Lungo il versante Nord del Monte Fumaiolo (in passato noto come Fiumaiolo per le sorgenti che vi sgorgavano) si trovano le due aree sorgive da cui si origina il Tevere. Quella denominata Vene del Tevere è la più copiosa, ed è segnalata da una colonna in marmo.
Vene del Tevere - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Vene del Tevere - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Vene del Tevere - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Geografia
Superficie totale: 23.95 ettari.
Quota altimetrica minima 1208.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 1367.4m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Lungo il versante nord del Monte Fumaiolo (in passato noto come monte Fiumaiolo per le sorgenti che del Tevere che vi sgorgavano) si trovano le due aree sorgive da cui si origina il Tevere. Quella denominata Vene del Tevere è la più copiosa,è segnalata dagli anni trenta da una colonna in marmo, tuttora sovrastata da un'aquila reale. A seconda dei territori attraversati dalle sue acque il fiume ha assunto nomi diversi nel corso dei secoli, quali "Albula", "Serra", "Tarentum", "Coluber", "Rumon" da cui è probabile derivino i nomi di Romolo e di Roma. Inoltre secondo un'antica leggenda romana il toponimo Tevere deriverebbe da Tiberino, discendente di Enea, morto annegato nelle sue acque. Il Tevere è sempre stato considerato un corso d'acqua storico, un fiume - museo.
Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
La sorgente Vena del Tevere è raggiungibile percorrendo la strada provinciale proveniente sia da Balze che da Alfero, località turistico - climatiche del comune di Verghereto.
Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio forlivese e cesenate
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.