Geologia, sismica e suoli

Rupe di Sestola

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Geosito di rilevanza locale

Rupe formata dalle Arenarie di Monte Modino, arenarie torbiditiche che sovrascorrono l'Unità Sestola-Vidiciatico. Alla sommità della rupe si trova il Castello di Sestola.

Geografia
  • Superficie totale: 36.02 ettari.
  • Quota altimetrica minima 888.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 1076.6m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

L'abitato di Sestola, importante località turistica in Provincia di Modena, è dominato dalla rupe sulla quale si staglia il Castello di Sestola. Salendo al Castello, lungo l'antica carrareccia, si incontra una superficie di strato arenaceo con un'impronta circolare, prodotta dall'erosione differenziale, forse per distacco di un incluso pelitico. Questa particolarità litologica, già nei secoli scorsi, assegnava alla rupe un interesse "geologico", ed era spiegata con la seguente leggenda: "è antica tradizione che S. Carlo Borromeo papa, verso il 1575, portatosi a Sestola vi pernottasse e, accompagnato da un sacerdote, salisse al forte; che a metà dell'ascesa pigliasse riposo su di un sedile di macigno sul quale il santo posò il berretto che lasciò inciso un circolo grande un palmo; e che dalla sommità del monte benedicesse quei dirupi, donde ebbe origine nei sestolini la pia fiducia di non essere mai danneggiati dai macigni che di lassù rovinarono e rovinano più volte". Naturalmente, l'interesse attuale di questo geotopo è ben diverso.

La rupe è costituita da una placca di arenarie torbiditiche che sovrascorrono l'Unità Sestola-Vidiciatico. Dal punto di vista litologico, si tratta di alternanze torbiditiche arenaceo-pelitiche che in quest'affioramento, osservabile lungo le due strade di accesso al castello, si presentano in strati diritti da decimetrici a molto spessi. L'assegnazione formazionale di queste arenarie è argomento di discussione nel mondo scientifico, infatti alcuni Autori le considerano appartenenti ad un lembo sovrascorso di Arenarie del M. Modino; secondo altri Autori sarebbero riferibili alle Arenarie di M. Cervarola. L'età è compresa nel Miocene inferiore, circa 24 milioni di anni fa.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Rupe;
Interessi contestuali: Architettonico - Paesaggistico;
Valenze: Divulgativo;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Stratigrafia fisica delle Arenarie del M. Cervarola nel settore nord-occidentale dell'Appennino Settentrionale tra la Val Secchia (RE) e la Val Panaro (MO)" - Andreozzi M. [1991] Mem. Descr. Carta Geol. d'It., 46, 269-285, Roma. Atti II Seminario Cartografia Geologica, Bologna 1990, Regione Emilia-Romagna.
"Sedimentary and tectonic lineations as markers of regional deformation: an example from the Oligo-Miocene arenaceous flysch of the northern Apennines." - CHICCHI S. & PLESI G. [1991] Boll. Soc. Geol. It., 110, 601-616.
"La geologia dell'alto Appennino modenese tra Civago e Fanano e considerazioni geotettoniche sull'Unità di M. Modino - M. Cervarola." - REUTTER K.J. [1969] Acta Naturalia, Ateneo Parmense, 5(2), 1-86.
"L'Appennino Modenese." - PANTANELLI D. & SANTI V. [1896] Ed. L. Cappelli, pp. 350, Rocca San Casciano. Ristampa 1996, Adelmo Iaccheri Editore, Pavullo nel Frignano.
Avvertenze

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