Esteso affioramento di Arenarie del M. Cervarola nel quale di osservano i passaggi stratigrafici entro i membri della formazione, interessanti da numerose deformazini tettoniche fragili e contatto tettonico con l'Unità di Sestola Vidiciatico.
Geografia
Comune FRASSINORO (MO)
Superficie totale: 11.45 ettari.
Quota altimetrica minima 636.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 733.6m. s.l.m.
Località Mulino di Morsiano (Comune di FRASSINORO - MO)
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Nel versante destro del T. Dolo, a sud di Rovolo, da Gazzano (presso la diga ENEL di Fontanaluccia) sino al Mulino di Morsiano, per alcune centinaia di metri, anche se in modo non continuo, affiorano rocce, prevalentemente arenitiche, stratificate, di colore grigio-marrone piuttosto scuro; esse sono ben osservabili percorrendo la strada che decorre sul versante sinistro e che porta alla diga. Le areniti rappresentano il membro del Rio Muschioso (o degli Amorotti) e quello del Fosso Campamparda, appartenenti alle Arenarie del M. Cervarola.
Il membro del Rio Muschioso (o degli Amorotti) affiora in corrispondenza dell'alveo dell'omonimo corso d'acqua: osservazioni ravvicinate sono possibili presso il ponte che lo attraversa. Esso è costituito in prevalenza da torbiditi arenacee a grana medio-grossolana, in grosse bancate e con sottili e discontinui orizzonti pelitici.
Poco a valle del ponte, una faglia subverticale estensiva mette a contatto questi litotipi con il membro del Fosso Campamparda, che affiora, stratigraficamente sovrapposto al precedente, per un lungo tratto della strada. Questo secondo membro è costituito da torbiditi in strati da sottili a sottilissimi, con la porzione pelitica piuttosto potente. A questa facies sottile s'intercalano anche orizzonti caratterizzati da strati mediamente spessi, in qualche caso a grana grossolana.
Dal punto di vista paleoambientale la successione verticale dei due membri indica chiaramente una progressiva diminuzione degli apporti detritici, la quale può essere messa in relazione con una disattivazione degli apparati distributori, oppure con uno spostamento (probabilmente verso aree più esterne) del depocentro del bacino. Ambedue i membri sono dubitativamente attribuiti al Burdigaliano (Miocene inferiore).
Sopra ai due membri delle Arenarie del M. Cervarola, con un contatto suborizzontale interpretato come tettonico, affiorano, nella parte alta della scarpata a monte della strada, marne e siltiti scheggiose grigie, con sottili strati di areniti finissime. Questi litotipi sono attribuiti alle siltiti dei Poggi di Fontanaluccia, una formazione che sottosta stratigraficamente alle stesse Arenarie del M. Cervarola. Le siltiti sono, quindi, interpretate come scaglie poste alla base dell?Unità tettonica Sestola-Vidiciatico. Il contatto tettonico, che limita superiormente le Arenarie del M. Cervarola verso nord, affiora lungo la strada ad ovest della località Pezzuola. In questo punto, la natura del contatto rimane piuttosto incerta, in quanto non sono rilevabili strutture tettoniche evidenti, mentre un forte parallelismo contraddistingue il limite tra le due formazioni, che presentano facies contigue e potenzialmente transizionali. Almeno in questa località, dunque, le facies marnose potrebbero, in alternativa, rappresentare il tetto locale della successione delle Arenarie del M. Cervarola.
Negli affioramenti delle Arenarie del M. Cervarola, sempre lungo la scarpata stradale, è possibile osservare thrusts di rigetto metrico e sistemi coniugati di fratture, compatibili per geometrie e cinematica con gli indicatori di movimento, misurati sul thrust basale dell?Unità tettonica Sestola-Vidiciatico.
L?affioramento è uno dei pochi facilmente accessibile ove si possono osservare i passaggi stratigrafici entro le varie litofacies delle Arenarie del M. Cervarola. Le deformazioni tettoniche fragili di questa formazione e il contatto tettonico superiore con i terreni dell?Unità tettonica Sestola-Vidiciatico, risultano, inoltre, di particolare interesse.
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