico
Monte di Lama - Foto Archivio Servizio Geologico
Monte di Lama - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 310.35 ettari.
  • Quota altimetrica minima 1066.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 1340.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Al Monte di Lama è possibile osservare un caratteristico esempio di "successione rovesciata" di ofioliti, Diaspri e Calcari a Calpionelle. Nel Giurassico superiore infatti le ofioliti costituivano un fondo oceanico sul quale si sedimentarono prima i Diaspri e poi i Calcari a Calpionelle. Il ribaltamento di queste rocce si è verificato solo molto tempo dopo, nel corso delle complesse vicissitudini e deformazioni che hanno portato alla formazione della catena appenninica. Questo "ribaltamento", che fa si che oggi vediamo i Calcari a Calpionelle sotto e le ofioliti sopra, si può vedere bene sulla ripida parete occidentale del Monte di Lama, dove si osserva il passaggio tra i Calcari a Calpionelle di colore grigio chiarissimo, nella parte basale, e gli scuri Diaspri che affiorano lungo la fascia sommitale con spessore di circa 60 m. Le ofioliti, che rappresentano la parte basale della successione originaria, sono invece visibili lungo il versante orientale del M. Lama, al colle del Castellaccio, appunto al di sopra dei Diaspri.

I diaspri sono rocce silicee di colore scuro, a tratti metallico o tendente al rosso cupo, con sporadiche venature biancastre; sono caratterizzate da una sottile stratificazione e, al loro interno, da una fine laminazione.

La cima del Monte di Lama sorprende per la sua forma pianeggiante, dalla quale si apre un panorama assai ampio che abbraccia le vallate di Ceno e Arda, con una prospettiva particolarmente bella sullo spoglio versante meridionale del M. Menegosa. Elevato è il valore paesaggistico anche per la suggestione dei panorami e la scarsissima presenza di insediamenti umani. Passeggiando lungo il ciglio delle ripide pendici sud occidentali, è possibile osservare i sottili strati di diaspro che a tratti descrivono pronunciate pieghe.

Le nicchie e le cenge della roccia ospitano diverse piante rupicole, come semprevivi e sassifraghe. Alla pendici del M. di Lama sono state individuate tracce di insediamenti Paleolitici e Mesolitici, in pratica antichissime "cave" dove veniva sfruttata la dura roccia silicea (sia i Diaspri che i noduli di selce, di colore grigio chiaro, che si trovano all'interno dei Calcari a Calpionelle) per trarre i nuclei da cui ottenere, tramite scheggiatura, varie tipologie di manufatti.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Strutturale - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Piega - Rilievo tabulare - Successione stratigrafica - Strati rovesciati;
Interessi contestuali: Archeologico [Alla pendici del M. di Lama sono state individuate tracce di insediamenti Paleolitici e Mesolitici, in pratica antichissime "cave" dove veniva sfruttata la dura roccia silicea (sia i Diaspri che i noduli di selce, di colore grigio chiaro, che si trovano all'interno dei Calcari a Calpionelle) per trarre i nuclei da cui ottenere, tramite scheggiatura, varie tipologie di manufatti] - Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Avvertenze

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