Geologia, sismica e suoli

La Finestra di Pracchiola

Geosito di rilevanza regionale

L'area è una finestra tettonica in cui le Arenarie del T. Civasola (cfr. arenarie di Pracchiola auct.) costituiscono l'unità più bassa, affiorante, di una pila di unità tettoniche rappresentate dalle Unità Modino, Falda toscana, Canetolo, Liguridi esterne.

Geografia
  • Superficie totale: 1026.38 ettari.
  • Quota altimetrica minima 420m. s.l.m., quota altimetrica massima 1250m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Questa area viene definita in termini geologici come una "finestra tettonica" in quanto rappresenta un grandioso spaccato nella struttura della catena appenninica, un "affaccio" che consente di osservare le unità più profonde della pila tettonica che la compongono, rappresentate, a partire dalle unità geometricamente superiori, dall'Unità Caio, Unità di Canetolo, Unità Modino-Cervarola e Falda toscana. Questo settore è quindi particolarmente importante per lo studio delle successioni arenacee oligo-mioceniche: infatti qui affiorano i complessi rapporti tra le arenarie del Macigno e della formazione di Pracchiola.

In tutta l'area della finestra sono osservabili potenti successioni torbiditiche, continue per centinaia di metri, composte da monotone ripetizioni di strati o banchi di spessore anche plurimetrico. Si tratta di antichi sedimenti a composizione prevalentemente sabbiosa anche grossolana o siltosa che si sono depositati circa 20 milioni di anni fa all'interno di strette e profonde fosse allungate che si delineavano in corrispondenza delle zone di convergenza tra due placche continentali (bacini di avanfossa). In questi bacini si depositavano enormi volumi di sedimenti, che franando dagli apparati deltizi dei paleofiumi alpini posti in prossimità del margine della piattaforma continentale, erano trasportati al fondo dell'avanfossa attraverso correnti di torbida. Per questo motivo i geologi hanno chiamato questi depositi con il nome di torbiditi.

Nella finestra di Pracchiola vi si trova bene esposta la formazione di Pracchiola, rappresentata dal membro arenaceo del T. Civasola e dal membro delle siltiti dei Poggi di Fontanaluccia.

Alcune belle esposizioni della formazione di Pracchiola sono osservabili in corrispondenza dei tagli stradali che attraversano il geosito e delle incisioni fluviali dei principali corsi d'acqua che solcano l'area.

Al suo interno sono stati individuati alcuni siti di interesse in corrispondenza degli affioramenti e dei punti più caratteristici e peculiari da un punto di vista geologico, in modo da fare apprezzare meglio al turista-escursionista il significato e l'importanza geologica di questo settore dell'Appennino.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Sedimentologico - Strutturale - Idrogeologico - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Foliazione - Arenaria - Conglomerato - Torbiditi - Strutture sedimentarie - Strutture tettoniche - Strati rovesciati;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico - Faunistico - Etnografico;
Valenze: Scientifico - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: difficile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
  • Area attrezzata Sentiero attrezzato
Questo geosito è posto sul lato pontremolese del crinale appenninico e si estende tra i paesi di Pracchiola, Gravagna e la località del Molinello.
Geositi vicini
Bibliografia
"Processi e tempi di costruzione della catena appenninica nelle sue fasi oligo-mioceniche:l'esempio della finestra di Pracchiola" - Plesi G., Bonanni G., Botti F., Daniele G., Palandri S. [1998]
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"La geologia dell'Alta val Parma." - ZANZUCCHI G. [1963] Mem. Soc. Geol. It., 82 (4): 131-167.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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