Spettacolare area di depositi morenici, con grandi massi erratici, che si estende nell'alta valle del torrente Parma. La lunghezza massima della lingua glaciale doveva essere circa di 8 km, mentre la larghezza, all'altezza di Bosco, era di quasi 1,5 km.
La coltre di depositi morenici su cui è edificato il paese di Bosco (morena di Bosco) rivestita da una copertura boschiva nella quale prevale il castagneto, è evidenziata dalla morfologia scarsamente acclive.
La coltre di depositi morenici su cui è edificato il paese di Bosco (morena di Bosco) rivestita da una copertura boschiva nella quale prevale il castagneto, è evidenziata dalla morfologia scarsamente acclive.
La coltre di depositi glaciali, prossima al fondovalle del torrente Parma, detta morena di Bosco con l'omonimo abitato.
La coltre di depositi glaciali, prossima al fondovalle del torrente Parma, detta morena di Bosco con l'omonimo abitato.
Masso erratico tra i castagneti che rivestono il deposito morenico di Bosco.
Masso erratico tra i castagneti che rivestono il deposito morenico di Bosco.
Masso erratico della morena di Bosco - Foto Archivio Servizio Geologico
Masso erratico della morena di Bosco - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Superficie totale: 142.53 ettari.
Quota altimetrica minima 709.7m. s.l.m., quota altimetrica massima 993.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Spettacolare lingua di depositi morenici, con grandi massi erratici, che si estende nell'alta valle del torrente Parma. Come testimoniato dai depositi morenici prossimi al borgo di Staiola, la lingua del grandioso ghiacciaio che si sviluppava a partire dal crinale, dall'area compresa tra Monte Orsaro e Monte Matto, raggiunse una lunghezza massima di circa 8 km e una larghezza, all'altezza di Bosco, di quasi 1,5 km. Nella estesissima morena di Bosco, tra castagneti secolari, si incontrano grandi massi erratici.
Da Sesta superiore veduta d'insieme che permette di proiettare nel paesaggio attuale l'antica lingua glaciale.
In carta, l'allungamento delle isoipse permette di riconoscere i cordoni morenici laterali.
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"Gli antichi ghiacciai dell'Appennino settentrionale. Studio morfologico e paleogeografico" - Losacco U. [1982] Atti Soc.Nat.Mat. di Modena, Vol 113, Modena.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.