Geologia, sismica e suoli

Circhi glaciali tra il Libro Aperto ed il Monte Lagoni

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Geosito di rilevanza locale

Tre circhi glaciali lungo i ripidi versanti rivolti ad E-NE tra Libro Aperto e M. Lagoni, dove affiorano le arenarie del Macigno, chiusi da dossi allungati (archetti morenici e nivomorene) costituiti in superficie da detriti spigolosi in matrice fine.

Circo glaciale del Monte Lagoni
Circo glaciale del Monte Lagoni
Circo glaciale del Monte Lagoni
Morene tra il Monte Cimone e il Monte Lagoni
Morene tra il Monte Cimone e il Monte Lagoni
Morene tra il Monte Cimone e il Monte Lagoni
Veduta dal Passo di Croce Arcana
Veduta dal Passo di Croce Arcana
Veduta dal Passo di Croce Arcana
Geografia
  • Superficie totale: 214.9 ettari.
  • Quota altimetrica minima 1571.7m. s.l.m., quota altimetrica massima 1951.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Nel tratto di catena compresa tra Libro Aperto (1937 m) e M. Lagoni (1962 m), nella parte più prossima al crinale, i versanti rivolti ad E sono abbastanza acclivi e modellati da tre circhi. Nelle creste montuose, affiora la formazione del Macigno (Oligocene sup., Falda Toscana); al margine dei circhi e trasversalmente a questi, affiora una stretta fascia di terreni prevalentemente pelitici appartenenti all'Unità tettonica Modino.

Il primo circo si apre nel versante est nord-est del Libro Aperto, con pareti ripide ed erbose e fianchi ben sviluppati: il fondo è rappresentato da un pianoro limitato da un pendio a gradinata. Il ripiano più elevato (1700 m circa) è erboso e lungo circa 200 m; a valle è limitato da una lunga collinetta detritica, alta una decina di metri, di roccia in posto fratturata e incisa a destra da un torrente. Un altro ripiano si osserva a circa 1630 m, è sbarrato anch'esso da un dosso strutturale alto 2-3 m. Un terzo ripiano si apre una cinquantina di metri più sotto, sulla soglia di questo si rileva una collinetta alta 4-5 m, apparentemente morenica, di forma arcuata. Un ultimo ripiano si apre infine a 1540-1500 m, ha modeste dimensioni e su di esso, sulla destra, si trova traccia di un deposito morenico. A valle di quest'ultimo ripiano segue un ripido pendio, coperto di sfasciume in posto, che continua fino al letto del torrente. Piccoli archi sono rilevabili anche più all'interno del circo, si tratta per lo più di nivomorene.

Fra il Libro Aperto ed il M. Lagoni si apre verso nord est un ampio e piatto circo. La porzione a ridosso del Libro Aperto ha fianchi erbosi, disseminati di scarsi detriti; il fondo è occupato da una conca percorsa da un torrentello e la quota del piano varia dai 1850 ai 1825 m. Subito a valle si trova un altro dosso erboso trasversale e più in basso un vasto ripiano (1575-1600 m). Nel settore sud di questo circo è rinvenibile una forma ad arco riconducibile ad una nivomorena.

Ancora più vasto è il circo aperto verso ENE sotto il M. Lagoni. Il fianco sinistro del circo è a quota 1754, mentre il fianco destro è costituito dalla cresta di M. Donato (1803 m), che divide questo circo dal precedente. Esso ha forme assai piatte ed il pendio interno ha una modestissima inclinazione. Nel fondo (1825-1800 m) si notano cumuli detritici trasversali (archetti morenici e nivomorene, più o meno affogati dai detriti di degradazione) ed una pozza di forma allungata posta sotto il M. Donato. Un secondo ripiano si apre a 1750 m nella regione detta i Ghiacci. È un piano molto ampio, ondulato, con contropendenze di roccia in posto fratturata. Ancora a valle, dopo un tratto più inclinato, si apre un terzo ed ultimo ripiano, corrispondente ad un nuovo gradino di circo, che discende dai 1675 ai 1600 m s.l.m. Segue a valle un ultimo gradino alto circa 200 m, ai piedi del quale si rivelano lembi di un gran ripiano, posto fra i 1400 ed i 1300 m.

Gli sbarramenti alle soglie dei tre circhi tra Libro Aperto e M. Lagoni, appaiono come dei dossi allungati, costituiti in superficie da detriti prevalentemente spigolosi ed immersi in matrice sabbiosa fine. Tutti i dossi sono profondamente incisi al centro dal torrentello che riunisce i rivoli provenienti da ciascun circo. In queste incisioni si può rilevare che tali dossi sono costituiti da strati verticalizzati, prevalentemente calcarei, e ricoperti in superficie dai detriti derivanti della disgregazione delle testate in Macigno.

Sito geomorfologico molto importante, con grado d'interesse regionale, sia come modello d'evoluzione geomorfologica, sia come esempio paleogeomorfologico ed esemplarità didattica.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Circo glaciale - Depositi morenici - Nivomorene;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Il paesaggio fisico dell'Alto Appennino emiliano" - AA. VV. [1988] Grafis Edizioni.
"Gli antichi ghiacciai dell'Appennino settentrionale. Studio morfologico e paleogeografico" - Losacco U. [1982] Atti Soc.Nat.Mat. di Modena, Vol 113, Modena.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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