Lungo la strada forestale che conduce a Casaccia si osservano interessanti strutture tettoniche associate alla linea di San Benedetto in Alpe, tra cui due pieghe, la prima con fianco rovescio e strutture plicative minori al nucleo, la seconda a ginocchio.
Pieghe della Casaccia
Pieghe della Casaccia
Geografia
Superficie totale: 0.64 ettari.
Quota altimetrica minima 596.9m. s.l.m., quota altimetrica massima 623.1m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Lungo le scarpata del primo tratto della strada forestale che conduce a Casaccia, a monte della confluenza tra il Rabbi e il fosso del Cucco, si osservano interessanti strutture tettoniche associate alla linea di San Benedetto in Alpe, tra cui due pieghe, la prima con fianco rovescio e strutture plicative minori al nucleo, la seconda a ginocchio.
Strutturalmente l'area si trova al fianco meridionale della sinclinale di letto della Linea di San Benedetto in Alpe.
Lungo il fondovalle il torrente presenta alcune morfologie di erosione con meandri che incidono strati molto inclinati.
Lungo la strada che scende alla Casaccia si trova un abbeveratoio alimentato da una sorgente di acqua molto ricca in carbonato di calcio che ha formato incrostazioni travertinose.
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Bibliografia
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.