Geologia, sismica e suoli

Alpe di Succiso e Monte Casarola

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Geosito di rilevanza regionale

Morfologie glaciali tra l'Alpe di Succiso e il Monte Casarola, coronate da imponenti affioramenti di arenarie del Macigno lungo i quali gli strati torbiditici sono messi in risalto dalla selezione erosiva. Interessanti le coltri moreniche e le sorgenti del Fiume Secchia.

Cima dell'Alpe di Succiso
Cima dell'Alpe di Succiso
Cima dell'Alpe di Succiso
Cima del Monte Casarola
Cima del Monte Casarola
Cima del Monte Casarola
Monte Casarola
Monte Casarola
Monte Casarola
Circo glaciale del Monte Casarola
Circo glaciale del Monte Casarola
Circo glaciale del Monte Casarola
Sorgenti del Secchia dal Passo di Pietra Tagliata
Sorgenti del Secchia dal Passo di Pietra Tagliata
Sorgenti del Secchia dal Passo di Pietra Tagliata
Sorgenti del Secchia - Foto Archivio Servizio Geologico
Sorgenti del Secchia - Foto Archivio Servizio Geologico
Sorgenti del Secchia - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 758.34 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Il crinale appenninico compreso tra Monte Acuto e l'Alpe di Succiso consente di osservare diverse morfologie glaciali, in particolare tra l'Alpe di Succiso e il Monte Casarola. Qui i circhi sono coronati da bellissimi affioramenti di arenarie del Macigno, lungo i quali gli strati torbiditici sono messi in risalto dalla selezione erosiva, come presso i Groppi di Camporaghena e il Passo di Pietra Tagliata, ai cui piedi sgorgano le sorgenti del Secchia.

L'ampio circo glaciale modellato tra il Monte Alto, il Passo di Pietra Tagliata, L'Alpe di Succiso e il Monte Casarola, è articolato un alcune forme circoidi minori, modellate presso i crinali, ed è nel complesso fortemente risagomato da processi di erosione successivi a quelli glaciali. Sul fondo di questo circo si sviluppa una coltre di depositi morenici, che passando verso l'alto, lungo i fianchi, si fonde con le falde di detrito che scendono a partire dagli affioramenti sui crinali.

Presso il Passo di Pietra Tagliata si osservano morfolgie spettacolari, in particolare a cavallo del crinale, dove affiorano le testate dei potenti strati arenacei del Macigno, inclinati verso NE.

Verso il Passo del Cerreto, nel mezzo del circo glaciale, tra depositi morenici quasi pianeggianti, si trovano le sorgenti del fiume Secchia, le cui acque, dopo aver raccolto numerosi piccoli tributari, entrano in un piccolo boschetto e scendono poi rapidamente a valle.

La conca glaciale lungo il versante nord del Monte Casarola appare tipicamente sospesa, chiusa da pareti rocciose ripidissime a cui seguono estese falde detritiche. Sul fondo si osserva l'area morenica, segnata da una morfologia subpianeggiante, da contropendenze e da diversi cordoni morenici, tra i quali si trova la depressione del lago Casarola, ormai completamente interrata. Nella fase della massima espansione, la lingua glaciale che scendeva dal M. Casarola giungeva sino alla valle del Secchia, dove confluiva a quella che proveniva dal Monte la Nuda, raggiungendo la localita' "La Gabellina", lungo la strada che conduce al Passo del Cerreto.

Verso la valle dell'Enza si osserva un circo glaciale, compreso tra il Monte Ramiseto, il Torrione, la vetta dell'Alpe di Succiso, il Monte Casarola, segnato da estesi affioramenti rocciosi nei quali sono ben viusisbili le testate di strati arenacei torbiditici. In tutta questa grande conca glaciale sono evidenti le importantissime tracce della morfogenesi glaciale, quali morene, massi erratici, rocce levigate dall'azione del ghiacciaio. A valle del circo si trova un ex bacino lacustre (Lago Mescà), localizzato al centro di una vasta piana morenica, densamente boscata. Il Lago Mescà, in avanzata fase di colmamento, è in realtà un prato paludoso che solo in alcuni periodi viene sommerso dall'acqua. La notevole estensione della torbiera, che conserva livelli pollinici nei depositi torbosi, ne fa un bioto di grande interesse.

Nella zona sono stati rinvenuti manufatti preistorici attribuibili al mesolitico, testimonianza di un'antica antropizzazione, singolare a questa altitudine.

Il geosito è in parte compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Idrogeologico - Stratigrafico - Geomorfologico - Sedimentologico - Strutturale;
Geotipi presenti: Circo glaciale - Depositi morenici - Falda di detrito - Sorgente - Morfoscultura - Successione stratigrafica - Strutture sedimentarie;
Interessi contestuali: Archeologico - Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: difficile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Il sito è raggiungibile in diversi modi, grazie a numerosi sentieri CAI dal Passo del Cerreto o dai centri abitati di Cerreto Alpi, Cerreto Laghi e Succiso, oppure percorrendo l'Alta Via dei Parchi, dalla quale si può godere di una splendida visione dell'area pur non raggiungendo le cime.
Geositi vicini
Bibliografia
"Il paesaggio fisico dell'Alto Appennino emiliano" - AA. VV. [1988] Grafis Edizioni.
"Studio geomorfologico per l'individuazione di un'area da istituire a parco" - CARTON A. & PANIZZA M. [1988] In: Il paesaggio fisico dell'Alto Appennino emiliano, Grafis Edizioni.
"Gli antichi ghiacciai dell'Appennino settentrionale. Studio morfologico e paleogeografico" - Losacco U. [1982] Atti Soc.Nat.Mat. di Modena, Vol 113, Modena.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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