Geologia, sismica e suoli

Balzo dei Rossi, rio Conco e calanchi di Roncaglio

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Geosito di rilevanza locale

Estesi e spettacolari affioramenti nei quali si osserva il passaggio tra le argille del Pliocene inferiore e le areanarie del Pliocene medio-superiore e verso nord, nei calanchi, l'appoggio stratigrafico dei terreni pliocenici sulle "Argille Scagliose".

Il Balzo dei Rossi - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Balzo dei Rossi - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Balzo dei Rossi - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Balzo dei Rossi - Foto Lorito
Il Balzo dei Rossi - Foto Lorito
Il Balzo dei Rossi - Foto Lorito
La cascata del Rio Conco ed il deposito di travertino - Foto Lorito
La cascata del Rio Conco ed il deposito di travertino - Foto Lorito
La cascata del Rio Conco ed il deposito di travertino - Foto Lorito
Acquedotto Romano - Foto Lorito
Acquedotto Romano - Foto Lorito
Acquedotto Romano - Foto Lorito
Calanchi di Roncaglio - Foto Lorito
Calanchi di Roncaglio - Foto Lorito
Calanchi di Roncaglio - Foto Lorito
Geografia
  • Superficie totale: 54.67 ettari.
  • Quota altimetrica minima 80.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 222.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Dal greto del F. Reno si alza, in destra idrografica, una parete di arenarie plioceniche che, più a nord, mostra la base argillosa nei calanchi di Roncaglio. Si tratta dello stesso passaggio stratigrafico visibile nei siti Calanchi di Sabbiuno e Calanchi di Pieve del Pino.

La parete rocciosa mette in evidenza la stratificazione e alcune interessanti strutture sedimentarie.

Si tratta di un luogo di nidificazione di uccelli rapaci.

Nella vallecola del rio Conco, ai piedi di una cascata lungo cui si è accresciuta una colata di travertino, si apre una delle gallerie laterali dell'acquedotto romano.

L'acquedotto romano è una importantissima opera idraulica costruita in età augustea (risalente probabilmente agli ultimi decenni del I secolo avanti Cristo) che si componeva di uno stretto cunicolo, lungo 20 chilometri circa e con il quale erano condotte alla città, con un dislivello di 30 m e una pendenza media dell'uno per mille, le acque del torrente Setta.

Il cunicolo, che aveva inizio probabilmente alla confluenza tra questo torrente ed il F. Reno, venne realizzato con tecniche di scavo diverse a seconda delle rocce attraversate: nelle arenarie plioceniche, attraversate nel primo tratto, non erano presenti sostegni delle volte ed il cunicolo era semplicemente scavato nella roccia, ma nelle argille e nelle marne la sezione di scavo era maggiore, per consentire la successiva costruzione di un sostegno in muratura, che veniva realizzato con pietrame, mattoni o ciottoli di fiume legati con malta di calce. Il cunicolo era intervallato ogni 70-200 m da pozzi verticali, che facilitavano lo scavo, consentivano gli scambi d'aria e l'ispezione del cunicolo.

Per osservare piu' da vicino le rocce del substrato si puo' accedere al greto del Fiume Reno dal Palazzo dei Rossi, in sponda sinistra. In questo tratto il Reno scorre in un alveo a "fondo fisso" cioè inciso nelle rocce del substrato, in questa zona formato dalle arenarie del Pliocene. Le acque, la cui capacità erosiva è stata riattivata di recente dagli interventi dell'uomo (prelevamento di ghiaia dall'alveo, costruzione di una briglia subito a monte) hanno creato forme di erosione suggestive, mettendo in risalto gli strati più cementati e facilitando quindi la lettura della loro giacitura. Osservando da vicino gli strati a minore cementazione si nota che sono formati da particelle sabbiose fini e che al loro interno sono assenti strutture sedimentarie, a causa dell'intenso rimaneggiamento ad opera di organismi che si muovevano nel sedimento (bioturbazione); gli strati più cementati sono formati da arenarie più grossolane e più "pulite", che conservano al loro interno laminazioni ondulate che indicano una sedimentazione avvenuta durante eventi di tempesta, sotto l'energica azione del moto ondoso. In queste rocce, inoltre, sono conservati moltissimi fossili: oltre ai gusci di molluschi, tra cui spiccano bivalvi, gasteropodi e scafopodi, passeggiando lungo il greto è possibile incontrare porzioni di tronchi di legno carbonificato al cui interno si riconoscono le piste di organismi che si nutrivano di legno marcescente. Queste piste fossili, riempite successivamente di sabbie, si presentano oggi come tubicini di arenaria.

Nel greto è segnalato un masso ofiolitico.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Geomorfologico - Geostorico;
Geotipi presenti: Galleria - Calanchi - Rupe - Passaggio stratigrafico;
Interessi contestuali: Archeologico [Lungo la valle del rio Conco si apre un cunicolo latele da cui si accede all'acquedotto romano, importante opera idraulica costruita in età augustea (risalente probabilmente agli ultimi decenni del I secolo avanti Cristo). Si componeva di uno stretto cunicolo, lungo 20 chilometri circa e con il quale erano condotte, con un dislivello di 30 m e una pendenza media dell'uno per mille, alla città le acque del torrente Setta. Il cunicolo, che aveva inizio probabilmente alla confluenza tra questo torrente e il Reno, venne realizzato con tecniche di scavo diverse a seconda delle rocce attraversate: nelle arenarie plioceniche, attraversate nel primo tratto, non erano presenti sostegni delle volte e il cunicolo era semplicemente scavato nella roccia, ma nelle argille e nelle marne la sezione di scavo era maggiore per consentire la successiva costruzione di un sostegno in muratura, che veniva realizzato con pietrame, mattoni o ciottoli di fiume legati con malta di calce. Il cunicolo era intervallato ogni 70-200 m da pozzi verticali, che facilitavano lo scavo, consentivano gli scambi d'aria e l'ispezione del cunicolo.] - Storico [Si dice che dall'altura di Roncaglio Guglielmo marconi abbia eseguito i primi esperimenti di trasmissione radio, collegandosi con la sua villa, posizionata al lato opposto della valle presso Pontecchio Marconi] - Paesaggistico [L'insieme descritto costituisce un importante scenario nel paesagio della valle del Reno] - Faunistico [Il Balzo dei Rossi è un noto sito di nidificazione del falco pellegrino];
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: consigliablie;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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