Miniere di rame attive a partire dal 1860, con lunghi periodi di stasi. I tentativi di sfruttamento delle lenti, assai discontinue, di minerali cupriferi, concentrate soprattuto al contatto tra ofioliti e "galestri", si sono prottratti siano al 1939.
Corchia - Foto Archivio Servizio Geologico
Corchia - Foto Archivio Servizio Geologico
Corchia e il T. Manubiola - Foto Archivio Servizio Geologico
Corchia e il T. Manubiola - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Comune BERCETO (PR)
Superficie totale: 70.87 ettari.
Quota altimetrica minima 753.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 1101.9m. s.l.m.
Miniere di rame attive sfruttate già dai Farnese a partire dal 1860 presso il Monte Groppo Maggio, sul cui fianco si aprono ancora cunicoli e gallerie. L'attività proseguì nel corso degli anni con lunghi periodi di stasi. I tentativi di sfruttamento delle lenti, assai discontinue, di minerali cupriferi, concentrate soprattutto al contatto tra ofioliti e "galestri", si sono protratti sino al 1938-1939; abbandonato nel 1943, il sito è attualmente in fase di valorizzazione.
Compreso all'interno dell'esteso SIC (Sito di Importanza Comunitaria) IT 4020013. Belforte, Corchia, Alta Val Manubiola
Il progetto museale, realizzato grazie all'importante contributo della Provincia di Parma, dell'Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e di Gal Soprip, si propone di promuovere l'assunzione del patrimonio artistico e dell'esperienza di vita di Martino Jasoni quali occasioni per stimolare una riflessione fra esperienza d'arte, esperienza esistenziale e tematiche dell'emigrazione (descrizione tratta dal sito stesso).
Bibliografia
"L'attività estrattiva e le risorse minerarie della Regione Emilia-Romagna" - Scicli Attilio [1972] Poligrafici Artioli, Modena.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.