Area sub-pianeggiante a NE del M. Fumaiolo, sul fondo di una grande trincea allungata in senso sw-ne, chiusa tra ripidi versanti boscati di rilievi formati dalle calcareniti di San Marino, poggianti sul Melange della Valle del Savio. Vi sfocia, senza uscita, il fosso dei Pietricci.
La piana di Sant'Alberigo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
La piana di Sant'Alberigo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
La piana di Sant'Alberigo - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Geografia
Superficie totale: 143.55 ettari.
Quota altimetrica minima 1064.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 1335.4m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Area sub-pianeggiante denominata nelle carte antiche La Cella di S. Alberigo, Cella nella toponomastica CTR. Si trova alle pendici NE del rilievo di Monte Fumaiolo, sul fondo di una trincea larga 700-800 m e allungata in senso SW-NE per 4 km e oltre, chiusa tra i ripidi versanti boscati di Pian del Brigo e Corce della Costa a sud e da rilievi piramidali a N, tra cui il Poggio l'Abetia. Vi sfocia a sud il fosso dei Pietricci, senza uscita, mentre con la stessa direzione esce dalla piana il fosso Paretta.
I rilievi sono formati da calcareniti della Formazione di San Marino, unità biocalcarenitica di S. Alberico, e dalle Arenarie del Monte Fumaiolo. Queste unità appoggiano sul Melange della valle del Savio.
Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio forlivese e cesenate
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.