Sorgenti situate alla base del versante sud del Monte Aquilone, al contatto tra la Formazione di Monte Fumaiolo e le argille delle sottostanti unità Liguri, il monte risalta lungoi il crinale con il Savio per il contrasto di erodibilità tra le due litologie.
Sorgenti del Senatello - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Sorgenti del Senatello - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Geografia
Superficie totale: 122 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Alle pendici del Monte Aquilone, racchiuse da un'opera di captazione che risale al 1920, si trovano le sorgenti del Senatello, situate tipicamente al contatto tra due rocce tra loro molto diverse. Il Monte Aquilone è infatti composto dalle calcareniti della Formazione di San Marino, rese molto permeabili da una fitta maglia di fratture, ed appoggiate sulle rocce argillose, impermeabili, della grande coltre ligure. Le rocce fratturate funzionano come un grande magazzino d'acqua, all'interno del quale la lenta filtrazione porta alla formazione di una falda a contatto con il "sostegno" impermeabile delle argille liguri. Intercettato dalla superficie, questo contatto restituisce le acque sorgive. Tutto il complesso montuoso tra Monte Aquilone e Monte Fumaiolo è caratterizzato da questa struttura geologica e risulta molto ricco di acque; tra le tante sorgenti si trovano quelle del Tevere, alle pendici orientali del Fumaiolo.
Le sorgenti del Senatello, in origine captate per essere dirottate verso la valle del Savio, oggi riforniscono le abitazioni della valle del Senatello. Sotto la strada che passa accanto alla captazione si trova una fontanella e, a breve distanza, il "troppo pieno" della sorgente, una copiosa fuoriuscita che testimonia la straordinaria portata di queste vene d'acqua.
Il geosito è in parte compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Il sito propone un percorso attraverso l'intera vallata del Marecchia, alla scoperta dei suoi tesori geologici. Le bellezze geologico ambientali sono illustrate grazie a 20 punti di interesse, dalla foce alla sorgente del Fiume Marecchia.
Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio forlivese e cesenate
Bibliografia
"Guida all'escursione nelle valli del Marecchia e del Savio, 6 ottobre 1999" - ROVERI M., ARGNANI A., LUCENTE C.C., MANZI V., RICCI LUCCHI F. [1999] Gruppo informale di Sedimentolgia, 1999 - Guida all'escursione.
"Geologia dell'Appennino marchigiano-romagnolo tra le valli del Savio e del Foglia" - CONTI S. [1989] Boll. Soc. Geol. It, 108, pp.453-489.
"Ricerche sedimentologiche sui lembi alloctoni della Val Marecchia (Miocene
inferiore e medio)." - RICCI LUCCHI F. [1964] G. Geol., 32: 545-650, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.