Affioramento molto ben esposto della Formazione di Monte Venere (Flysch di Solignano Auctt.), esteso tra Castello di Solignano e la sponda sinistra del fiumeTaro. Gli strati sono implicati in una sinclinale rovesciata, il cui asse si osserva lungo l'affioramento.
Il Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro
Il Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro
Dettaglio dell'affioramento del Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro
Dettaglio dell'affioramento del Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro
Affioramento del Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro.
Affioramento del Flysch di Solignano lungo la sponda sinistra del Taro.
Il Flysch di Solignano - Foto Segadelli
Il Flysch di Solignano - Foto Segadelli
Il Flysch di Solignano - Foto Segadelli
Il Flysch di Solignano - Foto Segadelli
Solignano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Solignano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Solignano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Solignano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
Superficie totale: 20.28 ettari.
Quota altimetrica minima 230.9m. s.l.m., quota altimetrica massima 386.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Affioramento molto spettacolare e con notevole risalto paesaggistico, che consente di osservare le caratteristiche salienti della Formazione di Monte Venere (un tempo area tipo del Flysch di Solignano Auctt.), e che si estende tra il Castello di Solignano e la sponda sinistra del fiume Taro.
Questo flysch, di età cretacea, è caratterizzato dalla presenza di una fitta alternanza di torbiditi arenaceo pelitiche, che sebbene rappresentino la grande prevalenza del numero totale degli strati della formazione, ne costitiuscono solo una piccola parte dello spessore totale. Alternate a queste, spicca la presenza di torbiditi arenaceo marnose, che, spesse fino a 15 m, compaiono nel flysch a cadenza relativamente regolare e ne rappresentano circa l'80% dello spessore totale.
Il flysch è qui implicato in una ampia sinclinale rovesciata, il cui asse si osserva lungo l'affioramento, e che consente di essere individuata a grande scala anche osservando proprio l'andamento della stratificazione.
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.