Lembo di gessi messiniani nel quale si contano 5 doline; sul fondo della più estesa si apre la "Grotta di fianco alla Chiesa di Gaibola". Le acque del sistema carsico tornano alla luce presso il Fontanino, unica risorgente visibile nelle colline bolognesi.
Il Fontanino - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Fontanino - Foto Archivio Servizio Geologico
Gaibola - Foto Archivio Servizio Geologico
Gaibola - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Superficie totale: 19.29 ettari.
Quota altimetrica minima 158.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 267.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Sulle colline più prossime alla città di Bologna, attorno alla chiesa di Gaibola, si trova un lembo di gessi messiniani su cui i processi carsici hanno modellato morfologie caratteristiche. Si contano infatti 5 doline, 3 delle quali sono particolarmente evidenti; la più estesa (150 m di diametro) si trova tra la chiesa e la casa denominata Fontanino e il suo inghiottitoio principale costituisce la "Grotta di fianco alla Chiesa di Gaibola", la cui lunghezza complessiva risulta superiore al chilometro e la cui profondità è di 37 m. In queste cavità scorre un rio sotterraneo alimentato da diversi punti di infiltrazione che punteggiano l'area soprastante (fratture beanti e inghiottitoi), le cui acque vengono a giorno presso il Fontanino, una delle poche risorgenti carsiche ancora visibili nel comprensorio dei gessi bolognesi (quasi tutte sono andate distrutte dalle cave). A Gaibola i gessi sono sempre stati sfruttati per la produzione di scagliola: l'ultima cava ha chiuso a seguito di un incidente alla fine degli anni '50. In questo piccolo microcosmo di gesso, raggiungibile dal centro della città con mezzi pubblici, è possibile compiere una breve escursione che dalla chiesa di Gaibola raggiunge la risorgente del Fontanino, mentre nel bosco adiacente la chiesa si osservano i fronti abbandonati delle vecchie cave di gesso.
Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Geotipi presenti: Cavità naturale - Dolina di dissoluzione - Risorgente carsica - Ex cava;
Interessi contestuali: Archeologico [Insediamenti preistorici] - Paesaggistico [Numerosi gli elementi gemorfologici, vegetazionali insediativi, e le tracce della passata attività estrattiva che rivelano le strette relazioni esistenti tra le varie componenti del paesaggio];
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico [Un sentiero collega l'area dei gessi di gaibola con il fondovalle del torrente Ravone];
Tutela: necessaria;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio bolognese
Bibliografia
"Le grotte del Bolognese" - Fantini M. [1932] Bologna.
"Note geologiche sui colli bolognesi" - Gortani M. [1927] Rend. Reg. Acc. SC. Ist Bo. Cl. Sc. Fisiche, XXXI, Bologna.
"Sui terreni terziari di una parte del versante settentrionale dell'Appennino. Appunti per la geologia della provincia di Bologna" - Capellini G. [1876] Mem. Acc. Sc. Ist. Bol., s. 3, v. VI, Bologna, 1876.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.