Tratto di greto di grande interesse paleontologico e stratigrafico: il torrente scorre fiancheggiato da alte scarpate di erosione lungo le quali è ben esposta una successione molto fossilifera nella quale è registrato il passaggio Pliocene-Pleistocene.
Strutture sedimentarie e livelli fossiliferi - foto Gianluca Raineri
Strutture sedimentarie e livelli fossiliferi - foto Gianluca Raineri
Livelli conchigliari - foto Gianluca Raineri
Livelli conchigliari - foto Gianluca Raineri
Greto del torrente Arda - Foto Archivio Servizio Geologico
Greto del torrente Arda - Foto Archivio Servizio Geologico
Mandibola di Rinoceronte - foto Gianluca Raineri
Mandibola di Rinoceronte - foto Gianluca Raineri
Recupero di resti scheletrici di Rinoceronte, bacino e femori - foto di Gianluca Raineri
Recupero di resti scheletrici di Rinoceronte, bacino e femori - foto di Gianluca Raineri
Reperiti di Rinoceronte provenienti dal T. Arda custoditi al Museo di Castell'Arquato - foto di Gianluca Raineri
Reperiti di Rinoceronte provenienti dal T. Arda custoditi al Museo di Castell'Arquato - foto di Gianluca Raineri
Rizomi di Posidonia oceanica - foto di Gianluca Raineri
Rizomi di Posidonia oceanica - foto di Gianluca Raineri
Tronco in posizione fisiologica - foto di Gianluca Raineri
Tronco in posizione fisiologica - foto di Gianluca Raineri
Tronco fossile - foto Gianluca Raineri
Tronco fossile - foto Gianluca Raineri
Faglia lungo l'alveo del T. Arda - foto di Gianluca Raineri
Faglia lungo l'alveo del T. Arda - foto di Gianluca Raineri
Sorgente solforosa - foto Gianluca Raineri
Sorgente solforosa - foto Gianluca Raineri
Sorgente di acqua con idrocarburi - foto di Gianluca Raineri
Sorgente di acqua con idrocarburi - foto di Gianluca Raineri
Ichnofacies nella calcarenite - foto Gianluca Raineri
Ichnofacies nella calcarenite - foto Gianluca Raineri
Geografia
Superficie totale: 26.03 ettari.
Quota altimetrica minima 134.8m. s.l.m., quota altimetrica massima 156.1m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Tratto del greto del torrente Arda di grande interesse paleontologico e stratigrafico: il torrente scorre fiancheggiato da alte scarpate di erosione lungo le quali è ben esposta una successione molto fossilifera di strati sabbiosi e argillosi che registra il passaggio tra Pliocene e Pleistocene, documentato dalla scomparsa di specie tropicali e dalla comparsa di Arctica islandica. Un raro esemplare di granchio in ottimo stato di conservazione, è stato ritrovato nel 1986 sotto il ponte di Castell'Arquato e si può oggi ammirare nel locale museo paleontologico.
Ricerche più recenti hanno rivelato la presenza, oltre alle abbondanti malacofaune fossili pleistoceniche, di diversi resti ossei di rinoceronti, bovidi e cervidi a cui si associano più rari reperti di orso, ippopotamo e "cinghiale" che, unitamente, compongono un insieme faunistico tipico del passaggio fra i "piani geologici" Villafranchiano e Galeriano. Negli strati da cui provengono tali mammalofaune e nei livelli immediatamente adiacenti è inoltre conservata una ricca malacofauna continentale ed una ancor più ricca documentazione paleobotanica (carpologica, pollinica e xilologica, talora con tronchi ancora in posizione fisiologica). Sempre lungo l'alveo, sono visibili peculiari ichnofacies, strutture sedimentarie, faglie sinsedimentarie e venute d'acqua solforosa ad elevata valenza didattica e scientifica.
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.