Geologia, sismica e suoli

Ofiolite di Varana

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Geosito di rilevanza locale

La rupe di Varana è costituita da due ammassi rocciosi principali, spianati alla sommità, formati da rocce serpentinitiche localmente brecciate, con una interessante petrografia che testimonia l'intensa serpentinizzazione con comparsa di antigorite.

Geografia
  • Superficie totale: 7.39 ettari.
  • Quota altimetrica minima 373.9m. s.l.m., quota altimetrica massima 470.5m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

L'affioramento ofiolitico di Varana (Fig. 36.111) (650 m di dimensione massima) è situato in corrispondenza dell'omonimo abitato che sorge (quota: m 470) lungo il Torrente Fossa, in comune di Serramazzoni. Presenta scarpate strutturali e domina sulle argille dei Complessi di base circostanti (Argille a Palombini). La rupe di Varana è costituita da due ammassi rocciosi principali, spianati alla sommità, e da una parte detritica, a grossi elementi. Il primo ammasso roccioso, di fianco alla chiesa dell'antico borgo di Varana, ha un'altezza di 5-6 m. Più imponente è il secondo affioramento, che sorge oltre la chiesa, dove la scarpata rivolta verso W raggiunge un'altezza di 10-12 m circa.

L'affioramento di Varana è composto da serpentiniti, che hanno strette analogie strutturali e di composizione con quella di Sassomorello e di Pompeano. Le serpentiniti, di colore variabile dal nero al verde scuro, assumono, dove l'alterazione superficiale è stata più intensa, tonalità ocracee; nella matrice microcristallina irrisolvibile ad occhio nudo si evidenziano minerali di maggiori dimensioni e ben sfaldabili, riferibili prevalentemente a serpentino che ha sostituito i pirosseni. Si presentano foliate, cioè mostrano strutture planari macroscopiche legate a deformazioni plastiche avvenute a livello di mantello; questa caratteristica strutturale tipica delle peridotiti di ambiente ofiolitico (peridotiti tettonitiche), è messa in risalto dall'alterazione superficiale e, a Varana, è ben osservabile in corrispondenza dello sbancamento stradale all'ingresso dell'abitato. La serpentinite è stata sottoposta a brecciatura, e localmente, è percorsa da vene carbonatiche bianche deposte da soluzioni acquose.

Come si può rilevare per via microscopica, la serpentinizzazione ha agito con intensità variabile nelle rocce di Varana. Dove è stata più intensa, sono scomparse le fasi magmatiche, ad eccezione dello spinello di cromo che appare più o meno inalterato, e si sono formati serpentino antigoritico, con struttura a maglie, pseudomorfo su olivina, bastite, pseudomorfa su ortopirosseno, magnetite e limonite. Nella maggior parte delle rocce, tuttavia, la serpentinizzazione è stata parziale e quindi accanto ai minerali secondari si osservano minerali magmatici relitti della peridotite originaria (protolito). Questa peridotite è riferibile nel suo complesso ad una harzburgite; su scala microscopica, tuttavia, la peridotite è litologicamente disomogenea e composita in quanto è costituita:

1) da frammenti di harzburgite - con tessitura protogranulare, cioè formata da cristalli equidimensionali - costituiti pertanto da olivina e ortopirosseno come minerali principali e da spinello di cromo e clinopirosseno in proporzioni accessorie;

2) da una frazione, volumetricamente prevalente, nella quale sono contenuti i frammenti di harzburgite protogranulare, pure con composizione harzburgitica ma con minerali magmatici deformati e appiattiti che definiscono la foliazione visibile anche ad occhio nudo;

3) da livelli microscopici paralleli alla foliazione precedente, che, accanto all'olivina e all'ortopirosseno, presentano plagioclasio labradoritico e spinello verde molto alluminifero, abbondanti, accanto a clinopirosseno e anfibolo kaersutitico di colore miele;

4) da rari aggregati lenticolari di clinopirosseno, appiattiti nel piano della foliazione.

I minerali opachi, oltre alla magnetite e alla limonite, già citate, sono rappresentati da pirite, calcopirite e pentlandite.

La composizione dello spinello verde, più alluminifero di quanto normalmente determinato nelle peridotiti ofiolitiche, la presenza di plagioclasio, che compare solo nelle peridotiti delle Liguridi Esterne, e di anfibolo, non presente nelle peridotiti appenniniche, rendono le rocce di Varana alquanto anomale: la loro composizione è riferibile a quella di un mantello superiore arricchito in componente "basaltica" e quindi suscettibile di produrre, per fusione parziale, magmi basici tipo E-MORB presenti nel Modenese (vedi schede basalti). La serpentinite di Varana è molto simile per composizione a quelle di Pompeano e di Sassomorello.

La serpentinite di Varana può essere considerata (al pari di quelle di Pompeano, Sassomorello, Vesale e Sasso del Corvo) come un frammento del materiale di mantello superiore che, per fusione parziale, generò i magmi basaltici del modenese (tipo quelli rappresentati dagli affioramenti di Boccasuolo, Sasso Tignoso, Val di Sasso, Sasso Cerparo e Montespecchio). Questo frammento rappresenta un testimone importante della storia evolutiva del mantello "tetideo", in quanto "registra" informazioni sui diversi processi che lo hanno interessato dall'originaria posizione nel mantello superiore fino alla sua attuale giacitura.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Petrografico - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Rupe - Serpentinite;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
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Geositi vicini
Bibliografia
"Le ofioliti dell'Emilia Romagna: aspetti geologici e storici" - Bertacchini M., Bonacini P. [1993] Atti Soc. Nat. e Mat. Modena, 124, 57-94.
"Le ofioliti nelle province di Modena e Reggio Emilia." - BERTOLANI M. & CAPEDRI S. [1966] Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena, 97, 121-170.
"Ricerche microscopiche e chimiche sulle serpentine dell'Appennino Modenese." - GALLITELLI P. [1930] Per. di Miner., 1, 173-192.
"Lettura sui serpentini della montagna modenese." - COSTA C. [1863] Mem. R. Acc. Sc. Lett. Arti di Modena, 5.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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