Geologia, sismica e suoli

Calanchi di Sabbiuno

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Geosito di rilevanza locale

Spettacolari bacini calanchivi lungo il versante destro del Reno, dove formano la testata del rio i Rii; incidono le Argille Azzurre plioceniche, molto fossilifere, che rappresentano i depositi distali del bacino intrappenninico bolognese.

I calanchi di Sabbiuno - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Sabbiuno - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Sabbiuno - Foto Archivio Servizio Geologico
Calanchi di Sabbiuno
Calanchi di Sabbiuno
Calanchi di Sabbiuno
Geografia
  • Superficie totale: 65.58 ettari.
  • Quota altimetrica minima 151m. s.l.m., quota altimetrica massima 322.1m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Tra le valli del Reno e del Savena è presente un ampio settore argilloso segnato da articolate erosioni calanchive in corrispondenza delle quali si ha l'opportunità di osservare un interessate spaccato geologico dei terreni del Pliocene intrappenninico.

Le pendici calanchive del Rio dei Rii sono particolarmente spettacolari, interamente incise nelle argille azzurre plioceniche riccamente fossilifere, che raggiungono quasi i 500 m di spessore; qui è possibile osservare molti aspetti delle rocce argillose alle quali si deve la formazione delle morfologie calanchive. I processi erosivi che si instaurano, dovuti principalmente alla natura delle argille, si sono innescati anche per il dislivello esistente tra crinale e fondovalle, che determina la forte acclività del versante e la conseguente forza erosiva delle acque.

L'ammollimento delle argille a contatto con l'acqua, che tutti possono osservare passeggiando dopo una pioggia, favorisce i processi erosivi ed il distacco delle colate di fango, che segnano il fondo delle numerose vallecole calanchive.

Alla base del calanco si osserva un'area pianeggiante, ciò che resta di un lago artificiale costruito a metà degli anni '70 per favorire la colonizzazione dei pendii calanchivi da parte di piante pioniere, creando con il lago una zona stabile e ricca di umidita'. Le colate di argilla, che sul calanco si producono ad ogni stagione piovosa, lo hanno progressivamente colmato.

Dalla sommità del crinale, dove si trova il monumento in memoria dei caduti partigiani, si ha un panorama a 360° sulle colline circostanti.

Il monumento che sorge lungo il crinale e sulle pendici argillose sottostanti simboleggia e ricorda l'eccidio nazifascista compiuto nell'inverno 1944, quando tra il 14 e il 23 dicembre sul ciglio del calanco furono assassinati partigiani appartenenti a diverse formazioni.

L'azione rimase pressoché sconosciuta sino all'aprile del 1945, quando sul fondo del bacino, inglobati tra gli smottamenti e le colate argillose, si cominciarono a rinvenire i corpi delle vittime; di queste a tutt'oggi 53 sono state identificate, 47 restano senza nome.

Il monumento, la cui costruzione fu deliberata dal Quartiere Colli nel 1968, e che fu poi costruito nel 1973, è stato progettato per descrivere questi avvenimenti. Dalla casa colonica La Croce, dove i partigiani sostavano prima di venire uccisi, parte una lunga fila di massi arenacei, che rappresenta il percorso dei partigiani verso il calanco. Sui massi arenacei sono riportati i nomi dei partigiani per i quali fu possibile il riconoscimento. Il muro in cemento, su cui si trovavano delle mitragliatrici (oggi tolte perché continuo oggetto di furti), indica la zona dell'esecuzione. Le mitragliate sono rappresentate da un fascio di luci convergenti (purtroppo sempre soggette a sabotaggi e quindi sempre rotte).

Dal ciglio del calanco il monumento prosegue verso il basso con un filo spinato dipinto di rosso (oggi quasi completamente ingoiato dall'argilla) che, rappresentando la caduta dei corpi, raggiunge una croce, il luogo dove si arrestava verosimilmente la caduta.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Paleontologico;
Geotipi presenti: Molluschi bivalvi - Molluschi gasteropodi - Molluschi scafopodi - Calanchi;
Interessi contestuali: Storico [Nel Dicembre 1944, ultimi mesi di guerra, cento partigiani di formazioni diverse, furono fucilati da truppe nazifasciste sul ciglio del calanco e i loro corpi gettati lungo le nude falesie argillose. L'azione rimase quasi sconosciuta sino a quando, nell'Aprile del 1945, si cominciarono a rinvenire, anche molto più a valle, i corpi delle vittime, tra gli smottamenti e le colate argillose.] - Paesaggistico [Le balze calanchive precipitano ripide subito sotto al ciglio inerbito, creando un suggestivo paesaggio. Verso la città' la panoramica e' chiusa dal rilievo del Monte Sabbiuno, sulle cui pendici orientali sorge l'antico abitato di Sabbiuno di Montagna. Ben riconoscibile, tra i rilievi collinari che si alzano a sud di Bologna, il colle della Guardia, su cui sorge la Basilica di San Luca. Dal ciglio del calanco si ottiene un'ampia panoramica: in primo piano la valle del Reno sino all'ingresso in pianura (si riconoscono i vicini abitati di Pontecchio Marconi e Casalecchio). Nelle giornate più terse si riconoscono con facilita' i principali rilievi del crinale appenninico, mentre a nord possono scoprirsi, come vicinissime oltre la pianura, le Prealpi Lombarde e Venete.];
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
"Contributo alle conoscenze del pedeappennino padano" - Lucchetti L., Alberelli L., Mazzei R., Thieme R. & Bongiorni D. [1962] Boll. Soc. Geol. It, Vol. 81, pp.5-245.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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