Geologia, sismica e suoli

Valli di Comacchio

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Geosito di rilevanza regionale

Vasta area lagunare salmastra, la più estesa della Regione, originatesi dalla progressiva sommersione di antichi apparati deltizi riferibili al Po di Eridano avvenuta in periodo medievale, e al Po di Primaro, in seguito alla "rotta di Ficarolo".

Valli di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Valli di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Valli di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Centro storico di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Centro storico di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Centro storico di Comacchio - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 11349.4 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Le Valli di Comacchio costituiscono la più vasta area lagunare salmastra della Regione; in collegamento con il mare attraverso il canale di Bellocchio, sono delimitate a ovest dall'Argine di Agosta (corrispondente a un cordone litorale di età etrusca, si cui insiste un tracciato stradale romano) e ad est da un sistema di cordoni sabbiosi datati al IX-XIV secolo, che la separa dalle Vene di Bellocchio (depressioni chiuse verso il mare da cordoni litorali attribuiti al XVII-XVIII secolo).

Il termine Valle di Magnavacca con cui è nota la parte centrale delle valli, deriva dal latino Magnum vacuum, grande vuoto in riferimento alla presenza di un grande "vuoto di terra".

Le Valli di Comacchio si sono originate dalla progressiva sommersione di antichi apparati deltizi riferibili al Po di Eridano (in periodo medievale) e al Po di Primaro (in seguito alla "rotta di Ficarolo").

Durante l'età del Bronzo (5.000 anni fa) il fiume Po si biforcava nei pressi di Guastalla, nella bassa pianura reggiana, dando vita a due rami: a Nord scorreva il Po di Adria, che sfociava vicino a Chioggia, più a sud un ramo raggiungeva il mare presso Spina. In epoca etrusca la grande attività del Po di Spina portò alla creazione, oltre Ferrara, di due rami: l'Olana (poi Volano) e il Padoa (da cui deriva il nome Po), noto nell'antichità come Eridano. La sedimentazione alle foci dell'Eridano proseguì per tutto il periodo etrusco-romano, dando vita tra Comacchio e Ravenna ad un ampio Delta, la cui preminente cuspide venne erosa dal mare solo dopo il VII secolo.

Oggi di questo antico apparato sono testimonianza i cordoni litoranei tra Spina e Comacchio, fra i quali l'argina Agosta e i dossi che attraversano le Valli. Nel medesimo arco di tempo l'Olana, che possedeva una diramazione detta "Gaurus" (da cui deriva il nome Goro), sfociava nei pressi di Mesola; ad ovest del paese, nelle geometrie dei campi si riconoscono ancora i tracciati degli antichi cordoni litoranei, a cui appartengono le belle dune di Massenzatica, che marcano la linea di riva dell'età del Bronzo.

Dal Po di Volano, intorno al IX secolo, si stacco' all'altezza di Ferrara il Po di Primaro; entrambi i rami furono particolarmente attivi nei cinque secoli successivi. Presso la foce di Volano crebbe una prominente cuspide deltizia, a cui sono riconducibili i dossi della Mesola, che venne parzialmente erosa dopo il XVI secolo. Dell'attività di sedimentazione alle foci del Primaro, che come il Volano perse efficienza dopo il XIV secolo, rimangono tracce molto evidenti nelle belle successioni di dossi della Pineta di San Vitale e nei cordoni di dune tra le Valli di Comacchio e il mare.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Cordone litoraneo - Laguna - Palude;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
  • Area attrezzata
Geositi vicini
Bibliografia
"La Pianura, geologia suoli e ambienti in Emilia-Romagna" - AA. VV. (a cura di A. Amorosi) [2009] Regione Emilia Romagna, collana Terre e Acque, Ed Pendragon, Bologna.
"Dalle conoidi pedemontane al mare aperto: l'architettura stratigrafica tardo-quaternaria dell'Adriatico settentrionale e della pianura costiera emiliano-romagnola" - AMOROSI A. et alii [2000] Atti del convegno: Le Pianure Conoscenza e salvaguardia, Ferrara 8-11 Novembre 1999,191-194.
"L'area deltizia padana: caratteri geografici e geomorfologici" - BONDESAN M. [1990] In "Il Parco dei delta del Po: studi ed immagini, vol. II" (a cura di M. Bondesan).
"Fluttuazioni climatiche e difesa del suolo nella Pianura Padana orientale, tra i secoli XIV e XVII." - VEGGIANI A. [1990] Atti del convegno "Uomini, Terra e Acque", 19-20/11/1988 Rovigo, 25-47.
"Le variazioni idrografiche del basso corso del fiume Po negli ultimi 3000anni" - VEGGIANI A. [1974] Padusa, 1-2, Rovigo, 39-60.
"Le trasformazioni dell'ambiente naturale del Ravennate negli ultimi millenni." - VEGGIANI A. [1973] Studi Romagnoli, 24, 3-26.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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