Area molto fossilifera nei terreni del Pliocene medio-superiore del bacino intrappenninico bolognese, sede di studi paleontologici di dettaglio sulle faune e sulla paleoclimatologia.
Scavo Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo paleontologico di Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo paleontologico di Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo paleontologico di Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Scavo paleontologico di Cà dei Monari - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Superficie totale: 3.42 ettari.
Quota altimetrica minima 506m. s.l.m., quota altimetrica massima 562.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Area molto fossilifera nei terreni del Pliocene medio-superiore del bacino intrappenninico bolognese, sede di studi paleontologici di dettaglio sulle faune e sulla paleoclimatologia.
Il Sentiero Geo-paleontologico "Le Conchiglie" è un breve itinerario, scandito da 3 grandi cartelli esplicativi, che conduce allo scavo paleontologico presente all'interno dell'agriturismo, dove si possono osservare, da vicino e in lontananza, le rocce plioceniche, scoprendo il loro straordinario contenuto in fossili. Il primo cartello racconta le principali tappe della storia della Terra e dell'evoluzione della vita durante gli ultimi 250 milioni di anni. Nel secondo sono descritte, con illustrazioni, foto e testi, la paleogeografia del golfo pliocenico e le rocce che ebbero origine sui fondali di questo golfo. Accanto allo scavo l'ultimo cartello illustra nel dettaglio i più importanti molluschi fossili rinvenuti durante gli scavi, inquadrandone ambienti e modi di vita, spiegando i risultati delle ricerche scientifiche svolte dal Dipartimento di Paleobiologia dell'Università di Urbino.
Durante il Pliocene, tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa, dove oggi si estende la pianura padana si trovava un mare aperto e profondo, la cui linea di costa correva ai piedi delle prime colline appenniniche, formando diverse insenature. Nella zona compresa tra gli attuali corsi dei fiumi Reno e Idice si estendeva un ampio golfo marino, nel quale sfociavano gli impetuosi torrenti appenninici, scaricandovi grandi volumi di ghiaie, sabbie e argille. Nel corso di tutto il Pliocene, tra sedimenti marini si depositarono i resti degli organismi che popolavano le calde acque plioceniche, oggi trasformati nei tantissimi fossili che si trovano nelle rocce, tra i quali prevalgono i molluschi. Le spiagge plioceniche sono oggi fossilizzate nelle arenarie del Contrafforte Pliocenico, maestosa sequenza di pareti rocciose che si alza lungo i versanti delle valli bolognesi, tra i fiumi Setta e Idice.
Allo scavo si accede attraverso un percorso geo-paleontologico lungo il quale si trovano 3 pannelli esplicativi - Sentiero geo-paleontologico "Le Conchiglie". Nei pressi dello scavo è presente una struttura di accoglienza, attrezzata per l'attività didattica rivolta agli studenti
"Palaeonenvironmental changes in the Pliocene intra-apenninic basin, near Bologna (Northern Italy)" - Amorosi A., Scarponi D., Ricci Lucchi F. [2002] Geobios (2002) Mémoire spécial n°24.
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
" Pliocene fan deltas of the intra-appenninic basin, Bologna." - Ricci Lucchi F., Colella A., Ori G.G., Olgiani F., Colalongo M.L., with colabooration of Padovani A., Pasini G., Raffi S., Venturi L. [1981] In: Ricci Lucchi, F. (edition), International Association of Sedimentologist, 2nd European Regional Meeting. Excursion Giudebook. Tecnoprint, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.