Affioramento calanchivo nel quale è esposto il limite mio-pliocene in corrispondenza del passaggio tra depositi di "lago-mare" del Messiniano superiore e le soprastanti argille con laminazioni chiaro-scure tipo "trubi" del Pliocene basale, Zancleano inferiore.
Sezione di rio Naseto -Foto Archivio Servizio Geologico
Sezione di rio Naseto -Foto Archivio Servizio Geologico
Sezione di rio Naseto -Foto Archivio Servizio Geologico
Sezione di rio Naseto -Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Comune SOGLIANO AL RUBICONE (FC)
Superficie totale: 102.42 ettari.
Quota altimetrica minima 306.2m. s.l.m., quota altimetrica massima 440.3m. s.l.m.
Località il Casino (Comune di SOGLIANO AL RUBICONE - FC)
Località Savignano di Rigo (Comune di SOGLIANO AL RUBICONE - FC)
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
La valle del rio Naseto (in alcuni documenti cartografici Nasseto), affluente destro del Savio, attraversa un settore geologicamente complesso, dove affiorano, con contatti tettonici e stratigrafici, diverse unità geologiche tra cui Marnoso Arenacea, Gessoso-Solfifera, Colombacci e Argille Azzurre. A est di Montepetra si approfondisce la testata di questa valle, segnata da diversi affioramenti calanchivi nei quali affiora estesamente la Formazione a Colombacci e, verso l'alto, il limite tra questa le Argille Azzurre; in questi calanchi, quindi, è possibile osservare l'importante limite tra Miocene e Pliocene. Il Pliocene nella zona è rappresentato da argille di colore grigio chiaro nitidamente stratificate, segnate da alternanze di livelli chiari e scuri che le rendono simili al Trubi siciliano.
Il contatto tra Formazione a Colombacci e Argille Azzurre è discordante, ossia la sedimentazione della prima, momentaneamente interrotta, è stata seguita da una deformazione dei fondali su cui successivamente si sono depositai gli strati della seconda con giaciture non parallele a quelle precedenti.
Gli strati messiniani della Formazione a Colombacci che affiorano nella parte bassa dei calanchi sono legati ad ambienti di transizione e con condizioni di ?lagomare?, si trattava quindi di bacini chiusi con salinità variabile. Il passaggio tra Miocene-Pliocene è testimoniato da una forte trasgressione marina che determina un regime di sedimentazione terrigena prevalentemente fine, responsabile dell?accumulo delle potenti successioni sedimentarie.
La formazione delle Argille Azzurre che affiora nell'area è prevalentemente costituita da argille e argille marnose grigio-azzurre con intercalazioni di arenarie giallastre e di argille siltose, a stratificazione poco evidente, ricche in fossili (abbondanti lamellibranchi e gasteropodi, resti di pesci e frammenti vegetali carbonificati) e microfossili; sono frequenti le tracce di bioturbazione.
In questa formazione sono presenti livelli di materiali extraformazionali derivati da processi di franamento sottomarino, con olistoliti di gesso derivati da unità formazionali evaporitiche e da olistostromi da formazioni liguri (e.g. Argille Varicolori caoticizzate).
Nella zona tra Savio e Marecchia i depositi pliocenici sono precedenti e contemporanei alla messa in posto della coltre alloctona. L'arrivo della coltre alloctona ha causato forti variazioni negli ambienti di sedimentazione autoctoni, rendendo irregolare il fondo dei bacini e determinando, con gli spostamenti della coltre, l'elisione dei termini sedimentari sottostanti.
Le associazioni di microfossili indicano che questi ambienti di sedimentazione si collocavano nei pressi si una piattaforma marina esterna per i termini più argillosi, interna per quelli più grossolani.
"The record of Messinian events in the Northern Apennines foredeep basins." - ROVERI M., LUGLI S., MANZI V., GENNARI R., IACCARINO S.M., GROSSI F. & TAVIANI M. [2006] RCMNS IC Parma 2006 "The Messinian salinity crisis revisited II", pre-congress field-trip guidebook. Acta Naturalia de "L'Ateneo Parmense" 42-1, pp. 65.
Avvertenze
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