Geologia, sismica e suoli

Gola del Torrente Fellicarolo

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Geosito di rilevanza regionale

Spettacolari gole incise dal torrente Fellicarolo lungo le quali affiorano le Arenarie di Monte Cervarola, carattterizzate dalla presenza di diversi strati guida.

Valle del Torrente Fellicarolo
Valle del Torrente Fellicarolo
Valle del Torrente Fellicarolo
Geografia
  • Superficie totale: 843.08 ettari.
  • Quota altimetrica minima 546.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 1842.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Nella zona di M. Cavrile - M. Cervarola - Val Fellicarolo le Arenarie di M. Cervarola, il cui nome formazionale deriva appunto dall'omonimo monte dove è stata definita la sezione tipo, fanno parte della grande struttura anticlinalica rovesciata di Magrignana - Montecreto - Roncoscaglia - Sestola (cfr. Rocca di Sestola).

Molto interessante il punto di osservazione presso Case Baroni, dove oltre alla panoramica spettacolare sulle gole si può apprezzare a grande scala la struttura tettonica della zona, ossia l'accavallamento delle Arenarie del Monte Modino e delle sottostanti Argilliti di Fiumalbo, in affioramento lungo il crinale e nei versanti scarsamente acclivi tra Monte Vallone e Monte La Piazza, sopra le Arenarie di M. Cervarola (Membro del T. Fellicarolo).

La successione mostra nella sua totalità grande potenza (almeno 1200 m di spessore) e riveste un interesse sia didattico sia scientifico, unitamente al valore scenico di tutta la vallata. Da un punto di vista litologico, essa è molto uniforme (prevalentemente peliticoarenacea, ma con numerose megatorbiditi silico-clastiche e carbonatiche decametriche intercalate) ed è costituita da associazioni di facies di piana bacinale.

In Val Fellicarolo gli affioramenti di Arenarie di M. Cervarola si possono osservare lungo la scarpata stradale, a valle del ponte sul torrente per circa 150 m di spessore; sul versante orientale che da Cima delle Caselle scende in fondo alla valle stessa. Come già detto, le arenarie presentano caratteri sostanzialmente omogenei sia in senso verticale sia laterale.

In particolare, lungo la strada, si osserva una sequenza di strati arenacei e pelitici riferibili alla parte medio-bassa della formazione; la successione inizia con uno strato di peliti argillose nere, cui seguono una decina di megaritmi costituiti dall'alternanza di bancate, potenti fino a dieci metri, di arenarie alla base e peliti grigie nella parte medio-alta, e di pacchi di strati sottili arenaceo-pelitici. Le argilliti nere che, con spessori inferiori, si ritrovano intercalate in tutta la parte basale della successione Cervarola, si sono probabilmente formate per lenta deposizione pelagica durante una prolungata fase di inattività torbiditica. La parte superiore della successione, per circa una trentina di metri, è interessata da numerose strutture di accorciamento di prelitificazione con duplicazioni (faglie inverse) limitate a singoli strati e pieghe da slump.

Le Arenarie di M. Cervarola sono classificabili dal punto di vista composizionale come areniti litiche e arcose, con un contenuto percentuale di carbonati variabile da valori molto bassi nelle arenarie più grossolane fino a 27-28% nelle arenarie più fini; le peliti presentano contenuti percentuali di carbonati variabili dal 13% al 30% circa. Le numerose impronte di corrente alla base delle torbiditi indicano provenienze dai quadranti nord-occidentali che fanno supporre un'area sorgente situata nel Dominio alpino.

Proseguendo inoltre lungo la strada della Val Fellicarolo, al km. 7, in località "I Taburri" si può ammirare una spettacolare panoramica verso nord ovest sui flysch terziari affioranti sul fianco sinistro dall'alta valle del T. Fellicarolo. Di fronte, sulla destra, sono in buona esposizione le Arenarie di M. Cervarola delle quali si apprezza, anche se a distanza, la stratificazione piano parallela, continua, ritmica, con strati immergenti verso nord-ovest.

Sullo sfondo, da sud ovest, i Monti Lagoni che rappresentano il fronte ad anticlinale rovesciata del Macigno della Falda Toscana il quale sovrascorre a sua volta le Arenarie del M. Modino costituenti il M. La Piazza e, ancor più verso nord, il M. Cimoncino.

La gola del T. Fellicarolo, come quelle limitrofe dei torrenti Leo e Ospitale, con la sua profonda incisione mostra di aver avuto, dopo l'ultimo massimo glaciale, fasi di notevole attività erosiva, non giustificata dall'attuale portata del corso d'acqua, come è dimostrato dalla forma della valle notevolmente incisa, a luoghi con pareti subverticali. Lo smantellamento quasi totale dei depositi glaciali, il loro frequente rimaneggiamento e l'incisione delle soglie dei circhi, che caratterizzano i rilievi del Libro Aperto e di Lancino, lungo il crinale appenninico, ne sono un'ulteriore conferma.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Geomorfologico - Strutturale;
Geotipi presenti: Accavallamento - Gola (Canyon) - Strato giuida - Successione stratigrafica;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Stratigrafia fisica delle Arenarie del M. Cervarola nel settore nord-occidentale dell'Appennino Settentrionale tra la Val Secchia (RE) e la Val Panaro (MO)" - Andreozzi M. [1991] Mem. Descr. Carta Geol. d'It., 46, 269-285, Roma. Atti II Seminario Cartografia Geologica, Bologna 1990, Regione Emilia-Romagna.
"Le Arenarie di M. Cervarola: caratteri sedimentologici e petrografici di alcune sezioni dell'Appennino modenese." - Bertacchini M., Gelmini R. & Ponzana L. [1987] Mem. Soc. Geol. It., 39, 35-47
Avvertenze

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