Geologia, sismica e suoli

San Leo

2145   

Geosito di rilevanza regionale

Spettacolare rupe che si eleva lungo il versante destro del Marecchia, formata dalle calcareniti della Formazione di San Marino appoggiate sulle Argille Varicolori. Alla sommità si trovano l'omonimo borgo fortificato medioevale e il castello.

Veduta panoramica di San Leo - Foto Archivio Servizio Geologico
Veduta panoramica di San Leo - Foto Archivio Servizio Geologico
Veduta panoramica di San Leo - Foto Archivio Servizio Geologico
San Leo - Foto Lucente
San Leo - Foto Lucente
San Leo - Foto Lucente
La rupe di San Leo dopo il crollo del 27 febbraio 2014 - Foto Archivio Servizio Geologico
La rupe di San Leo dopo il crollo del 27 febbraio 2014 - Foto Archivio Servizio Geologico
La rupe di San Leo dopo il crollo del 27 febbraio 2014 - Foto Archivio Servizio Geologico
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
San Leo - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
  • Superficie totale: 91.69 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

La rupe di San Leo è l'esempio più spettacolare del paesaggio geologico della val Marecchia: le pareti rocciose, circondate da pendii argillosi, calanchi e frane, cingono un'area sommitale ampia e a tratti pianeggiante, luogo ideale per l'edificazione dell'omonimo borgo fortificato medioevale e del castello. La rupe è principalmente formata da arenarie dal colore chiaro, nelle quali una notevole percentuale di granuli sono calcarei, derivati in larga parte da gusci di organismi marini triturati (resti integri o frammentati di briozoi, alghe calcaree, echinodermi, foraminiferi e molluschi), e per questo prendono il nome di calcareniti e biocalcareniti. Queste arenarie si sono originate durante il Miocene medio in seguito alla sedimentazione di sabbie su fondali marini poco profondi, su cui agivano le correnti di marea, il moto ondoso e i moti di tempesta, ed appartengono all'unità geologica nota come Formazione di San Marino. Sul lato meridionale e occidentale della rupe si trovano in affioramento anche arenarie di colore più scuro e con granuli di origine ibrida, ossia in parte organica e in parte terrigena (derivati dall'erosione che agiva sulle terre emerse), che appartengono alla Formazione del Monte Fumaiolo. Quest'ultima formazione si estende su tutta l'area sommitale della rupe.

La rupe di San Leo è attraversata da faglie e da una fitta maglia di fratture che, intersecandosi con i piani di stratificazione, identificano prismi rocciosi più e meno grandi, il cui distacco causa cadute di massi dalle dimensioni diversissime, sino a determinare colossali frane di crollo, come quella avvenuta il 27/02/2014. I crolli e l'instabilità generale della rupe sono favoriti dal fatto che al piede delle rocce fratturate affiorano le Argille Varicolori, su cui l'erosione e i fenomeni franosi tipo colamenti, privano le pareti della base d'appoggio. L'evoluzione di questi dissesti minaccia la stabilità del borgo fortificato e delle mura del castello, per cui la rupe di San Leo continua ad essere oggetto di studi e di interventi di consolidamento.

Parte delll'area del geosito è dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Stratigrafico - Sedimentologico;
Geotipi presenti: Frana di crollo - Rupe - Successione stratigrafica - Strutture sedimentarie;
Interessi contestuali: Storico - Architettonico - Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Geoturistico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione

Il sito propone un percorso attraverso l'intera vallata del Marecchia, alla scoperta dei suoi tesori geologici. Le bellezze geologico ambientali sono illustrate grazie a 20 punti di interesse, dalla foce alla sorgente del Fiume Marecchia. Al percorso "Dal Marecchia a San Leo" è dedicato un itinerario specifico.

Per maggiori informazioni visita il portale della Regione Emilia-Romagna: Itinerari geologico ambientali nella valle del Marecchia.

Geositi vicini
Bibliografia
"Il paesaggio invisibile. La scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca." - Borchia R., Nesci O. [2009] Ed. il lavoro editoriale.
"Guida all'escursione nelle valli del Marecchia e del Savio, 6 ottobre 1999" - ROVERI M., ARGNANI A., LUCENTE C.C., MANZI V., RICCI LUCCHI F. [1999] Gruppo informale di Sedimentolgia, 1999 - Guida all'escursione.
"La geologia dell'alta Val Marecchia (Appennino tosco-romagnolo)" - Conti S. [1994] Atti Tic. Sc. Terra, 37.
"Le di San Leo e Pennabilli (Val Marecchia): rapporti fra gli elementi strutturali e le deformazioni gravitative profonde." - CONTI S. & TOSATTI G. [1991] In: Conv. Naz. Giov. Ric. In Geol. Appl, Gargnano sul Garda (BS), 1991, 57-66.
"Formazione di San Marino." - RICCI LUCCHI F. [1967] "Guida alle escursioni, 4° In: R. SELLI (Ed.) Cong. Comm. Medit. Neog. Strat", 122-126.
"Ricerche sedimentologiche sui lembi alloctoni della Val Marecchia (Miocene inferiore e medio)." - RICCI LUCCHI F. [1964] G. Geol., 32: 545-650, Bologna.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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