Frana complessa, caratterizzata da uno scivolamento traslativo nella parte alta e da una colata detritica al piede, che si sviluppa dalla Costa dell'Alpe fino al Rio della Lecca, per una lunghezza di quasi 2 chilometri .
La frana di Acquanera - Tiglio vista da una foto aerea del 2011
La frana di Acquanera - Tiglio vista da una foto aerea del 2011
Geografia
Superficie totale: 95.49 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Il paesaggio della provincia di Parma e Piacenza è caratterizzato da alcune morfologie la cui genesi è da ricondurre all'assetto geologico-strutturale delle rocce affioranti. In qeste situazioni si possono sviluppare frane complesse, costituite dalla combinazione di due o più tipologie di movimento, in questo caso da scivolamento in roccia (block-slide), che si evolve al fronte in scivolamenti o colate in detrito. Le morfologie che si sviluppano lungo i versanti interessati da queste dinamiche sono molto diffuse e rappresentano un elemento tipico del paesaggio dell'area. La frana di Acquanera si imposta nella sua parte alta nelle Serpentine che occupano il rilievo della Costa dell'Alpe, dislocandole in modo molto evidente. Nella parte bassa la frana interessa le torbiditi del Flysch ad Elmintoidi di Monte Caio, qui molto deformato e dislocato. Per questa frana, fra gli eventi di riattivazione parossistica, si ricorda quello di fine novembre del 2002, che ha interessato anche l'acquedotto della Val Lecca. La colata di fango e detriti ha invaso e interrotto la strada per Acquanera, mentre i due abitati di Tiglio ed Acquanera non sono stati interessati dal fenomeno.
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I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
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