Geologia, sismica e suoli

Le grotte di Santarcangelo di Romagna

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Cavità artificiali di Santarcangelo di Romagna

Geosito di rilevanza regionale

Cavità artificiali scavate nelle Sabbie di Imola risalenti ad epoche diverse (1505 è la prima data di riferimento). Lungo le pareti non tamponate si osservano bene stratigrafia, strutture sedimentarie e importanti livelli fossiliferi.

Punto di interesse 3 della "Carta degli itinerari geologico ambientali nella Val Marecchia"

Le grotte di Santarcangelo di Romagna - Foto Archivio Servizio Geologico
Le grotte di Santarcangelo di Romagna - Foto Archivio Servizio Geologico
Le grotte di Santarcangelo di Romagna - Foto Archivio Servizio Geologico
La grotta monumentale pubblica, sala della Grotta Amati - Foto Paritani, Archivio fotografico Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini
La grotta monumentale pubblica, sala della Grotta Amati - Foto Paritani, Archivio fotografico Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini
La grotta monumentale pubblica, sala della Grotta Amati - Foto Paritani, Archivio fotografico Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini
Geografia
  • Superficie totale: 13.94 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Il paese di Santarcangelo si estende sul Colle Giove, un piccolo rilievo che si alza in sinistra Marecchia e a breve distanza dal mare. Il colle è interamente formato dalle Sabbie Gialle (Sabbie di Imola), un'unità geologica costituita da sabbie debolmente cementate dal colore giallo dorato, depositatesi meno di un milione di anni fa lungo le ultime spiagge che, durante il Pleistocene, bordavano l'Appennino.

Le Sabbie Gialle non affiorano in superficie ma sono ben visibili nel sottosuolo, dove si trova un complesso sistema di grotte artificiali. Scavate con diverse tecniche nel corso dei secoli, alcuni studiosi ritengono che le prime grotte si potrebbero far risalire alla stessa fondazione di Santarcangelo, del quale avrebbero costituito, sin dall'origine, una sorta di prolungamento sotterraneo, sviluppandosi nel tempo assieme agli edifici esterni. Le cavità erano sicuramente già esistenti nel 1496, quando la loro presenza è attestata per la prima volta in un documento notarile.

Allo stato attuale il sottosuolo di Santarcangelo custodisce più di 150 cavità (ma gli studiosi ritengono che ve ne siano molte altre sconosciute), scavate su più livelli all'interno del fianco orientale del Colle Giove. In queste grotte frequenti sono i pozzi di areazione, che garantiscono gli scambi dell'aria tra le parti più profonde e la superficie, mentre alcune di queste sono collegate tra loro da stretti cunicoli.

Le grotte di Santarcangelo mostrano tre diverse tipologie:

- un tipo semplice a base rettangolare o quadrata, a corredo delle abitazioni e ad uso di cantina;

una pianta tipo "galleria a pettine", dove una stretta galleria è affiancata da nicchie contrapposte; anche in questo caso l'origine è verosimilmente legata a un uso tipo cantina per collocare le botti;

- un tipo più complesso e architettonicamente elaborato che riguarda almeno 5 grotte chiamate: Amati, Contradina, Teodorani, Felici, grotte delle monache. Per queste ultime cavità l'accuratezza della realizzazione, effettuata con tecniche di lavorazione molto raffinate, fa ipotizzare un'originaria destinazione diversa da quella di semplice deposito-cantina, ben più antica di quella documentata. Anche se è probabile che siano state costruite per la conservazione del vino e degli alimenti, non si esclude (per le parti più antiche) un iniziale utilizzo di culto paleocristiano o di sepoltura. Durante l'ultima guerra molte di queste cavità servirono da rifugio per la popolazione.

La visita alla grotta monumentale pubblica (con ingresso dalla grotta Amati e uscita dalla Contradina) è possibile in qualsiasi giorno, accompagnati da una guida turistica, partendo dall'ufficio della Pro Loco situato in via C. Battisti 5; alcune grotte private sono visitabili nei giorni di festa, recandosi sul posto.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Sedimentologico - Stratigrafico;
Geotipi presenti: Successione stratigrafica - Strutture sedimentarie - Cavità artificiale;
Interessi contestuali: Storico - Architettonico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Geoturistico;
Tutela: consigliablie;
Accessibilità: difficile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"La geologia del colle di Santarcangelo" - PAREA G. C. [1994] Atti della giornata di studi di Santarcangelo, 15 maggio 1988, Società di Studi Romagnoli, Cesena, 1994, pp. 13-27.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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